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Insetti per tutti: il futuro dell’alimentazione mondiale

Ragni, cavallette, larve, mosche, api... quanti insetti si riesce ad elencare a memoria? Pochi rispetto all'elevatissimo numero di specie che esistono in natura. La crescita della popolazione mondiale obbligherà il mondo ricco che consuma più carne a prendere una decisione: sperare che l'80% delle persone che mangiano insetti continuino a farlo senza pretendere carne, oppure provare anch'essi a cambiare la propria alimentazione e i propri gusti per la salvaguardia dell'ecosistema. 

Già nel 2008 la Fao, con un comunicato stampa, c’era l’invito a partecipare a una conferenza che si sarebbe tenuta in Thailandia, su nuove prospettive alimentari. Si legge “Con oltre 1.400 specie che vengono regolarmente consumate in tutto il mondo, gli insetti offrono possibilità promettenti sia dal punto di vista commerciale che da quello nutrizionale, ha dichiarato oggi la FAO.”

E in internet si incontrano questi esperimenti culinari nel mondo occidentale...


20minutes.fr teste l'entomophagie ! par 20Minutes

Cosa ci preserva quindi la futura dieta quotidiana?
Davanti a una crescita demografica esponenziale, da 6.000 milioni nel 2000 a 9.000 milioni nel 2050, e un utilizzo già del 70% dei terreni coltivabili a foraggio, le Nazioni Unite ritengono che non sarà più sostenibile pensare di nutrire tutta la popolazione mondiale con un regime alimentare proteico animale pari a quello attuale. Bisognerà quindi trovare altre soluzioni, come quella di sostituire la carne degli animali con quella degli insetti.

Esistono 6 milioni di specie di insetti al mondo, e per usare una battuta di Marcel Dicke, entomologo ecologista, “Viviamo in un mondo di insetti, non di uomini” e solo un migliaio di mammiferi. 

Dicke spiega come mangiare insetti sarà una realtà inevitabile, ma non per questo una tragedia. Infatti, gli insetti sono un perfetto nutrimento sano ed energetico e possono apportare nella dieta quotidiana elementi fondamentali quali calcio, ferro, proteine, grassi, vitamine A, B1, B2 e D. Nei paesi sviluppati si mangia una media di 80 kg di carne a persona all'anno, mentre nei paesi in via di sviluppo la media raggiunge i 25 kg. Ma essendo paesi che stanno aumentando le loro ricchezze, col benessere la popolazione inizia a mangiare di più e soprattutto più cibi proteici. Per esempio la Cina è passata da 20 a 50 kg nel giro di 20 anni, e se si considera che un terzo della popolazione mondiale vive in Cina e in India, si avrà un aumento della richiesta di carne d'allevamente tale da non essere sostenibile. Nel 2009 la Fao aveva organizzato un forum "How to feed the world in 2050" per discutere e pianificare un'azione mondiale congiunta per la salvaguardia del pianeta e per sconfiggere la piaga della fame che ancora affliggono più di 800 milioni di persone. 

Anche se può apparire agli occhi di un occidentale abituato ad addentare una bistecca corposa pensare di ingerire locuste, larve e simili, già l'80% dei popoli ne ha fatto quotidianamente uso nella loro dieta e non perché sia povero, ma perché nel proprio paese sono considerati dei normali elementi della loro cucina, prelibatezze. Una cavalletta è molto più simile a un gamberetto di quello che si possa pensare. Diversi studi hanno dimostrato che la carne degli insetti non è per niente di una qualità inferiore rispetto a quella di mammiferi, pesci o uccelli. Anzi, le calorie di un chilo di cavallette equivalgono a quelle di 10 hotdogs. Senza poi contare altri problemi rilevanti come l'emissione dei gas prodotta dagli animali in allevamente, la necessità di trasformare terreni in pascoli e quindi utilizzare le superfici occupate da foreste, campi agricoli e altri paesaggi naturali.

Insomma, è solo una questione di gusto. Ed essendo qualcosa che varia come la moda, perché non lanciare un nuovo trend?

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