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Io C.A.S., tu C.A.S.E., egli M.A.P., noi affitto concordato, voi alberghi, essi caserme

A L’Aquila, la S.G.E. (Struttura di Gestione dell’Emergenza), coniuga il verbo abitare sostituendo ai pronomi personali dei numeri che, da una settimana all’altra, appaiono fluttuare misteriosamente senza alcuna logica.

Se ci si limita ad osservare il totale delle persone sfollate si potrebbe pensare che s’è verificato un certo qual miglioramento della situazione: erano 49.056 nel maggio 2010, sono 31.295 oggi. Però, nulla sapendo delle attuali vicende abitative delle 17.761 persone non più assistite od alloggiate in situazioni emergenziali, si può solo intuire che in tanti hanno provveduto ad arrangiarsi in proprio, giacché la ricostruzione de L’Aquila-città procede assai lentamente o, addirittura, nella zona rossa è tuttora ferma. Poiché L’Aquila-comunità è stata semplicemente fatta a pezzi. Nel senso che gli sfollati sono stati indotti a stare in situazioni abitative disparate e, nel periodo 11/05/2010 - 01/02/2011, così mutanti:

- i beneficiari del C.A.S. (Contributo di Autonoma Sistemazione) piombano da 25.761 a 11.714;

- i sistemati nei C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) calano da 14.581 a 13.975;

- i dimorati nei M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori) crescono da 2.108 a 2.223;

- i locatari di alloggi con pigione (moderata o concordata) decrescono da 1.968 a 1.601; 

- i soggiornanti in strutture alberghiere (delle varie Province Abruzzesi) scendono da 3.950 a 1.454;

- i trattenuti nelle Caserme (Guardia di Finanza e Campomizzi) degradano da 688 a 328. 

Scrutando in dettaglio l’andamento d’ogni voce si rimane semplicemente senza parole. Attoniti. Giacché:

- improvvisamente, dal 12 al 18 ottobre 2010, il C.A.S. non è più stato erogato a 14.027 persone;

- costantemente, molti alloggi dei 4.449 dei 19 C.A.S.E., realizzati per 17.000 terremotati, sono rimasti vuoti;

- stranamente, al 26 ottobre, le presenze nei M.A.P. salgono fino al massimo di 2.731 persone;

- contraddittoriamente, variano gli alloggi con affitto concordato con D.P.C. da quelli del fondo immobiliare;

- inspiegabilmente, molti sfollati permangono ancora alloggiati in altre Province abruzzesi o fuori Regione;

- comunquemente, nel lungo periodo considerato, gli accasermati sono stati solo dimezzati.

Immaginando, poi, la perdita di stato subita nel passaggio repentino da una condizione abitativa ad un'altra che equivale ad una vera e propria improvvisa mutazione d’identità delle persone, c’è da restare esterrefatti: io senza C.A.S. per non aver compilato un modulo; tu ottantaquattrenne estromessa dagli alloggi dei C.A.S.E. perché non più convivente con la cognata; ella, lui, lei messa e tolta dai M.A.P. a sua insaputa; noi in affitto prima ridotto, poi concordato, infine incrementato come in tempo di guerra; voi cacciati di brutto dagli alberghi anche se i lavori di ripristino della propria abitazione sono incompiuti; essi, loro, esse ancora nelle Caserme per chissà quale ragione.

 

Tu trasformato in lui o viceversa, dalla sera alla mattina. Ancora ella che mirabilmente spiega al proprio cane cosa è diventata L’Aquila e come si vive nell’oasi faunistica del C.A.S.E., ormai assimilabile ad una riserva indiana. Ad alcuni di voi imposto d’essere come l’io di qualche tempo fa. Voi privi d’un punto fermo (con la vostra vita che continua a tremare come la terra) e senza speranza d’uscire dalla precarietà alloggiativa sulla costa. Qualche loro trapassato dalle Caserme alla libertà perché deceduti.

