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 Home page > Tribuna Libera > L’insostenibile "Piano Carceri" della Cancellieri

L’insostenibile "Piano Carceri" della Cancellieri

Ho letto con grande curiosità e speranza il Piano Carceri proposto dalla Cancellieri. La nota positiva è che finalmente si sia posta la messa in discussione sulla necessità delle carceri per determinati reati, ove il carcere è ritenuto "l'estrema ratio", e quindi rendere obbligatorio la pena alternativa: i Giudici, insomma - e Travaglio se ne dispiacerà - saranno obbligati a non sbattere troppo facilmente in galera le persone. La nota negativa è che ancora esiste la concezione che per risolvere il sovraffollamento, il rimedio sia la costruzione di nuove carceri o la riapertura di quelle vecchie (quella di Pianosa fu costruita nel 1859 per farne una colonia penale).

A parte che non ci sono i soldi e comunque ci sono pochi agenti penitenziari (oggi lavorano in pochi e fanno gli staordinari per coprire la mancanza di organico), vorrei far notare che il discorso cade in contraddizione con la nota positiva precedente: il carcere non doveva essere l'estrema ratio? La contraddizione è evidente. Come è evidente che mandare ai domiciliari chi deve scontare gli ultimi mesi della pena è inutile a risolvere il problema che la Corte Europea ci ha posto e per cui ci ha condannato. Quindi il "piano carceri" alla fine si riduce al nulla, e non serve se non per far parlare i soliti noti (in mala fede) di "indulto mascherato". Magari fosse vero (l'indulto, nel passato, è servito: la recidiva è stata inferiore rispetto a chi ha dovuto scontare tutti gli anni), ma non lo è.


Non si fa nessun cenno ad una riforma totale della Magistratura (è impensabile risolvere il problema penitenziario senza toccare quello giudiziario), nessun cenno sull'abuso della custodia cautelare, nessun cenno alla riforma del codice penale che ancora è fascista (ricordiamo l'articolo della "devastazione e saccheggio" che ha comportato ad uno spropositato numero di anni come condanna ai ragazzi del G8 di Genova), nessun cenno al carcere a numero chiuso come molti Paesi nordeuropei hanno, nessun cenno per l'abolizione dell'ergastolo ostativo, nessun cenno alla legge Bossi-Fini e in particolar modo il reato di clandestinità, nessun cenno alla Fini-Giovanardi (e meno male che il "compagno" antiberlusconiano Fini sia sparito dal parlamento, anche se Giovanardi si fa ancora sentire con le sue sparate), nessun cenno sulla necessità urgente dell'amnistia: atto necessario (sono 30 anni che non viene concessa) per resettare (e ricordiamolo onde evitare stupidaggini. l'amnistia non riguarda i reati di omicidio e associazione mafiosa) e compiere le riforme, ordinando tutti i fascicoli di processi che rischiano di cadere in prescrizione.

Insomma il "Piano Carcere" è inutile se non si mette in modo una discussione seria e senza populismi giudiziari che spesso sfociano in movimenti e pensieri reazionari. E non riguarda solo la Lega e i grillini.

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