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L’esercito invade gli Stati Uniti e le sue elezioni presidenziali



Le truppe da combattimento statunitensi in Iraq rimpatriano per "dare una mano nei disordini civili" 

La rivista ufficiale Army Times [settimanale delle Forze Armate e della Guardia Nazionale statunitensi, n.d.t.] riporta che il “First Brigade Combat Team” [prima brigata di combattimento attivo, n.d.t.] della terza divisione di fanteria sta tornando dall’Iraq per difendere la madrepatria, in qualità di “response force federale in servizio per emergenze e disastri naturali o causati dall’uomo, compresi attacchi terroristici”. L’unità BCT è stata posta sotto le direttive dell’Armata Settentrionale statunitense, componente del comando militare dell’America settentrionale (USNORTHCOM). (vd. Gina Cavallaro, Brigade homeland tours start Oct. 1, Army Times, Settembre 8, 2008). 

“A partire dal primo ottobre per 12 mesi, il First Brigade Combat Team sarà sotto il controllo giornaliero dell’Armata Nord statunitense, il servizio delle Forze Armate del NorthCom, in qualità di response force federale in servizio per emergenze o disastri naturali o causati dall’uomo, compresi attacchi terroristici. 

Non è la prima volta che un’unità in servizio permanente effettivo viene richiamata per essere utilizzata in patria. […] 

Ma questa nuova missione segna la prima volta che un’unità in servizio attivo viene destinata al NorthCom, un comando interforze istituito nel 2002 per provvedere e coordinare gli sforzi militari della difesa interna supportando le autorità civili.

Quando il First BCT avrà terminato la sua missione, secondo le previsioni subentrerà un’altra brigata in servizio attivo, ancora senza nome, e così la missione diventerà permanente.

Il Northern Command è di base alla Peterson Air Force Base a Colorado Springs, nel Colorado, ma i soldati del First BCT, che sono ritornati in aprile dopo 15 mesi in Iraq, opereranno presso la loro base in patria, a Fort Stewart in Georgia,

[…]

La prima brigata della terza divisione è ancora programmata per lo schieramento in Iraq o in Afghanistan previsto per l’inizio del 2010, il che significa che i soldati rimarranno a casa per un minimo di 20 mesi prima di imbarcarsi.

Nel frattempo, impareranno nuove abilità, ne useranno alcune tra quelle che hanno appreso in guerra ed è più che probabile che, in questi frangenti, non correranno alcun rischio di essere sparati. (ibidem)


La BCT è un’unità di combattimento dell’armata progettata per affrontare un nemico in un teatro di guerra.

Con le forze statunitensi sovrautilizzate in Iraq, perché il Pentagono dovrebbe decidere di intraprendere questa dislocazione all’interno degli Stati Uniti, appena un mese prima delle elezioni presidenziali?

La nuova missione del First Brigade sul suolo statunitense è quella di partecipare alla “difesa interna” e provvedere al “supporto delle autorità civili”.

È significativa in questa dislocazione di un’unità di fanteria statunitense la possibilità che gli Stati Uniti potrebbero, nel caso di un’emergenza nazionale, dare vita a un “teatro di guerra”, giustificando così lo spiegamento di più unità di combattimento.

Le nuove tecniche da impartire consistono nell’addestramento del First BCT alla repressione dei disordini civili, un compito normalmente regolato dall’applicazione della legge civile.

Ciò di cui parliamo è una militarizzazione delle attività della polizia civile in deroga al Posse Comitatus Act [una vecchia legge federale che proibisce un tale uso delle truppe federali, ossia agire come forze dell’ordine all’interno degli Stati Uniti, n.d.t.]. 

Le procedure FEMA (Federal Emergency Management Agency) in vigore per quanto riguarda le situazioni di emergenza prevedono la promulgazione della legge marziale in caso di attacchi terroristici. Si farebbe ricorso al First BCT e alle altre unità di combattimento per specifiche funzioni militari:

potrebbero essere chiamate a dare una mano nei disordini civili e nel controllo delle folle o per fronteggiare eventuali scenari terrificanti come caos o avvelenamenti di massa in risposta ad attacchi chimici, biologici, radiologici, nucleari o di esplosivi ad alta resa, o CBRNE [acronimo costituito dalle iniziali delle cinque tipologie di attacco sopraelencate, n.d.t.]. 

L’addestramento per le attività in madrepatria è già iniziato a Fort Stewart e comprende compiti speciali come saper usare le “jaws of life” [letteralmente “ganasce della vita”, enormi cesoie idrauliche per lamiera di auto, n.d.t.] per estrarre una persona da un veicolo distrutto; esercitazioni extra-mediche in casi di incidenti CBRNE; lavorare con gli esperti del Servizio Forestale statunitense sull’uso delle motoseghe per tagliare gli alberi e liberare una strada o un’area.


