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Iran, frustati e messi a morte due minorenni

Mehdi Sohrabifar e Amin Sedaghat (nella foto, da sinistra a destra), due cugini diciassettenni arrestati all’età di 15 anni per una serie di accuse di stupro, sono stati messi a morte il 25 aprile nella prigione di Adelabad, nel sud dell’Iran.

Secondo le informazioni ricevute da Amnesty International, i due minorenni hanno appreso che erano stati condannati a morte solo poco prima dell’esecuzione, di cui non erano stati informati neanche i familiari – che li avevano visitati, ignari, il giorno prima – e gli avvocati. Sui loro corpi erano ancora evidenti segni di colpi di frusta.

Mehdi Sohrabifar e Amin Sedaghat erano detenuti nel carcere minorile di Shiraz dal 2017. Secondo quanto dichiarato dopo l’esecuzione dai loro legali, dopo l’arresto erano stati trattenuti in una stazione di polizia, per due mesi e senza avvocato.

Il diritto internazionale vieta senza alcuna eccezione l’uso della pena di morte nei confronti di rei minorenni.

Dal 1990 almeno 97 prigionieri sono stati messi a morte in Iran per reati commessi quando avevano meno di 18 anni.

Nel caso di Mehdi Sohrabifar e Amin Sedaghat, la loro esecuzione ha avuto luogo quando erano ancora minorenni.

Nei bracci della morte iraniani restano ancora 90 minorenni al momento del reato in attesa dell’esecuzione.

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