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(In)ter(per)culturando: Editoria italiana - arriva la Booksitter

Si dice che quando le cose cambiano è impossibile non accorgersene.
La questione si fa più complessa quando le cose scivolano, giorno dopo giorno, goccia su goccia erodono superfici e interni.

E' notizia recente, la nascita della booksitter.
Che la si definisca una sorta di nuova figura professionale, o semplicemente l'evoluzione post erosione d'un professionismo freelance già esistente ma diversamente nominato e più comunemente assorbito dal mercato editoriale italiano; comunque sia Marianna Martino, classe 1983, torinese, fondatrice e per cinque anni editore Zandegù nonché operatrice editoriale poliedrica (editor, copywriter freelance, co-fondatrice del corso di scrittura creativa 'Incipit') si propone dal 25 gennaio 2010 come booksitter.

Dal comunicato stampa:

"Sei uno scrittore in difficoltà? La booksitter ti aiuta, coccolando e accudendo il tuo manoscritto e aiutandolo a camminare con le sue gambe.[...]
La booksitter si occupa di editing, revisione, valutazione e correzione bozze di testi di narrativa, cioè romanzi e raccolte di racconti, ma anche di tesi di laurea.
La differenza con gli altri service letterari risiede nell’esperienza quinquennale maturata con Zandegù: la booksitter è una vera editor, nota, capace e che conosce la materia libro. La booksitter se ne intende e può dare un parere davvero qualificato e un aiuto prezioso al fine di migliorare il tuo testo.
La booksitter si rivolge a te che hai scritto un romanzo o una raccolta di racconti e che, prima di cimentarti nella lunga strada verso la pubblicazione presso un editore, vuoi avere un parere professionale e competente sul tuo lavoro; o a te che vuoi un aiuto per migliorare il tuo scritto; o a te che desideri, prima di stampare il tuo libro o la tesi, una lettura attenta a caccia del più piccolo errore di battitura o ortografia".
 
Marianna Martino non è l'ennesimo caso di cialtroneria editoriale a pagamento, a mio avviso.
Per chi non conoscesse la Zandegù Editore, chiusa nel luglio 2010, suggerisco di visitare il sito ancora on line e magari cercare la copia di qualche libro pubblicato. Una scommessa rischiosa, Zandegù, non soltanto per la situazione dell'editoria italiana come mercato senza spazi concreti, mantenibili nel lungo periodo, per chi non ha mezzi ediconomici e distribuzioni 'macro'. Rischiosa anche per il target di riferimento, per le scelte 'surreali', termine usato di frequente dallo stesso editore e dagli autori.
 
Eppure una scommessa borderline, a margine, che pur rimanendo semi affogata dalle logiche di disagio editoriale, dalle difficioltà di reperire e far conoscere i libri d'un piccolo editore dalle scarse 'cartucce' spendibili; una scommessa da cui oggi, forse con maggior distacco, è possibile rintracciare quel qualcosa che definirei passione, anche follia, per i libri, le storie specialmente se non conformi, gli autori in quanto persone, creativi, individui ognuno con realtà facilmente in bilico. On line si rintracciano molte testimonianze dei cinque anni di attività della Zandegù, testimonianze dallo show business propriamente detto (quando si è scomodato) ma anche da autori, blogger e lettori anche occasionali. Testimonianze che raccontano di sogni, di cura per le storie quanto per l'oggetto libro, di magie e incoscienze; raccontano un modo di essere nell'editoria quanto nella cultura ritagliandosi un piccolo (non notissimo) spazio per la voglia di sognare, provare, credere.
Sogni brevi, si potrebbe oggi commentare.
Vero.
 
Eppure in carne e ossa, che hanno generato parole di carta e non, presentazioni, incontri, iniziative, scambi, critiche. Esperienze senza reti, esperienze di lanci urlati a occhi chiusi, giovanili si potrebbe aggiungere anche se non sono poi così sicura che nell'attuale realtà italiana siano davvero solo i giovani a riuscire - ancora - nell'impresa titanica di sognare.
 
Marianna Martino si presenta come booksitter, in un 2011 appena iniziato e che già ha visto i primi annunci nazionali sui prossimi 'best' o 'must' letterari.
C'è un'evidente esigenza di emergere, di lavorare, di farsi conoscere e di mantenere o potenziare credibilità, serietà professionale. Tutto questo c'è.
Io ci sento anche molta voglia di fare, di tentare piccole virate, di esserci non cedendo completamente alle regole d'un mercato chiuso, fondato sui capitali ingenti, gli ingenti poteri, le ingenti conoscenze. Esserci nelle difficoltà professionali, nelle fatiche a ottenere rapporti di lavoro duraturi o stabili, nel precariato insomma. Esserci con un pizzico d'intraprendenza, coraggio e a tesa alta, mettendoci la faccia.
 
Sui servizi offerti dalla booksitter, sull'effettiva capacità, professionalità e qualità di tali servizi, si dovranno attendere i pareri dei 'clienti'.

Da visitare
Per ogni informazione su La booksitter.
Il sito della casa editrice Zandegù.
Chi è Marianna Martino.
 
PDF - 588.5 Kb

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