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Intanto nella Terra dei Fuochi si continuano a bruciare rifiuti

Nonostante manifestazioni di massa in tutta la Campania e nonostante il tema delle bonifiche sia ormai all'ordine del giorno, nelle province di Napoli e Caserta si continuano a scaricare e a bruciare rifiuti.

Ora che sembra che la Terra dei Fuochi sia sulla bocca di tutti ci si aspetterebbe anche qualcosa di diverso. Invece la storia è sempre identica, la memoria corta, le passerelle lucide. Mentre su Facebook impazza la moda del cartello ve ne sono alcuni che continuano ad essere ignorati: "Divieto di Scarico", "Zona Videosorvegliata", "I trasgressori saranno puniti". È l'esempio di Palma Campania, dove continuano incessanti da anni gli sversamenti illeciti e i roghi tossici. Ci accompagnano Alfonso Buonagura e Vincenzo Sepe

Via Aiello è una stradina di campagna che si arrampica sulla montagna verso il Piano di Trebucchi. A deturpare un posto di straordinario splendore naturalistico sono rifiuti di ogni tipo, da quelli urbani a quelli speciali e tossici come amianto e resti di roghi tossici. Vincenzo ci racconta che sono innumerevoli le denunce e segnalazioni fatte, tutte risolte con poco o nulla di fatto: "La competenza è sempre di un ente diverso da quello a cui ti rivolgi e spesso non ci sono abbastanza fondi per la rimozione degli sversamenti". 

Ci spostiamo su via Sarno Vecchia dove i rifiuti ammassati formano una vera discarica a cielo aperto: amianto, copertoni, resti di roghi, elettrodomestici, rifiuti di ogni genere. "Sempre la stessa storia, sempre lo stesso posto" ci dice Vincenzo, "sono anni che è così." 

In via Cupa di Miano lo spettacolo è sconcertante. Ammassi di amianto che spuntano ovunque, decine di cumuli di resti di roghi tossici, residui tessili industriali e pneumatici dati alle fiamme. L’acqua della pioggia qui si tinge di nero e rassomiglia a percolato, forma pozzanghere e ruscelli avvelenando la terra coltivata a pochi metri di distanza. Alfonso ci racconta che in passato avevano chiuso la strada con una sbarra ma i criminali, forzando il catenaccio la superavano facilmente, chiudendola alle loro spalle per non essere disturbati. “Ho chiamato molte volte i vigili del fuoco, segnalando sempre lo stesso posto, tanto che qualche volta mi pigliano per matto”. 

Stesso scenario a via Novesche, in via Abignente, in via Fossi. “Quando venne la Rai per fare un servizio a Palma Campania, la facemmo uscire a Nola perché ci vergognavamo delle condizioni in cui versa l’uscita dell’autostrada” dice Alfonso. “Le abbiamo provate tutte. Oramai è diventato superfluo segnalare sempre le stesse zone, bisogna prima arginare il fenomeno dei roghi tossici.”

Cosa che non è chiara ancora a molti. In questi giorni si sente levare da più parti il coro "bonifiche, bonifiche e bonifiche" ma a cosa serve bonificare se prima non si arresta il fenomeno degli sversamenti e degli abbruciamenti di rifiuti? Il rischio è che senza un'adeguata azione di sorveglianza e di monitoraggio del territorio, dopo aver bonificato i terreni, in breve tempo ce li ritroveremo di nuovo inquinati. È l'eterna storia del gatto che si morde la coda da solo o se preferite il classico “magna magna” all'italiana.

Le foto dell'ennesimo scempio ambientale campano le trovate qui

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