I soldati del First BCT impareranno anche ad usare “i primi armamenti non letali di cui viene fornito l’esercito”, ha detto il colonnello Roger Cloutier, comandante della Brigata, riferendosi all’equipaggiamento per il controllo delle folle e del traffico e alle armi non letali progettate per assoggettare individui rivoltosi o pericolosi senza ucciderli.

“Si tratta di un pacchetto nuovo di potenziale non letale che stanno mettendo in campo. Ne stanno usando alcuni pezzi in Iraq, ma questa è la prima volta che questi moduli vengono consolidati e questo armamento utilizzato, e per questa missione che abbiamo intrapreso siamo stati i primi ad usarlo”.

Questo pacchetto comprende l’equipaggiamento per mettere in piedi velocemente un posto di blocco; strisce chiodate per rallentare, fermare o controllare il traffico; scudi e manganelli; e beanbag [proiettili non letali di solito contenenti sabbia, n.d.t.].


Dato il notevole impatto del collasso finanziario sui depositi di risparmi di una vita, i fondi pensione, le proprietà immobiliari e così via, sono altamente probabili disordini civili dovuti proprio alla crisi economica.

La data di questa militarizzazione pianificata è cruciale: come influenzerà le elezioni presidenziali previste martedì 4 novembre?

La brigata per quanto riguarda la sua attività in madrepatria sarà designata come Consequence Management Response Force (CCMRF) (da pronunciare “sea-smurf”).

Quali “conseguenze” si possono ipotizzare?

In una conferenza tenuta dal NorthCom lo scorso febbraio, la missione della CCMRF è stata definita nel modo seguente:

Proteggere la comunità da attacchi terroristici e biologici è stato il primo punto dell’ordine del giorno la scorsa settimana per più di cento membri in servizio e civili radunati presso il quartier generale della Joint Task Force Civil Support [JTF-CS, letteralmente “task force combinata di supporto civile”, n.d.t.] a Fort Monroe, in Virginia.

La Commander’s Conference [incontro ufficiale dei comandanti, n.d.t.] del NorthCom statunitense sugli attacchi chimici, biologici, radiologici, nucleari e di esplosivi ad alta resa, tenutasi dal 21 al 23 febbraio, ha riunito i comandanti delle unità e della task force subordinata JTF-CS per discutere di argomenti di interesse collettivo per quanto riguarda le condizioni di funzionamento della missione della CBRNE Consequence Management e per iniziare i preparativi per l’esercitazione di guerra “Arden Sentry” 2007.

“Alle nostre unità CCMRF (CBRNE Consequence Management Response Force) stiamo impartendo direttive finalizzate all’operazione per aiutarle a prepararsi e a schierarsi con successo per una missione CBRNE negli Stati Uniti continentali, nei loro territori e possedimenti”, ha detto Hawley Waterman, Specialista nelle Operazioni Correnti della JTF-CS, che ha contribuito all’organizzazione della conferenza. “Questa è anche un’opportunità per conoscere e instaurare rapporti migliori con (i comandanti subalterni)”. (NorthCom, marzo 2007)


Si prevede la possibilità di un attacco terroristico false flag sull’America [“sotto falsa bandiera”, ossia un attacco concepito in modo tale da farne ricadere la colpa su un proprio nemico, n.d.t.] , che potrebbe essere usato per giustificare un’azione militare preventiva o di ritorsione all’estero (per esempio in Iran) o azioni sul fronte domestico. Il fine ultimo di questo dispiegamento del First BCT è quello di utilizzare e applicare la propria esperienza in battaglia nel combattimento in madrepatria:

“Non riesco ad immaginare una missione più nobile di questa”, ha detto Cloutier, che ha preso il comando a luglio. “Siamo stati in tutto il mondo durante questo conflitto, ma adesso la nostra missione è prenderci cura dei cittadini a casa nostra… e a seconda del luogo dove ci sarà bisogno, andremo a casa per prenderci cura della nostra città, dei nostri cari”.

Mentre l’addestramento dei soldati è valido e appropriato, ha detto, alcune sfumature non sono applicabili.


