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Immigrazione: proposte di cambiamento dei permessi di soggiorno

Resta invariato il pagamento della tassa, ma si allungano i tempi di permanenza mentre si cerca un lavoro. Queste le novità sostanziali in materia di immigrazione, proposte dall’attuale Governo. Stop alle scadenze troppo ravvicinate nel tempo, e basta con i permessi di soggiorno che durano un battito di ciglia. Il tempo, nel caso del permesso di soggiorno viene allungato, in alcuni casi addirittura duplicato, passando dagli attuali sei mesi ad un anno.

Ma non finisce qui. Gli immigrati che infatti hanno la fortuna di avere una famiglia che provvede al loro sostentamento, potrebbero ottenere un permesso illimitato. Sulla scadenza troppo ravvicinata dei permessi si era già espresso l’ex-Presidente della Camera, Gianfranco Fini:

Sei mesi per ritrovare un lavoro mi sembrano pochi, vista la congiuntura economica andrebbe previsto almeno un anno.

Aveva detto nel maggio 2010. In effetti, in un contesto sociale di forte crisi economica, dove trovare un lavoro appare già un’impresa ardua, perderlo e cercarne un altro significa spendere risorse non indifferenti, non da ultime quelle di tempo. Avere a disposizione dunque soltanto sei mesi per trovare un nuovo lavoro, sembrava una missione impossibile. Fortunatamente i tempi si sono allungati, in alcuni casi persino raddoppiati.

La nuova proposta che si sta mettendo a punto, nasce come una modifica al decreto Maroni-Tremonti, entrato in vigore il 30 gennaio scorso, che prevedeva il pagamento ulteriore, per gli immigrati che intendessero intraprendere la pratica di rinnovo, di una tassa tra gli 80 e i 200 euro. La tassa si andava ad aggiungere ad altre spese necessarie per effettuare l’operazione. 27,5 euro per il rilascio del permesso elettronico, 14,62 per le marche da bollo e 30 euro per il servizio delle poste. La nuova imposta rimane dunque invariata, ma i permessi di soggiorno hanno una durata maggiore rispetto al passato.

La novità arriva come un primo cambiamento all’intero sistema in materia, apportato dall’attuale Governo Monti. Il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, ha annunciato alla commissione Affari Costituzionali della Camera, nella riunione del 1 febbraio scorso, che la nuova norma rivoluzionerà totalmente l’intera materia di immigrazione.

Allo scopo di accelerare ulteriormente le pratiche di rilascio, bypassando le lunghe file alle poste, verranno in soccorso agli immigrati anche le nuove tecnologie informatiche. Un software consentirà infatti, nello stesso momento in cui l’interessato compila una domanda online, di ottenere l’appuntamento necessario al rinnovo del permesso di soggiorno. Una tale procedura però pone nuove domande di sicurezza e un rinnovato rischio di contraffazione.

La rinnovata proposta ha accolto l’approvazione di diversi sindacati, Cgil, Cisl e Uil, che avevano più volte manifestato il loro dissenso alla nuova stangata del decreto Maroni-Tremonti e di diverse associazioni. I rappresentati della Caritas e dell’ARCI hanno espresso il loro favore in merito, visto che l’iniziativa concede agli immigrati un ampio respiro sia dal punti di vista burocratico che da quello economico, favorendo il difficile processo di integrazione.

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