In 30 anni dimezzate le famiglie in affitto

Negli ultimi trent'anni il numero delle famiglie italiane in affitto si è dimezzato, passando dal 40% del totale negli anni ‘70 al 20% di oggi. I contratti in affitto sono 4,5 milioni e pagano in media 467 euro al mese. I dati contenuti nell'ultimo rapporto “Gli immobili in Italia" (anno di riferimento 2009), realizzato dal dipartimento delle Finanze e dall'Agenzia del territorio, forniscono un quadro ben definito del mondo delle locazioni nel paese. Da cui emerge che l'uscita dalla condizione di affittuario, in 30 anni, “non ha caratterizzato in modo omogeneo tutti i gruppi sociali, perchè sono state soprattutto le famiglie a reddito medio-alto a passare dall'affitto alla proprietà”.
Nel rapporto si sottolinea come gli ultimi quindici anni “siano stati caratterizzati da un incremento molto significativo nel rapporto medio tra canone e reddito disponibile”. Nel complesso sono circa 4,5 milioni i soggetti persone fisiche che risultano titolari di un contratto di locazione. In media l'affitto annuo è di 5.600 euro, pari a 467 euro al mese. Ed è solo il 10% dei canoni a superare i mille euro mensili, mentre oltre il 50% dichiara di pagare meno di 350 euro la mese. L'analisi sulle diverse tipologie di reddito evidenzia che a pagare di più sono i lavoratori non dipendenti con un affitto mensile medio di 678 euro (8.140 euro l'anno).
Per i lavoratori dipendenti l'affitto medio è pari a 418 euro (5.017 l'anno) mentre per i pensionati scende a 353 euro (4.234 l'anno). Dal rapporto emerge inoltre che la locazione di abitazioni è particolarmente diffusa tra i lavoratori dipendenti, mentre sul totale delle persone in affitto la percentuale di pensionati è inferiore in proporzione al loro peso sulla popolazione complessiva.
La metà dei soggetti in affitto ha un'età compresa tra 31 e 50 anni (2,2 milioni), ma risiede in un'abitazione in affitto anche il 21% dei giovani con meno di 30 anni. A fronte di un canone medio di 5.600 euro il reddito medio disponibile dei locatari risulta pari a 12.500 euro. Il 39,3% dei canoni di locazione risulta corrisposto dai lavoratori dipendenti, il 31,3% dai lavoratori non dipendenti, il 14,8% dai non contribuenti, il 10,1% dai pensionati e il 4,5% dai proprietari di immobili. L'incidenza della spesa sostenuta per l'affitto dell'abitazione risulta sensibilmente maggiore per i soggetti con redditi bassi, mentre al crescere del reddito disponibile l'incidenza diminuisce.
L'abitazione in affitto interessa soprattutto le famiglie meno agiate, situazione che si è progressivamente rafforzata nel corso degli ultimi 25 anni.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox