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 Home page > Attualità > Cronaca > L’omertà di Berlusconi è un reato!

L’omertà di Berlusconi è un reato!

Berlusconi riesce perfino a far passare un suo reato come un atto di cavalleria verso un avversario...


Berlusconi
afferma di avere aiutato Marrazzo per tenerlo lontano dai guai. Egli afferma che essendo venuto a conoscenza dell’esistenza di un video che ritrae Marrazzo con un transessuale ha avvisato l’interessato fornendogli il numero di telefono dell’agenzia in possesso del video incriminato lasciando allo stesso Marrazzo la libertà di scegliere se denunciare il fatto alla magistratura o cercare di comprare il video in questione!

 

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«Mia figlia – dice Berlusconi – mi ha detto del video di Marrazzo come parla una figlia al padre. Mondadori l’aveva già rifiutato perché Mondadori non è né Repubblical’Espresso. Ho chiamato Marrazzo gli ho dato il numero di telefono dell’agenzia lasciando a lui la libertà di denunciare o meno quello che era successo»

Ebbene, questa “ingenua” ammissione di Berlusconi è un REATO.

Egli, nel suo ruolo di Presidente del Consiglio, mi sembra che possa essere considerato molto più che un PUBBLICO UFFICIALE.

Orbene un Pubblico Ufficiale che viene a conoscenza di un reato è OBBLIGATO a denunciarlo all’Autorità Giudiziaria!

Art 361 del Codice Penale:

Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale

Il pubblico ufficiale, il quale omette o ritarda di denunciare all’Autorita’ giudiziaria, o ad un’altra Autorita’ che a quella abbia obbligo di riferire, un reato di cui ha avuto notizia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni, e’ punito con la multa da lire sessantamila a un milione. La pena e’ della reclusione fino a un anno, se il colpevole e’ un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria, che ha avuto comunque notizia di un reato del quale doveva fare rapporto. Le disposizioni precedenti non si applicano se si tratta di delitto punibile a querela della persona offesa.

L’ultima frase in realtà scagionerebbe Berlusconi, ma orsù, un minimo di onestà …

NESSUNO poi ha osservatto l’omissione di Berlusconi.

Nella posizione di Berlusconi venire a conoscenza di una simile violazione della privacy, pensare che un ricatto possa essere in atto non dovrebbe lasciare alcun dubbio.

Il primo tutore della legge in Italia dovrebbe (il condizionale è proprio OBBLIGATORIO) essere in prima fila a rispettarla!

Non so perché, ma mi vien da ridere.

Invece evidentemente Berlusconi è abituato a pagare per risolvere qualche problemino scomodo e, INVECE DI FARE IL SUO DOVERE, suggerisce a Marazzo di comprare il video, o quanto meno, se “suggerisce” è una parola eccessiva, lo lascia LIBERO DI SCEGLIERE!

Ma in questo caso non c’è scelta.

Il presidente del consiglio non può scegliere liberamente tra giustizia e corruzione!

La via della giustizia DOVREBBE essere sempre la via privilegiata.

Ma questi ragionamenti con Berlusconi non tengono. Anzi, commettendo questo reato il premier rischia anche di fare bella figura, facendo apparire il tutto come un gesto per salvare dal fango un avversario politico.

Sarà una solidarietà tra vittime della violazione della privacy?

Però Presidente, il rispetto della Legge dovrebbe venire prima!

O no?

:-)

Originale su: http://www.giosby.it/2009/10/28/lom...

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.124) 29 ottobre 2009 12:29

    Domanda: è un delitto punibile d’ufficio o solo a querela di parte offesa? La questione di sostanza sta nelle motivazioni che hanno spinto SB a telefonare a Marrazzo. Di certo un futuro coinvolgimento (anche indiretto) di Mondadori nella vicenda avrebbe "imbarazzato" il Cavaliere. Meglio costruirsi un alibi. In ogni caso Marrazzo avrebbe avuto ragioni di gratitudine verso chi lo avvertiva di un imminente pericolo. Infine SB riconfermava la sua opinione di netta divisione tra vita privata (inconfessabile) e ruolo istituzionale.
    (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

  • Di Federico Pignalberi (---.---.---.60) 29 ottobre 2009 15:47

    Fermi tutti. La parola "reato" la può scrivere solo un magistrato, noi non ci possiamo permettere. Possiamo osservare, però, che un tale comportamento potrebbe prefigurare un ipotesi di reato. In questo caso il terzo comma dell’art. 361 del codie penale ("Le disposizioni precedenti non si applicano se si tratta di delitto punibile a querela della persona offesa") non scagionerebbe affatto Berlusconi.

    Il reato che viene contestato a chi, secondo l’accusa, avrebbero ricattato Marrazzo è l’estorsione (art. 629 c.p.), che è il reato più grave e di cui sembrerebbe a conoscenza Berlusconi (poi ci sono le accuse di violazione della privacy, violazione di domicilio e rapina). L’estorsione è un reato perseguibile d’ufficio. Non prevede la querela. Quindi, nessuna attenuante per il comportamento di Berlusconi.

    Berlusconi, ad ogni modo, avrà occasione di riscattarsi. Se proprio ci tenesse a denunciare i reati di cui è a conoscenza, potrebbe più comodamente cominciare dai suoi.

    • Di giosby (---.---.---.39) 29 ottobre 2009 15:58

      Ma allora, se l’ipotesi di reato sussiste si potrebbe procedere con una denuncia?
      Tanto il Lodo Alfano non c’è più ed ormai il Re è (quasi) Nudo !

      Oppure, chi oserà sporgere denuncia, rischia di rimetterci le penne ?!?

      Ci vorrebbe un bell’avvocato e una bella Class Action!

      O no?

      smiley

  • Di Te Pareva (---.---.---.152) 30 ottobre 2009 04:53

    Ma se Berlusconi avesse denunciato il fatto alle forze dell’ordine senza parlarne con l’interessato, si sarebbe comunque gridato allo scandalo.
    Non ci s’indigna perché Berlusconi dice o fa qualcosa; ci s’indigna perché Berlusconi punto.
    E’ del tutto indifferente quello che dice o che fa: ha comunque sbagliato oppure ha comunque commesso un reato (vero o presunto, grande o piccolo)... di fatto ha commesso un reato a nascere per molti italiani.

    Chi doveva denunciare il fatto, pubblico ufficiale o meno che si voglia, erano gli editori: in primis sarebbe dovuto essere Piergaetano Marchetti, presidente di RCS, visto che è Oggi la testata che per prima fu contattata da Photo Masi, e poi Marina Berlusconi, presidente di Mondadori (che non è esattamente un prestanome...): il primo non ha fatto assolutamente niente, la seconda ha telefonato a papà...

  • Di Reato (---.---.---.55) 30 ottobre 2009 13:29

    Commettere un reato significa violare una norma di parte speciale del codice penale.Quindi tecnicamente non ha commesso nessun reato perchè nell’articolo citato da te , la parte che stabilisce che "Le precedenti norme non si applicano quando il Delitto è punibile a querela della persona offesa" significa proprio che non c’è nessun obblico giuridico. Potresti parlare di obbligo morale, ma non sono neanche d’accordo, perchè lasciare la libertà di scelta a chi può legittimamente disporre della propria vita è un atto che non può essere considerato immorale. Sono altre le cose per le quali crocifiggere Berlusconi.

    • Di giosby (---.---.---.39) 31 ottobre 2009 09:12

      Ma poco sopra Federico Pignalberi afferma:

      Il reato che viene contestato a chi, secondo l’accusa, avrebbero ricattato Marrazzo è l’estorsione (art. 629 c.p.), che è il reato più grave e di cui sembrerebbe a conoscenza Berlusconi (poi ci sono le accuse di violazione della privacy, violazione di domicilio e rapina). L’estorsione è un reato perseguibile d’ufficio. Non prevede la querela. Quindi, nessuna attenuante per il comportamento di Berlusconi.

      Avevo notato anch’io il cavillo, ma considerando il reato di estorsione, perseguibile d’ufficio, il cavillo viene a cadere ...

      Comunque è senz’altro vero che c’è ben altro, anche se crocifiggere non lo farei con nessuno, nemmeno il "povero" Berlusconi ...

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