• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Incredibile ma vero! > L’ineffabile Bossi e il porco di Roma

L’ineffabile Bossi e il porco di Roma

L'Italia “animale” antirazzista si ribella!

Il porco è un animale che come tanti altri, tipo il vitello, ha da sempre sfamato, tra l’altro, l’umanità, almeno quella detta occidentale. Ha reso sempre un gran comune servizio. Basti pensare alle leccornie dei prosciutti invecchiati, non taroccati. Il porco in età infante, detto porcellino, è poi anche leggiadro, come ben si vede dalla foto.

Chissà perché il porco, a differenza del vitello, del coniglio o del tacchino, ha sempre avuto nomea di sordida sporcizia, che poi, è un vizio e un vezzo d’uso dell’umano, giusto per poi avere la soddisfazione del popolo “giocherellone” allevato a maiali, di dire: porco qui e porco là. Poi, si alza una manina, e gentilmente afferma: e, quello allevato biologicamente - per via naturale, merda compresa - cos’è?

Evidentemente il tal Bossi, dell’inventata “dura” e pura razza celtica, del diploma radio in manuale, esperto di “trote”, non conosce questi sofismi "filosofici" e della vera esperienza della crescita della razza umana.

Lui parte in quarta, e memore delle fantasmagoriche memorie “celtiche”, considera il porco un essere repellente, emblema del disprezzo popolare che rutta, davanti e didietro, dopo avere mangiato a quattro ganasce le succulenti carni.

E’ proprio in virtù di tali credenze che il 26 settembre, ha affermato: «Basta con la sigla SPQR», Senatus Populusque Romanus, io dico «sono porci questi romani», davanti a tante persone plaudenti, dopo che questi avevano mangiato salsicce e salamele di porco.

Certo, detta da Bossi, ministro, rivolta a Roma, capitale della Repubblica italiana, fa proprio senso e raddrizza i peli dell’umano corpo. E’ un “porco” generale e complessivo, rivolto di conseguenza anche ai martiri che immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre del 43 sacrificarono la propria vita a Porta S. Paolo per fermare i nazisti di provenienza “celtica”.

Ci vorrebbe una sana e democratica reazione popolare, che al grido “vitello”, democrazia e libertà, non permetta più l’ingresso di detto Bossi nella capitale.

 

(fonte www.anpicatania.info)

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares