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Il vino dà lavoro a più di un milione di persone

Il vino come opportunità di lavoro per 1,2 milioni di persone impegnate in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio nelle 250.000 aziende vitivinicole italiane. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione del “Vinitaly” dal quale si evidenzia che la vigna è anche occasione di integrazione come dimostra il fatto che nel solo distretto del Prosecco lavorano immigrati di ben 53 differenti nazionalità, provenienti da 4 diversi continenti.

“Sono circa mezzo milione i titolari di vigneti in Italia dove - sottolinea la Coldiretti - trovano occupazione oltre 210.000 lavoratori dipendenti, dei quali oltre 50.000 sono giovani e 30.000 stranieri. Nel vino hanno trovato occasione di impegno diversamente abili, carcerati, ed ex tossicodipendenti come dimostra l'esposizione presentata allo stand della Coldiretti presso il centro servizi Arena. Dal vino prodotto da ragazzi autistici a quello realizzato da giovani diversamente abili ma anche le bottiglie portatrici di solidarietà come quelle del progetto wine for life della comunità di S.Egidio e il vino solidale della società mutuo soccorso fino a quello responsabile con l'etichetta “se bevi non guidare”. E perfino il vino con l'etichetta braille per i non vedenti e quello dei detenuti e delle comunità di ex tossicodipendenti come San Patrignano dove sono passati tra i filari ed in cantina 496 giovani ed oggi la vigna si estende per oltre cento ettari.

Una conferma del ruolo anche sociale del settore del vino viene anche dalle esperienze nate sui terreni recuperati alla criminalità. Dall'ultima relazione del commissario straordinario del Governo per i beni confiscati ad organizzazioni criminali si evidenzia che - rileva la Coldiretti - i vigneti e gli oliveti rappresentano ben il 25% dei terreni definitivamente confiscati, con una superficie totale pari a 4.317.917 metri quadrati. L'impatto positivo non si ha però solo in vigna poichè la raccolta di un grappolo alimenta secondo l'analisi della Coldiretti opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio e ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni, credito, finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca, formazione, divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l'enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie. Il vino è il settore dove sono stati utilizzati il maggior numero di “voucher” o buoni lavoro tra le diverse attività agricole ed extragricole. I “voucher” sono stati introdotti in via sperimentale proprio nel vino nelle vendemmia 2008 e da allora ne sono stati utilizzati complessivamente 12,3 milioni dei quali 3,4 milioni in agricoltura di cui 1,8 milioni per le vendemmia secondo una elaborazione della Coldiretti. “Si tratta di un contributo alla trasparenza del lavoro che ha certamente sostenuto la crescita dell'occupazione in agricoltura che nel 2010 è stato il settore con il più elevato tasso di crescita” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. In controtendenza rispetto all'andamento generale è infatti aumentata l'occupazione nelle campagne dove si è registrato il più elevato tasso di crescita nel 2010.

Nel 2010 si è verificato un aumento degli occupati in agricoltura dell'1,9% a fronte del calo generale dello 0,7%. Sono 891.000 gli occupati agricoli in Italia nel 2010, dei quali 462.000 dipendenti (0,6%) e 429.000 dipendenti ( 3,3%) che fanno registrare il record della crescita tra tutte le attività produttive, secondo la Coldiretti che associa il maggior numero di imprese che assumono manodopera. I dati - conclude la Coldiretti - dimostrano che l'agricoltura ha grandi potenzialità per contrastare la disoccupazione.

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