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L’energia alternativa di Barack Obama

L’annuncio dato da Obama di stanziare 8,3 miliardi di dollari per la costruzione di 2 nuove centrali nucleari ha avuto non poche reazioni negative da parte degli ambientalisti americani.

L'energia alternativa di Barack Obama

Oltre alla contraddizione rispetto al programma elettorale, le critiche si basano essenzialmente sull’inutilità del nucleare come fonte di energia in grado di soddisfare le esigenze, (secondo i calcoli i nuovi reattori forniranno energia elettrica a 1,4 milioni di persone. Se questo fosse vero, per dare energia a 300 milioni di persone ce ne vorrebbero? fate voi il calcolo) energetiche degli usa, sui costi che ricadrebbero sugli utenti, su una politica tesa a soddisfare singoli interessi (quelli delle lobby dell’energia) invece di mirare ad una politica di rinnovamento più sicura e che creerebbe più posti lavoro e, ovviamente, sulla inaffidabilità delle centrali in termini di sicurezza.

Obama, dopo aver illuso i suoi elettori sulla possibilità, per l’America, di porsi all’avanguardia nella ricerca e attuazione di energie alternative, fa un enorme passo indietro e dice, sostanzialmente, agli americani che, se vogliono continuare ad avere il meglio, devono accettare anche il nucleare al di là dei rischi.


Questo cade proprio in un momento delicato della politica energetica italiana; il governo ha serie difficoltà a far accettare il decreto sulla localizzazione dei siti agli enti locali. La nuova politica americana potrebbe dare un nuovo impulso a quella italiana facendo cadere definitivamente quella parvenza di opposizione al nucleare delle amministrazioni locali del centro destra e comunque anche del centro sinistra visto che tale opposizione era, più che altro, sostanzialmente politica.

decreto siti da rinnovabili.it
 

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