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Indagine sull’Isola d’Ischia - Nitrodi e Olmitello - II Parte

 
I lavori eseguiti presso il Canale di Nitrodi, come dimostrato dal preventivo linkato, consistono nella posa di tubature che incanaleranno le Acque che dalla fonte di Nitrodi naturalmente defluiscono verso il mare e finiscono nella Baia dei Maronti attraverso la foce dell’Olmitello per evitare che nel tragitto l’acqua si carichi di fango. La logica alla base di tale scelta è molto semplice: secondo l’Amministrazione Baranese i problemi che riguardano l’acqua dei Maronti sono riconducibili al torbido causato dal trasporto in mare di materiale fangoso ad opera del ruscello che da Nitrodi defluisce verso i Maronti.

Modificare l’assetto naturale di un ambiente umido è un intervento incisivo e radicale che potrebbe avere effetti imponderabili sull’assetto idrogeologico della zona, e sarebbe sicuramente fatale per le specie vegetali ed animali che ancora vivono l’area. In particolare, i torrenti di acqua dolce dell’Isola sono l’habitat di anfibi come il rospo smeraldino, protetto dalla Convezione di Berna per la Salvaguardia della fauna minore e dalla direttive CEE 92/43 a difesa delle specie vegetali ed animali di interesse comunitario, esponendosi l’intervento comunale a potenziali condanne da parte della Corte di Giustizia Europea.
 

L’intervento del Comune potrebbe rivelarsi poi molto dannoso in una prospettiva futura, non intervenendo sul problema della depurazione, ma semplicemente spostandolo a monte con gravi danni all’Ambiente in una una zona - quella dell’alveo di Nitrodi sino all’Olmitello — ad elevato pregio naturalistico, paesaggistico, geologico, storico ed archeologico.

Queste zone rappresentano infatti uno degli ultimi siti in cui si può ritrovare l’unica specie di anfibio delle isole flegree, il Rospo Smeraldino (Bufo viridis) e l’isola d’Ischia detiene il primato di essere l’unica isola flegrea ad ospitare le ultime popolazioni di tale anfibio.

A riprova di ciò uno studio pubblicato da Vivara Onlus — Amici delle Piccole Isole e che è risultato in un libro, consultabile online, dal titolo "L’isola dei Rospi".

Il Rospo Smeraldino è protetto: * dalla convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore - Appendice II * dalla "Direttiva Habitat" (92/43/CEE del 21/05/92; G.E.CEE N:L: 206/7 del 25/07/92) - Allegato IV (Specie Animali e Vegetali di Interesse Comunitario che Richiedono una Protezione Rigorosa)


Si rende noto che recentemente l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea proprio per il non rispetto dell’Art. 6 comma 2 della Direttiva Habitat 92/43/CEE che si applica alle zone Natura 2000 nello specifico per il sito sardo «Is Arenas» nella provincia di Oristano.

Ci auguriamo che per la trascuratezza di pochi non si venga a creare analoga situazione.

Anche l’Isola d’Ischia è una zona Natura 2000 e quindi anche ad essa si applica la Direttiva Habitat il cui Art. 6, ai commi 2 e 3, recita:

2. Gli Stati membri adottano le opportune misure per evitare nelle zone speciali di conservazione il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze significative per quanto riguarda gli obiettivi della presente direttiva.

3. Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell’incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell’opinione pubblica.

Siamo altresì dell’opinione che qualsiasi tipo di lavori che riguardi un bene di pubblico demanio come i corsi d’acqua naturali debbano essere preventivamente pubblicizzati e oggetto di confronto. La natura non è sempre soggetta a calcoli di mera ingegneria, ma anche a valutazioni di tipo sociale e di pubblica fruibilità, valutazioni da tenere in considerazione nelle corrette sedi decisionali, che ribadiamo appaiono non essere quelle di una semplice Giunta Comunale vista l’importanza del sito.

Questo che segue è il link al preventivo dei lavori per intubare le Acque di Nitrodi:
 
http://www.meetup.com/amicigrillois...

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