L’operazione ufficialmente ha un mandato d’emergenza per “aiutare i cittadini americani sul suolo americano, per salvare vite, dare supporto in condizioni critiche, contribuire alla ripulita dei rottami”, ma implica anche il decorso di operazioni militari: infatti sembrerebbe che i compiti di emergenza a favore dei civili siano solo una copertura. Si tratta di un’unità di combattimento, addestrata e attrezzata per uccidere:

Alcuni elementi della brigata saranno in servizio 24 ore su 24, tempo durante il quale svolgeranno le loro regolari operazioni di tiro, artiglieria e altre attività di schieramento. Questo perché l’unità continuerà ad allenarsi e a prepararsi per la prossima operazione, nonostante sia impegnata nella sua missione CCMRF.

Se dovesse essere necessario del personale in California per un terremoto, per esempio, tutta o una parte della brigata potrebbe dover precipitarsi lì, a seconda della portata delle esigenze e delle specialità coinvolte.

ALTRE DIVISIONI INCLUSE

La nuova missione in corso delle Forze Armate durante il loro tempo di permanenza rientra nelle misure adottate dal NorthCom e dal Dipartimento della Difesa.

I soldati in servizio attivo faranno parte di truppe che includono elementi provenienti da altre divisioni militari e dalle squadre di supporto civile della Guardia Nazionale che si occupano delle armi di distruzione di massa.


Un’esercitazione finale di prova della missione finale è programmata per la metà di settembre a Fort Stewart e sarà condotta dalla JTF-CS, un’unità di base a Fort Monroe in Virginia, che sarà impegnata nel coordinamento e nella valutazione delle interforze.

Oltre al First BCT, altre unità delle Forze Armate prenderanno parte a questa esercitazione di due settimane, compresi elementi della prima Brigata medica di base a Fort Hood, in Texas, e l’ottantaduesima Brigata di Combattimento dell’Aviazione da Fort Bragg, nella Carolina del Nord. 

Ci saranno anche unità mediche e ingegneristiche dell’Air Force, truppe del Corpo dei Marine specializzate nella risposta agli attacchi chimici e biologici, un team meteorologico della Marina e membri del Defense Logistics Agency e del Defense Threat Reduction Agency. 

Una delle cose a cui si presterà maggiormente attenzione, secondo le parole di Vogler, sarà la capacità di comunicazione tra i diversi corpi armati. 

“È una questione che ci preoccupa e stiamo cercando di tenerla sotto controllo anche attraverso questa sorta di esercitazioni. Proprio puntando a questo, testeremo e metteremo a punto alcuni dei sistemi di comunicazione per assicurarci di raggiungere l’interoperabilità”, ha detto.


Si potrebbe innescare un’emergenza nazionale. “Scenari terrificanti, come avvelenamenti di massa e caos in risposta agli attacchi chimici, biologici, radiologici, nucleari o di esplosivi ad alta resa” o un cosiddetto scenario CBRNE. Si potrebbe supporre che si tratti di qualche forma di attacco interno, presumibilmente a opera di terroristi.

Ma allo stesso tempo, l’amministrazione Bush potrebbe essere in cerca di una giustificazione per istituire la legge marziale e intervenire militarmente all’interno del territorio statunitense. 

“Non so quale sia il piano globale dell’America – so solo che 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, ci sono soldati, marinai, avieri e Marine pronti ad intervenire e a dare una mano, se chiamati”, ha detto Cloutier. “Da americano, mi sento tranquillo a sapere che il mio paese ha riservato un reparto delle Forze Armate perché entri in azione e aiuti la gente a casa”. (Army Times, op. cit., grassetto aggiunto)

“Questo tipo di pianificazione e coordinazione e addestramento è una priorità sia nei nostri quartier generali che presso il NorthCom, in quanto comprendiamo che la nostra responsabilità è quella di essere pronti, qualora si presentasse la necessità, Dio ce ne scampi”, (Army News Service, 15 settembre 2008)


Il dispiegamento di un’unità di combattimento delle Forze Armate sul territorio statunitense, con una missione per tenere a freno i “disordini sociali” costituisce un precedente storico pericoloso. Crea una nuova legittimità, vale a dire che le unità di combattimento possono integrare l’applicazione della legge civile e che questo sarà accettato sia dal Congresso che dall’opinione pubblica americana.

Inoltre bisognerebbe sottolineare che le unità di combattimento rimpatriate dall’Iraq per “difendere la madrepatria” saranno rimpiazzate da truppe mercenarie. 

Titolo originale: "Pre-election Militarization of the North American Homeland. US Combat Troops in Iraq repatriated to ’help with civil unrest’"

Fonte: http://www.globalresearch.ca/
Link
26.10.2008

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di EVINRUDE
DI MICHEL CHOSSUDOVSKY
Link: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5179&mode=&order=0&thold=0

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