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Io sto con Maradona

Io sto con Maradona

Quando più di tre persone ti dicono che stai sbagliando, vuol dire che devi continuare così. È una frase che in questo momento storico sta a pennello a Maradona e a me, perché entrambi convinti, nonostante ci prendano per culo un po’ tutti, che Cambiasso e Zanetti in questa Argentina non servivano. Esteban Cambiasso ha giocato quest’anno più di 50 partite ed è in questo momento al vertice della forma. Non può giocare mezzala, né essere posizionato su un lato del centrocampo, deve giocare davanti alla difesa, dove Maradona ha impostato dalla sua prima partita da tecnico Mascherano. Mascherano deve giocare perché Maradona gli ha dato le redini difensive della squadra e non può farlo insieme a Cambiasso, altrimenti non si aprirebbero spazi per le mezze punte argentine, servite con lentezza da due calciatori non eccelsi nell’accelerazione del gioco palla a terra. A questo punto meglio uno dal pensiero veloce che fa girare rapidamente la palla. Maradona, che ha sempre adorato i calciatori flemmatici ma abili ad attivare le mezze punte (vedi Romano fortemente voluto per il primo scudetto e Batista, vero alter ego maradoniano in Messico e Italia), ha scelto Veron invece di Gago, e su questo potremmo discutere.

Javier Zanetti è un altro calciatore al massimo possibile della forma e Mourinho lo sta spremendo come non mai in un triplo ruolo che fa bene alla catena di destra perché l’Inter ha un terzino di fascia che sale molto e ha bisogno di copertura. Maradona non ha Maicon o un facsimile e allora Zanetti dovrebbe ritornare a fare il laterale destro di difesa, ruolo nel quale nemmeno Mourinho lo fa giocare, mentre sulla mediana destra, dove invece il portoghese lo impiega, non serve in un centrocampo con Veron e Mascherano che ha bisogno di aprire rapidamente palla sulle fasce presidiate da calciatori agili e abili a saltare l’uomo.

Zanetti-Cambiasso è un duo che deve essere preso a scatola chiusa e riproposto così com’è. Maradona ha in mente un altro calcio e ha preferito giocarsela come vuole. L’11 luglio vediamo chi ha ragione.

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