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In Italia i generali sono ancora molto importanti

Meno risorse per la tutela dei beni culturali (-15,4% nonostante il caso Pompei), per l’istruzione scolastica (-4,8%), per ricerca e innovazione (-6,9%) e per l’immigrazione e l’accoglienza (-8,5% a dispetto dell’emergenza degli ultimi giorni). Ma anche per la competitività e lo sviluppo delle imprese (-18%) e per la realizzazione di infrastrutture pubbliche (-40%).

Tra 2010 e 2011 sono molte le voci di spesa che hanno visto ridursi gli stanziamenti a disposizione. Secondo i dati che emergono dal documento della Ragioneria generale dello Stato sulla spesa delle amministrazioni centrali, in cui vengono messi a confronto gli stanziamenti dello scorso anno con gli impegni di spesa previsti nella manovra per gli attuali dodici mesi, i tagli sono trasversali e riguardano settori di ogni genere. Con un’importante eccezione: accanto alle rimodulazioni al ribasso, emerge infatti l’impennata di oltre il 108% della spesa per le politiche per il lavoro. In particolare le risorse a disposizione per quelle che la Ragioneria definisce le politiche attive e passive del lavoro (capitolo dunque in cui sono inseriti gli ammortizzatori) sono previste in aumento di oltre il 134%.

Grazie alla manovra economica e per effetto della ripresa che “traina l’evoluzione delle entrate tributarie”, sottolinea la Ragioneria, i saldi di bilancio sono in “progressivo miglioramento”, ma la lista dei tagli è lunga: -51% per il turismo, -16% per le politiche a favore dei giovani e dello sport, -2,9% per la giustizia, -14% per l’agricoltura e le politiche agroalimentari, -27% per il commercio internazionale e l’internazionalizzazione del sistema Italia, -12,8% per la casa e l’assetto urbanistico, -20,3% per la tutela del territorio.

Cifre simili si rispecchiano anche nelle risorse a disposizione dei ministeri, quasi tutti colpiti dalla scure della manovra. Complessivamente, in base ai dati raccolti nelle tabelle della Ragioneria, nel 2011 gli stanziamenti a favore dei vari dicasteri diminuiscono infatti di oltre il 7%. I più colpiti sono quello della Salute e quello dell’Ambiente, ma i tagli non risparmiano neanche la Farnesina, il ministero degli Interni e il Tesoro. A guadagnarci sono invece, seppur di poco, il ministero del Lavoro, quello della Difesa, il dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti e, infine, quello dello Sviluppo economico, che segna un consistente incremento a due cifre del 22%. Quindi gli stanziamenti per il ministero della Difesa sono aumentati. Non è noto per quali voci di spesa, ma comunque sarebbe stato opportuno e possibile procedere ad una forte riduzione, almeno temporanea, di questi stanziamenti affinché gli stanziamenti destinati ad altri ministeri non venissero ridotti o quanto meno diminuissero in misura inferiore. E invece gli stanziamenti per il ministero della Difesa continuano ad aumentare, purtroppo. I generali, anche in Italia, contano ancora molto, troppo.

Commenti all'articolo

  • Di katrina (---.---.---.182) 21 febbraio 2011 23:04
    katrina

    A questo proposito sarebbe interessante sapere cosa ci fanno non in un fronte di guerra ma in Kosovo, un territorio ormai quasi del tutto pacificato, almeno dal punto di vista strettamente militare, più di 1000 soldati! Ma nessuno ce lo dice.
    La casta degli ufficiali non fa parlare di sè, ma è in assoluto tra le più privilegiate, nel nostro paese.

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