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Importante novità per la sicurezza sul lavoro

La notizia del giorno è sicuramente la sentenza della Corte di Cassazione, con la quale i giudici hanno deliberato: ":.. innovando completamente la materia di sicurezza connessa alla tematica della responsabilità ed indirizzando in maniera netta il mirino sui CdA, nella persona di ciascun membro che ne faccia parte, anche nei casi in cui l’organo abbia delegato ad una persona specifica il controllo inerente alle misure di sicurezza sul posto di lavoro". 

Un passo importante, perché nel nostro paese le più famose cause per vere e proprie stragi sul lavoro si sono concluse, quando sono arrivate in fondo, con la mite condanna di qualche sottoposto, spesso investito di responsabilità, ma non dotato dei mezzi per ottemperarle. La sentenza dovrebbe naturalmente spingere i consiglieri d'amministrazione a gettare un occhio su quanto accade in azienda e sulle condizioni di lavoro e produzione. Un bel problema per le migliaia di persone che siedono in un gran numero di consigli d'amministrazione, spesso sanno ben poco delle aziende che sono chiamati a controllare e ancora più spesso limitano la loro presenza a un adempimento formale. Non è solo la funzione del consiglio d'amministrazione ad essere abitualmente sovvertita, anche i sindaci e i revisori contabili sono spesso ridotti al minimo che serve a soddisfare i requisiti formali.

Il Codice Civile però prevede precisi adempimenti e poteri per tutti gli organi societari e al consiglio d'amministrazione spettano sicuramente quelli connessi all'indirizzo e controllo, da quelli la Cassazione ha fatto discendere il filo della responsabilità fino ai comportamenti della società che procurino disastri ai danni della popolazione o dei lavoratori.

I consiglieri d'amministrazione potranno essere chiamati a rispondere in solido dei danni provocati e, un'altra innovazione accessoria, associazioni come i sindacati potranno anche chiedere loro i danni morali. La sentenza chiude anche un buco dal quale, nei decenni, alcuni dei responsabili dei peggiori disastri italiani si sono sottratti alle loro responsabilità, un buco che in altri paesi è stato chiuso da tempo. Non può esistere potere senza responsabilità in un paese civile, ma per decenni chi ha fatto impresa in Italia ha potuto contare su questa singolare esenzione di responsabilità, non bastasse la limitazione di quella economica.

Non resta che sperare che l'innovazione del diritto porti a un cambiamento culturale all'interno dei consigli d'amministrazione e a maggiore attenzione alla sicurezza nelle attività più pericolose, ma anche che a nessuno in Parlamento venga in mente di mandare una manina a correggere il Codice Civile per rimediare all'inconveniente.

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