L’Italia spaccata in due

I commenti on-line ci conducono ad un Paese veramente spaccato in due non solo politicamente, ma anche culturalmente. Qui non si tratta più di parlare di Berlusconi o di Bossi. Qui si dimostra che ci sono cittadini che ragionano in modo veramente diverso tra loro.

L’attuale Governo stabilisce che di certi argomenti non si deve assolutamente parlare. Molti plaudono la Gelmini: "era ora, basta leggere l’Unità in classe!".

Altri dissertano di scuola pubblica e scuola fascista. Alcuni ricordano che, prima dell’Unità d’Italia, la scuola era completamente in mano alla Chiesa e ci volle un Governo veramente liberale per istituire le prime scuole pubbliche.

Senza entrare nel merito, questa è la dimostrazione che in Italia vi sono degli argomenti che NON sono, come si dice, condivisi. Anzi. Vi è uno scontro culturale a tutto campo: sulla scuola, sulla Rai, sulla omosessualità, sui migranti, sulla religione, sulle centrali nucleari...Siamo la torre di Babele!

Ricordo a tutti che la politica, come materia di studio, implica conoscenze di storia, di filosofia, di economia, di geopolitica, di diritto, di legislazione, di sociologia ed altre ancora. Non vogliamo parlare di tutte queste materie ai giovani fino ai venticinque anni?

Non sono già abbastanza somari gli studenti italiani, come dimostrano le classifiche internazionali? Col debito pubblico crescente, queste generazioni saranno sempre più povere economicamente, le vogliamo proprio rendere anche più povere intellettualmente?

Fino a quando questo Governo abuserà della nostra pazienza?