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Imperia: avvisi di garanzia al Sindaco per "violenza privata"

Il Sindaco di Imperia e il Segretario Generale del Comune avrebbero fatto indebite pressioni, sia verbali che scritte, sul Dirigente dell’Ufficio Comunale del Demanio affinché non revocasse la concessione.

Non se ne parla più, il suo nome sembra quasi essere scomparso dai quotidiani a diffusione nazionale dopo lo scandalo dell’appartamento romano, con vista sul Colosseo, di via del Fragutale ma in riva al Mediterraneo, laddove la Liguria sconfina nella Costa Azzurra, si rimpiangono i tempi di quando Claudio Scajola era uno dei politici italiani con maggior influenza. Ideologo, più stratega concreto e detentore di tessere che pensatore per la verità, di Forza Italia prima e del Pdl poi, aveva trasformato la sua città, Imperia, da sonnacchioso piccolo capoluogo di una delle più distanti circoscrizioni dell’Impero, in una piccola capitale da tardo Rinascimento. Ora però Scaiolaland, come molti giornalisti chiamano la piccola Imperia, comincia ad essere nell’occhio del ciclone per tutta un’altra serie di vicende. E' una vera e propria bufera quella che si è abbattuta sul Comune di Imperia a seguito della decisione adottata dal Dirigente municipale dell'Ufficio Demanio, l'ingegnere Pierre Marie Lunghi, di revocare alla società Porto d'Imperia la concessione per la costruzione, la rifinitura e la gestione dello scalo turistico di Porto Maurizio, definito come il “più grande approdo per la nautica da diporto del Mediterraneo“.

Nella serata di Venerdì, infatti, sono stati recapitati al Sindaco del capoluogo di provincia dell'estremo ponente ligure, Paolo Strescino, ed al Segretario generale del Comune di Imperia, Andrea Matarazzo, due avvisi di garanzia per violenza privata consumata ai danni, sostengono i magistrati inquirenti, del “loro” Dirigente dell'Ufficio Demanio affinché non revocasse la suddetta concessione, cosa poi non avvenuta, alla società Porto d'Imperia, le cui azioni sono detenute per un terzo dal Comune medesimo, per un altro terzo da una miriade di imprenditori locali e per la rimanente parte dal costruttore romano Francesco Bellavista Caltagirone, assai vicino al leader nazionale dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Caltagirone fu chiamato quale partner privato della società senza il previo espletamento di alcuna gara d'appalto, svolgendosi ogni vicenda relativa all'appaltatrice, secondo i vertici passati ed attuali della municipalità imperiese, nell'ambito del diritto privato. Secondo la procura di Imperia, diretta dal Procuratore facenti- funzioni Alessandro Bogliolo coadiuvato dal solo Sostituto Maria Antonia Lazzaro, invece la Porto d'Imperia, essendo espressione di un pubblico ente, avrebbe dovuto procedere ad una regolare gara d'appalto per scegliersi il partner privato. Di qui l'apertura di un'inchiesta che, qualche mese fa, ha coinvolto pure il grande tessitore della politica imperiese, l'ex Ministro del Popolo delle Libertà Claudio Scajola. A causa di questo problema ed in seguito alla mancata presentazione di un dettagliato resoconto delle spese sostenute nella realizzazione dell'opera, dalla valutazione della cui consistenza sarebbe dipesa la durata delle concessione, il Dirigente Lunghi ha disposto la revoca della concessione portuale. Secondo Lunghi, poi, la Porto d'Imperia avrebbe pure subappaltato l'esecuzione di certe opere alla ditta “Peschiera Edilizia” pure essa facente capo al costruttore Caltagirone. Furente la reprimenda espressa dal sindaco Paolo Strescino contro il "suo” Dirigente pubblicamente accusato, nel corso di un'affollata conferenza stampa, di aver “preso una decisione solitaria contravvenendo ai voleri di Giunta e Consiglio. Contro la decisione dell'ingegner Lunghi immediatamente il Presidente della Porto d'Imperia, l'ex Sindaco craxiano di Sanremo Carlo Conti, ha presentato in via d'urgenza un ricorso al Tar di Genova. Fermatisi i lavori e la vendita dei posti- barca ai diportisti, il pregiudizio economico per la società affidataria è infatti gravissimo. Il solo socio privato, e cioè la ditta Acquamarina di Caltagirone, si narra possa perdere dieci milioni di Euro. Lunghi, però, è difeso in città non solo dalle opposizioni presenti in Consiglio Comunale, e cioè Pd, Sel, Italia dei Valori e Federazione della Sinistra, ma pure pare dalla Lega Nord che, pur organica alla maggioranza di centro- destra, in materia potrebbe prendere le distanze dal Pdl. Il maldestro tentativo di far cambiare idea all'ingegnere Lunghi, finora, è costato però al Sindaco Strescino l'accusa di violenza privata, formulata dai due giudici inquirenti della locale Procura. Contemporaneamente per un'oscura storia, legata alla costruzione di un palazzo in città con affidamento dei lavori all'impresa di un suo stretto congiunto cui il committente avrebbe ceduto gratuitamente pure alcuni garage, è stato raggiunto da un avviso di garanzia per concussione anche il Vice-Sindaco di Imperia, anch'esso del Pdl, Luca Lanteri. Il placido capoluogo del ponente ligure, da sempre abituato a guardare alla vicina Sanremo, che capoluogo di provincia non è, come si guarda a Gomorra, da alcuni mesi è attraversato da clamorose inchieste che, oltre ad aver sfiorato il suo maggiore mentore e cioè l'onorevole Scaiola, ora stanno colpendo pure il Sindaco Strescino, il suo Vice, Lanteri, ed il Presidente del Tribunale Boccalatte. “Scaiolaland” non è più vergine.

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