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L’attentato contro Alba dorata. Qualche ipotesi

Questa analisi è stata pubblicata originariamente nella rubrica "Cappuccino, brioche e intelligence" sul blog di Aldo Giannuli.

Parliamo di questo strano caso dell’uccisione di due giovani attivisti di Alba Dorata, a Neo Iraklio, sobborgo di Atene, l’1 novembre scorso. Alba Dorata pratica da tempo uno squadrismo che è arrivato all’omicidio di alcuni immigrati e, da ultimo, di un greco, un rapper di sinistra.

Che possa esserci una reazione delle sinistre è nell’ordine delle cose, ma in queste modalità non è credibile. L’autodifesa della sinistra è una cosa diversa dall’agguato individuale e l’uccisione a freddo di due avversari, per di più non dirigenti del movimento ma giovani attivisti presi nel mucchio, che non sembra abbiano neppure particolari trascorsi squadristici. Questo tipo di pratica non è frequente neppure nelle organizzazioni armatiste della sinistra: in Italia mi viene in mente il caso di Acca Larentia, ma, appunto è caso abbastanza raro. Comunque, non mi pare che in Grecia ci sia nulla di simile alle nostre Br.

Tanto il vecchio gruppo "17 novembre" quanto gli attuali “anarco insurrezionalisti” non hanno mai usato tecniche del genere. L’episodio presenta gli aspetti di una esecuzione di stampo mafioso o da servizi segreti: armi Zastava (un marchio serbo di armi militari), due killer che scendono dalla moto e sparano pochissimi colpi tutti a segno, poi con grande freddezza ripartono, mentre alle loro spalle sembra ci fosse un’auto, con gente pronta per un eventuale supporto. Si tratta, con ogni evidenza, di killer professionisti: esecutori così freddi e precisi non si improvvisano, anche perché sparare pochi colpi con un’arma di quel tipo e centrarli senza sprechi non è cosa da principianti.

Dunque, con ogni probabilità o militari addestrati all’uso di quelle armi o killer di malavita assoldati per l’occasione. Da chi?

Prima ipotesi: qualche gruppo della sinistra che ha voluto saldare il conto per l’uccisione del rapper e mandare un “avvertimento” agli avversari. Ipotesi teoricamente possibile ma assolutamente improbabile: in primo luogo perché i gruppi di sinistra possono praticare terrorismo in proprio, ma non si conoscono casi di ricorso a killer prezzolati e non pare che ci sia una organizzazione armatista di sinistra con questo livello di professionalità. In secondo luogo perché la cosa potrebbe avere qualche senso se le vittime fossero dei dirigenti e non dei semplici militanti. In terzo luogo perché un’azione del genere avrebbe senso se in qualche modo (magari una rivendicazione con un nome di fantasia) si fa capire alla controparte da dove viene l’avvertimento. E qui non c’è rivendicazione di sorta. E comunque si tratta di pratiche estranee alla cultura di sinistra.

Seconda ipotesi: i dirigenti di Alba Dorata mettono in moto questa provocazione per suscitare una ondata di solidarietà nei loro confronti, utile ad alleggerire la loro posizione penale. Possibile, ma, anche qui assolutamente poco probabile: gioco troppo rischioso che potrebbe sia scatenare un’ondata di violenza della loro base (che è l’ultima cosa di cui possono avere bisogno in questo momento) sia, al contrario, demoralizzare la base per l’impossibilità di una risposta, con un effetto da “rompete le righe” che proprio non gli giova. Infine: fra qualche mese si vota per le europee, Alba Dorata è già in calo nei sondaggi, il fatto di essere al centro di una nuova vicenda violenta, anche se come vittime, ha l’effetto di spaventare la parte di elettorato più moderato che li ha votati come protesta, però non è disposta a seguirli sul crinale di una guerra civile.

Insomma, sarebbe una clamorosa autorete. Direi che anche questa ipotesi non regge.

Terza ipotesi: un classico episodio da “strategia della tensione”. All’uccisione dei due segue un’ondata di violenze della base di Alba Dorata, già inferocita dall’arresto dei suo dirigenti. Poi magari ritorsioni di tipo vario ed, in un crescendo di aggressioni, crimini, omicidi, si rende indispensabile un “intervento d’ordine” dell’esercito e della polizia. Risultato: ci togliamo dai piedi Alba Dorata, però ci togliamo dai piedi anche le proteste sociali ed il rischio di una affermazione elettorale della sinistra alle europee. Così l’applicazione dei diktat della troika di vampiri che sta dissanguando la Grecia riesce meglio e, soprattutto, evitiamo che a Strasburgo arrivino troppi anti-euro, sia di sinistra che di destra (perché, lo abbiamo capito che le prossime elezioni europee saranno un referendum sull’Euro).

Insomma, una strategia della tensione in salsa europea. Gli esecutori, dunque, sarebbero militari o appartenenti ad apparati informativi. È un film già visto, un po’ troppo semplice e scontato, ma ci potrebbe stare. Però con il rischio che se la cosa dovesse venir fuori ne deriverebbero danni incalcolabili agli stessi ideatori della manovra. Ovviamente, in questo caso bisognerà vedere che altro succederà.

Quarta ipotesi: Alba Dorata, in questi anni non si è fatta mancare nulla, neppure contatti con la malavita, per i traffici più diversi e pericolosi (come il traffico d’armi, ma non solo). Bisogna tener presente che i dirigenti del gruppo sono stati incriminati tutti per reati comuni, non c’è una sola accusa “politica”, neppure terrorismo. Ed allora, mettiamo caso che, in questo giro di “contatti”, possano essere arrivati a conoscenza di cose particolarmente scabrose e che, magari, qualcuno degli imputati stia pensando di alleggerire il conto raccontando quel che sa. In questo caso, l’”avvertimento” a farsi passare certe tentazioni potrebbe venire proprio dalla malavita. Certo: le modalità dell’attentato spingono molto verso la suggestione mafiosa, ma, dobbiamo anche dire che, allo stato delle cose, non abbiamo elementi a sostegno. Anche qui staremo a vedere.

A voi che sembra?

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