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L’agricoltura bio potrebbe nutrire il pianeta nel 2050

Secondo una ricerca appena pubblicata nel 2050 sarebbe possibile nutrire 9 miliardi di esseri umani con un'agricoltura 100% biologica. Per ottenere questo risultato sarebbero però necessarie due condizioni fondamentali: ridurre gli sprechi e limitare la produzione e il consumo di proteine di origine animale. 

 

L'agricoltura biologica è sostenibile? Si sente spesso dire, infatti, che se la produzione bio fosse generalizzata come mezzo di produzione alimentare non sarebbe in grado sovvenire ai bisogni di tutti gli essere umani del pianeta. Un recente studio, pubblicato martedì 14 novembre sulla rivista Nature Communications, sostiene, invece, il contrario. 

Secondo gli autori di "Strategies for feeding the world more sustainably with organic agriculture" nel 2050 sarebbe possibile nutrire 9 miliardi di esseri umani con un'agricoltura 100% biologica. Per ottenere questo risultato sarebbero però necessarie due condizioni fondamentali: ridurre gli sprechi alimentrari e limitare la produzione e il consumo di proteine di origine animale. 

La sfida è enorme, se si considera che oggi la produzione biologica rappresenta l'1% della produzione agricola mondiale. 

L'agricoltura intesiva ha permesso negli ultimi decenni di aumentare la produzione di cibo ma ha causato, allo stesso tempo, pesanti danni all'ambiente, dice Christian Schader, uno degli autori dello studio. Tra le conseguenze negative possiamo citare l'aumento di gas a effetto serra, la perdita della biodiveristà e l'inquinamento delle acque, per esempio. Secondo dati in arrivo dalla Fao da qui al 2050 la produizione agricola mondiale, per poter sovvenire ai bisogni di tutto il pianeta, dovrebbe, inoltre, aumentare ancora del 50% (secondo gli standard attualmente in vigore). 

Basandosi su questi dati lo studio, finanziato dalla Fao stessa, ha fatto un calcolo per capire quali superfici agricole sarebbero necessarie per produrre lo stesso numero di calorie (2700 al giorno per persona) nel 2050 con diverse proporzioni di terreno ad agricoltura biologica (0 %, 20 %, 40 %, 60 %, 80 % ou 100 %) tenendo conto, allo stesso tempo, di diversi impatti sul clima. Ne sono usciti diversi scenari, tra cui quello che prevede il 100% biologico. 

Conclusione: per convertire tutta l'agricoltura in biologico sarebbe necessaria più terra (dal 16 al 33% in più della superficie attualmente coltivata, mentre nello scenario della Fao ne basterebbe il 6%). Ma la deforestazione? In questo caso si perderebbero infatti foreste. Questi danni, secondo gli autori, dovrebbero essere "controllati" (e bilanciati) con meno emissioni, meno sprechi e, soprattutto, meno consumo di carne. 

Oggi, infatti, un terzo delle terre coltivate servono a nutrire animali (soia, mais e grano) mentre, in un questo scenario, queste potrebbero essere usate per nutrire l'uomo. In questo caso la riduzione del consumo di carne, pesce, latte e uova dovrebbe essere ridotta a un terzo dell'attuale. 

Per quanto riguarda gli sprechi alimentari: ricordiamo che ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo destinato al consumo umano vengono, semplicemente gettate. Si tratta di un terzo della produzione totale. 

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