Per la consapevolezza che “Cristo si è fermato (anche) a L’Aquila” ed Arcore non è “l’ombelico del mondo”.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.154) 3 febbraio 2011 10:48

    Penso che si stia facendo troppa confusione sul caso Abruzzo.
    Ia confusione è causata dal sistema politico attuale dove non si propone soluzioni opportune al caso, ma si propone soluzioni intese alla propaganda politica di parte.
    Per esseere chiaro, dopo il terremoto lo stato (con i soldi dei contribuenti) doveva assicurare una sistemazione urgente temporanea, ma non doveva costruire case, in quanto questo sistema porta tanti sciacalli a speculare, considerato che quando si tratta di soldi pubblici tutti si tuffano sopra(da chi li gestisce a chi deve riceverli) pertanto lo stato doveva inteveire solo a tamponare la sistuazione di crisi.
    In effetti le case costruite sono costate tre volte il valore reale.
    Non condivido il fatto che si debbano regalare CASE ai terremotati in quanto se si regalano case ai terremotati dell’abruzzo è da regalare case anche ai terremotati sociali che hanno un reddito così basso che non saranno mai capaci dei realizzare una casa.
    Come si può pensare di tassare dei contribuenti che non hanno casa per dare una casa ad un altro!
    Se regaliamo la casa ai proprietari che hanno perso casa nel terremoto la dovremmo regalare anche a chi stava in affitto.
    Se intervento doveva esserci era inteso ad interventi mirati ad aiuto per esempio a chi aveva un mutuo che ha perso casa.
    Oppure esentare da iva la realizzazione della casa post terremoto.
    Purtroppo i politici mirano ad ottenere la fiducia o il sostegno da parte din una classe sociale in quanto è la garanzia di stare sulla poltrona.

    • Di Luciano B. L. (---.---.---.186) 3 febbraio 2011 16:50
      Luciano B. L.

      Le 185 case, con 4.449 alloggi, dei 19 C.A.S.E. realizzate dal Consorzio ForCase (Protezione civile) non sono state regalate, ma semplicemente assegnate in comodato d’uso a coloro che hanno ancora l’abitazione inagibile o gravemente danneggiata dal sisma.

      Nei precedenti articoli, ho considerato questa scelta governativa da molti punti di vista. Oltre l’aspetto propagandistico. Ho cercato di evidenziare i diversi costi: economico, urbanistico ed ambientale. In questo scritto, cerco di sottolineare l’enorme costo sociale. Quindi, ripeto: si veda come L’Aquila-comunità è stata fatta a pezzi, mentre non si ri-costruisce L’Aquila-città.

  • Di Luigi Iovino (---.---.---.175) 3 febbraio 2011 11:17
    Luigi Iovino

    Se qualcuno ha ancora dubbi che pezzi dello Stato, delle Istituzioni, del Governo e della magistratura siano attivamente e strettamente collusi (se non servi...) di organizzazioni criminali visitate

    http://www.luigiiovino.it/default.asp?idSettore=216&idPagina=429&what=testopagina

    Una enorme speculazione edilizia viene lasciata godere e proliferare ai danni di cittadini innocenti..., ogni anno gli speculatori edilizi, enti di culto radicati nella Curia di Napoli, percepiscono rendite abusive ed illecite per circa 1/4 di milione di Euro (Dura da 20 anni...) senza che nessuno li fermi... - Vedremo cosa farà il Procuratore Antimafia dott. Franco Roberti...

    Luigi Iovino - www.luigiiovino.it

  • Di (---.---.---.68) 3 febbraio 2011 21:20

    Quando sono tornata all’Aquila lo scorso anno dopo un esilio forzato di otto mesi a causa del sisma ero speranzosa e ottimista, pensavo che in poco tempo (6 o 7 anni) avrei riavuto la mia bella L’Aquila ! Invece con grande dolore riconosco che il miracolo non si farà prima di 20 anni e anzi, non credo che mi sarà restituita una città come la conoscevo e la vivevo io. 

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