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L’Onu: una donna su tre al mondo ha subito violenza sessuale

Una donna su tre nel mondo è stata vittima di violenza sessuale nella sua vita. Anche gli uomini e i ragazzi sono toccati da questo flagello. 

di Monica Ricci Sargentini

I rischi crescono nei casi di crisi umanitarie provocate da conflitti armati o catastrofi naturali. Queste violenze devastatrici per le persone e le comunità colpite “non sono una fatalità e dunque possono essere evitate”. È quanto emerso nel corso della conferenza delle Nazioni Unite che si è tenuta a Oslo e che ha visto 21 Paesi donatori promettere un totale di 363 milioni di dollari per rispondere e prevenire questo dramma.
 
A lungo considerata un effetto secondario della guerra, la violenza sessuale nelle situazioni di conflitto è ormai riconosciuta come un’arma e un crimine. Anche se raramente segnalate, le violenze sessuali continuano ad essere perpetrate nel mondo, gli autori restano impuniti e le vittime spesso vengono allontanate dalla società in cui vivono e ciò le rende ancora più vulnerabili e a rischio di ulteriori abusi.

 

“La violenza sessuale esiste e distrugge le persone, le comunità e non c’è nessuna scusa per restare inattivi contro questo odioso fenomeno”, ha dichiarato il Segretario generale aggiunto agli affari umanitari Mark Lowcock.
I fondi stanziati nel corso della conferenza a Oslo, cui ha preso parte anche il medico e premio nobel per la pace Denis Mukwege, saranno destinati alle Nazioni Unite, alla Croce Rossa internazionale, ad alcune Ong oltre che alle associazioni di donne impegnate ad aiutare le vittime di violenza sessuale.
“La violenza contro le donne e le ragazzine è ormai riconosciuta non solo come una violazione grave dei diritti delle donne ma anche come una epidemia sanitaria e un ostacolo alla soluzione delle sfide globali come quella alla povertà, all’Aids e alla prevenzione dei conflitti” ha detto Mukwege.
Una manifestazione contro la violenza sessuale in Belgio (EPA/STEPHANIE LECOCQ)
Questo articolo è stato pubblicato qui

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