• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > In vista dello sciopero generale Camusso critica il governo

In vista dello sciopero generale Camusso critica il governo

Al termine di un’assemblea con gli operai della Nuova Pignone di Firenze, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, individuando le motivazioni dello sciopero generale del prossimo 6 maggio, ha espresso forti critiche all’operato del Governo. Camusso ha tra l’altro dichiarato che “il bilancio di due anni e mezzo di crisi e di tre anni di governo è del tutto negativo per il lavoro”. “Sono aumentate le tasse, e sono diminuiti i diritti dei lavoratori. Le manovre del ministro Tremonti - ha aggiunto - hanno portato solo effetti depressivi”.

Camusso ha anche criticato i ministri Romani e Sacconi. Per quanto riguarda Romani il segretario della Cgil ha rilevato che “delle tantissime vertenze aperte, da quelle piccole a quelle grandi, in tutti i settori, non ne è stata risolta neppure una”. Ma Camusso ha “bocciato” Romani anche per il piano energetico, una “sua responsabilità”. “Stiamo assistendo a un governo che lo mette e lo toglie dal cassetto pensando alle politiche di convenienza sul voto dei cittadini, perchè questa è l'unica ragione che li muove – ha proseguito -, e non si rende conto che per grande parte del sistema manifatturiero italiano uno dei problemi maggiori è il costo dell'energia”. “Siccome continuano a coltivare l'illusione che si possa riprodurre il nucleare nel nostro Paese non vengono individuate strategie realmente percorribili - ha aggiunto il segretario -. Questo fa perdere straordinarie occasioni di investimento e di difesa dell'occupazione. E mette una parte delle imprese, penso ad Ansaldo Energia, nell'attesa di sapere su cosa investire e dove”.

Per quanto concerne Sacconi, Camusso ha affermato: “C'è una teorizzazione che continua ad arrivare dal ministro del lavoro che dovrebbe essere super partes, ed è scandaloso: che il lavoro è ‘alla qualunque’. Viene detto ai giovani di questo Paese ‘fate lavoretti’, invece di cercare una prospettiva seria”. “Questa è un'equazione che un Paese come il nostro non può permettersi - ha continuato - . Non si può pensare di competere nel mondo abbassando la qualità della vita delle persone. Il tempo di crisi è sempre un tempo difficile, perchè favorisce la divisione. C'è poco lavoro e c'è tanta disoccupazione”. La leader della Cgil, ha quindi ribadito che lo sciopero non è di un solo sindacato “ma vuole parlare a tutto il mondo del lavoro, ai lavoratori anche non iscritti al sindacato o iscritti ad altri sindacati”. Uno sciopero, quello di venerdì prossimo, che, ha ricordato “parla di lavoro, di fisco, di cambiamento, di una politica economica del Governo che sta solo peggiorando le condizioni dei lavoratori”.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares