• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Intervista a Viola Valentino: “Basta con il passato. Pensiamo al (...)

Intervista a Viola Valentino: “Basta con il passato. Pensiamo al presente”.

È stata l’icona anni settanta e ottanta della musica leggera italiana, grazie al successo “Comprami”. Ha ottenuto notevoli riscontri nel corso della sua carriera. Ha collaborato con Mogol, Riccardo Fogli, Cristiano Malgioglio, Mario Lavezzi. Il 20 marzo è uscito il suo nuovo album. Stiamo parlando di Viola Valentino. Questa non è stata la solita intervista incentrata sui successi, sul passato, ma su quello che, di grave, sta attraversando il nostro Paese, ponendo grande attenzione alle problematiche sociali sull’epidemia, sulle difficoltà delle persone ad andare avanti, sulla possibilità di poterne venire fuori con l’impegno di tutti. Un confronto diretto e sincero di un’artista che ha deciso di porre l’accento sulla situazione attuale.

 

L’anno scorso, è uscito il singolo “Questo pensiero d’amore”, in duetto con Francesco Serra, che vede il suo ritorno sulle scene musicali. Com’è nata l’idea di questo progetto? Per il futuro, è prevista l’uscita di un nuovo album?

«Certamente, si. È stato un mio modo per aiutare i giovani talentuosi. Questo ragazzo scrive e canta bene. Ho cercato di dargli una mano, in questo momento di grandissima difficoltà. Preannuncia l’uscita di un mio album, il 20 marzo. Per quello che si può fare, perché, comunque, altre cose non possiamo permetterci di fare, perché è tutto sospeso. Se faccio concerti, guadagno. Se non faccio concerti, non guadagno. Noi possiamo pubblicare tutto quello che vogliamo. Puoi vendere dieci milioni, però, se le etichette non ti mandano i tabulati, per ciò che ci si è venduto, è un problema. I tempi sono molto lenti. C’è un decreto di un ente che tutela gli artisti, che deve dare un supporto economico agli artisti, a quelli meno abbienti, meno facoltosi, ma saranno talmente tanti gli artisti a dover richiedere questo tipo di sussidio, che sarà abbastanza difficile che tutti lo ottengano. Ci sono moltissimi artisti in Italia che vendono poco. Con il blocco dei concerti, hanno frenato la vita di tutti noi artisti. La situazione è molto preoccupante. Non voglio sembrarle antipatica, ma decisa».

 

Nel 1968, risale il suo esordio discografico con il 45 giri “Dixie”, prodotto da Gino Paoli. È vero che, in un concorso della tv svizzera, vinse uno scontro musicale con Lucio Battisti con il brano “Acqua azzurra, acqua chiara”?

«Si, è vero, ma poco mi riguarda e interessa il passato. Parliamo del presente».

 

Nel 1979, avviene la consacrazione definitiva con il brano “Comprami”, che ha venduto, in pochi mesi, mezzo milione di copie. Diventa di dominio pubblico, partecipando al Festivalbar.

«In quel momento, ho avuto quel successo e sono andata prima in classifica. Non era una cifra alla Beatles, non so se mi spiego. Era una cifra umana, forse, fuori dal normale in quel periodo. Erano altri tempi. I brani potevano piacere o no, com’è accaduto per altri artisti. Il mio piacque. Vendetti. Questo brano mi ha agevolato nel tempo. Sono diventata, per tutti, la mamma di “Comprami”. Tutti la amano. Io sono un’artista e vivo del mio lavoro».

 

Oltre a “Comprami”, lei comincia a macinare successi da alta classifica con i brani “Sei una bomba” , “Anche noi facciamo pace” che fanno parte del suo album di esordio “Cinema” , e “Sera con i fiocchi”, che è stata la sigla di “Domenica In”. C’è un brano, in particolare, a cui lei è rimasta legata?

«Romantici, perché parlava di politica, di sociale. Molti hanno frainteso il senso di Romantici. Hanno pensato ad una canzone d’amore. È una canzone di ribellione nei confronti della società che, già, allora c’era, ma era meno evidente di adesso. Siamo tutti blindati in casa. Non ci possiamo muovere. Dobbiamo avere paura, se abbiamo qualche linea di febbre. Capisco che lei voleva buttare l’articolo sull’allegria, ma non mi sembra che ci sia molta allegria in questo momento. Già, c’è la solitudine dello stare chiusi in casa, che è una cosa da follia pura. Poi, se ci troviamo dietro la possibilità di un non pagamento di una bolletta, ti staccano il telefono e il gas. Sto parlando con il cuore in mano. Promettono e non mantengono, oppure, promettono, ma dilazionano nel tempo la loro promessa. Chi si deve esibire davanti a persone e non può farlo, come fa ad andare avanti? Questo vale per i comici, per i cantanti, per gli attori. Non è solo un mondo che ruota attorno alla scuola, al supermercato, al dentista o al medico. C’è un mondo che ruota attorno a delle persone che se si esibiscono, guadagnano. Se non si possono esibire, vanno a fondo».

 

Tante le collaborazioni, da Gianni Bella ad Alberto Camerini, Mario Lavezzi, Cristiano Malgioglio, Grazia Di Michele, Mogol e Riccardo Fogli che ha scritto i testi di alcuni brani dell’album “Cinema”. Com’è stato lavorare al loro fianco?

«Io sono sempre in armonia con tutti. È stato tutto quanto bellissimo. Hanno prodotto delle cose intelligenti, di successo. Ho lavorato sempre con grandissima serietà professionale. Ho dato del mio meglio. Non ho niente da recriminare, anzi. Vorrei che ritornassero quei tempi. Non mi interessa l’intervista fatta a Viola Valentino per sapere quali sono i suoi successi o gli insuccessi. Poco interessa alla gente sapere se ho avuto successo con “Romantici” o con “Comprami”. Le sciocchezze le lasciamo da parte per un’altra intervista. Per quello che sono stati i miei tempi passati, di oggi e quelli futuri, sarà quello che Dio vorrà. È questo quello che è importante, adesso».

 

È, da sempre, in prima linea al fianco delle donne vittime di violenza e della lotta all’omofobia, come testimoniano i brani “I tacchi di Giada” e “Domani, è un altro giorno”.

«È vero, perché mi sono sempre interessata del sociale. Questa, le ripeto, era un’intervista che doveva essere fatta sulle sciocchezze. Anche l’omofobia, la violenza sulle donne e tutto il resto non è una sciocchezza. Sono cose importanti. Ci sono donne massacrate. Questa situazione che si è creata, adesso, non fa nient’altro che fomentare tutti quegli animi che sono malati. Di conseguenza, ci sarà maggior violenza sulle donne, sugli uomini, su tutti. Dico la pura verità. Ci sono tremila cani abbandonati. Che cosa mi rappresenta? Un cane è un amico. Che fai, lo abbandoni, perché c’è il Coronavirus? Ci sono delle incongruenze mentali che vanno ricondotte un attimo alla logica. Questo deve essere coscienza da parte di chi scrive e di chi legge. Voglio mandare un messaggio di speranza, di reazione, di logica. Chiedo scusa, se sono un po' decisa, ma sono stanca, in questo momento, di ricevere interviste, di parlare del passato, dei bei momenti. Bisogna affrontare questo momento, con decisione. Si può parlare del passato, certo, ma si deve parlare anche delle difficoltà che, in questo momento, hanno tutti gli italiani. Sa chi apprezzo, in questo momento? Gli infermieri e i medici, perché ci stanno dando il sangue. Sono degli eroi. Sono delle persone che dobbiamo tenere in considerazione».

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità