• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Istruzione > In arrivo la "schedatura" dei docenti

In arrivo la "schedatura" dei docenti

Dopo l’anagrafe nazionale dello studente, il ministero della ex Istruzione Pubblica ha previsto anche l’anagrafe nazionale telematica dei docenti.

Sul Corriere della Sera dell'8 ottobre 2010 si legge che la detta anagrafe "dovrebbe servire ai genitori per conoscere il curriculum dei docenti della scuola, al fine di facilitare la scelta in sede di iscrizione".

Quindi, per ogni insegnante, oltre ai dati anagrafici, luogo e data di nascita, verranno riportate anche una serie di voci come il titolo di studio, laurea o diploma, le abilitazioni, la scuola dove insegna e quelle dove ha lavorato prima, le eventuali pubblicazioni di libri o articoli, le eventuali specializzazioni, le competenze informatiche ecc.

Saranno gli uffici scolastici regionali e provinciali ad occuparsi della detta pratica di schedatura.


Il fatto che lo scopo principale di questa schedatura sia quella di permettere una selezione della scuola ove iscrivere il proprio figlio, ciò deve fare riflettere e non solo.

La scuola tra Pof, ed autonomia, è divenuta un luogo che svende in via competitiva il proprio prodotto pseudoformativo e la schedatura dei docenti di cui in ogni caso bisogna comprendere come possa essere conciliabile con la normativa sulla privacy esistente in tema di tutela di dati sensibili, si inserisce nella piena logica di privatizzazione di ciò che un tempo era pubblico.

Banchi con loghi delle aziende, Progetto Patti Chiari, POF, sono segnali concreti di questa volontà condivisa a livello istituzionale e sistemico.

Bisogna opporsi a ciò con determinazione, prima che sia veramente troppo tardi.

Mentre i sindacati si dividono, mentre i lavoratori vivono la guerra tra poveri, il sistema di potere esistente, compatto, avanza, ed a colpi di leggi, decreti, circolari, inserisce ogni giorno una tessera per completare il puzzle della distruzione della scuola laica e pubblica italiana.

Commenti all'articolo

  • Di Pasquale (---.---.---.112) 30 ottobre 2010 14:00

    Per quale oscuro motivo i docenti in Italia debbano fare sempre da cavie per ogni tipo di insulsa sperimentazione ancora non lo capisco. Ma perchè non iniziano con lo schedare tutti quei "lavoratori" clientelari che affollano gli uffici delle varie regioni e delle province. Smettiamola di tartassare i docenti che il loro lavoro lo fanno con merito e professionalità.

  • Di paolo (---.---.---.126) 18 novembre 2010 12:48

    Non mi e’ ben chiaro il significato di "schedatura" . Chiarito in premessa che la Gelmini , a mio parere , rappresenta il minimo storico in cui e’ caduta la scuola pubblica , non riesco francamente a capire cosa ci possa essere di cosi’ reazionario e distruttivo nel rendere pubblici dati personali che consentano di tracciare la figura professionale del docente .

    Una " schedatura " sarebbe se venissero inseriti dati sul credo religioso , le idee politiche , i gusti sessuali o tutto cio’ che attiene alla sfera privata della persona . Questi sono dati sensibili.
    E per favore non raccontatemi la favola che tutti i docenti fanno il loro lavoro con merito e professionalita’ . Molti lo fanno e andrebbero incentivati sicuramente di piu’ , ma tanti altri sono autentici lavativi , se non addirittura parcheggiati nella scuola per capitalizzare i contributi pensionistici mentre , nel frattempo , svolgono la professione a cui dedicano ben altra attenzione . 
    Questo e’ uno dei motivi per cui ho abbandonato da subito l’insegnamento , l’altro e’ quello che non accettavo che il mio stipendio fosse identico a quello di un’insegnante di religione o di educazione fisica (con tutto il rispetto ovviamente ) .

    paolo


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares