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Il problema dei grillini? E’ Grillo stesso

Secondo alcuni sondaggi il movimento di Grillo alle prossime elezioni amministrative di primavera potrebbe raggiungere percentuali molto elevate. La cosa impensierisce considerevolmente tutto l’arco dei partiti “istituzionali” che già indeboliti dagli scandali sui fondi dei rimborsi elettorali temono una nuova emorragia di voti, tutta a loro danno. Nonostante la situazione politica sia molto complessa, e le attuali formazioni politiche sembrano inadeguate a dare una risposta credibile alla crisi in atto, la deriva populista di Grillo non appare però un’alternativa possibile. Le invettive del comico di Genova, e l’azione politica che ne deriva possono rappresentare un elemento di disturbo, che impensierisce il “palazzo” ma non hanno ancora la solidità di una proposta che possa guidare il paese. Le parole colme di rabbia ed indignazione dei grillini, pur essendo indispensabili per far emergere la corruzione, il malfunzionamento, e l’inefficienza della politica non vanno oltre quello che può rappresentare la vox populi generale - rimangono parole gridate in piazza - colgono gli animi più frustrati della società italiana ma non riescono ad organizzarsi in un pensiero organico che sappia leggere e decodificare la complessa situazione nazionale ed internazionale.

Potreste immaginarvi veramente Beppe Grillo alla guida dell’Italia, o ispiratore di una potenziale classe dirigente al potere? No. Oggettivamente no. I comici possono far ridere, possono far riflettere, possono mettere in crisi un sistema facendone emergere le contraddizioni che lo sorreggono, ma non possono governare. Non possono amministrare né un paese da 4000 anime né a maggior ragione una nazione di 60 milioni di abitanti.

I cosiddetti grillini in teoria potrebbero invece farlo, potrebbero aspirare a contare qualcosa, solo se, una volta prese le mosse dai “vaffa” di Grillo riuscissero ad andare oltre i suoi modi, oltre il suo pensiero oltre i suoi vizi ed oltre i suoi limiti. Se il Movimento 5 Stelle riuscisse a darsi una struttura, una visione politica, un’organizzazione sul territorio ed un minimo di democrazia interna, allora potrebbe diventare qualcosa di dirompente, qualcosa che possa incidere pesantemente, che scardini le attuali formazioni politiche ormai delegittimate ed in crisi di consensi.

In definitiva, se l’antipolitica vuole diventare proposta politica deve andare oltre se stessa, i grillini devono prendersi le proprie responsabilità e superare il loro maestro Beppe Grillo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.102) 18 aprile 2012 14:44

    Va bene, i comici non possono guidare il paese....bene,quelli che ci hanno portato dove siamo adesso, possono????

    La Lega che predica la secessione puo’?

    Faccio fatica a capire la logica di questo articolo.

  • Di paolo (---.---.---.38) 18 aprile 2012 16:12

    E invece una logica c’è eccome . E’ vero quello che dici, i politici che ci hanno traghettato fin qui non possono ,la Lega secessionista e ladrona poi men che meno ,e allora?

    Allora l’articolo dice una cosa semplice ,ossia che il fenomeno il M5S è un pungolo sociale ,Grillo dice cose sensate e che mi sento in larga parte di condividere , le dice con affabulazione comica , che incide come un laser , ma appena dovesse approdare al governo del paese immediatamente perderebbe la sua peculiarità ,si sgonfierebbe in un attimo e diventerebbe perfino pericoloso perché la demagogia populista che diventa governo può fare disastri inauditi.Ci sarebbe un effetto di rimbalzo devastante .

    L’unica strada possibile è che il popolo italiano da questa crisi tragga la seguente conseguenza: al governo del paese si devono mandare persone serie ,oneste e competenti .Fine dei fasulli ,dei pifferai magici ,dei raccomandati e via dicendo ... Punto.
    Ma la vedo dura ,spero che la lezione di educazione civica che sta impartendo Monti (non sto dicendo che condivido tutto) serva a qualcosa ,altrimenti .................

  • Di (---.---.---.106) 18 aprile 2012 17:55

    Persino Mussolini scrivendo alla Petacci degl’italiani,ci considerava un popolo di servi.Persone serie elette da chi?,con quello che ci sono sulle schede elettorali,sarebbero da mandare tutti al macero.Vorrei sbagliarmi ma credo che oramai, siamo a un punto di non ritorno.Monti stesso non ha avuto il coraggio di essere impopolare ai partiti,imponendo una patrimoniale,ma bastonando i pensionati e i lavoratori.Giusto fare i sacrifici,ma prima i partiti devono essre denunciati per appropazione indebita di denaro del popolo Italiano,espopriare i potenti buttare in carcere i corruttori,e buttare via la chiave.Grillo fa una deriva populista?,ma noi siamo considerati la puttana d’Europa,grazie ai nostri politici.

  • Di paolo (---.---.---.206) 18 aprile 2012 19:12

    Hai ragione xxx.106 e difatti il primo passo è quello di mandare deserti i seggi elettorali alle prossime amministrative . Deserti !!!
    Il segnale deve essere forte e chiaro ; poi eventualmente , nel caso (probabile) che se ne sbattano , bisognerebbe passare a vie di fatto .

    • Di (---.---.---.183) 19 aprile 2012 05:51

       "al governo del paese si devono mandare persone serie ,oneste e competenti ".


      E quale sarebbe la strada per mandarceli, non votare? Non vedi un certo paradosso?
      Sai a cosa porta l’astensionismo? Allo scaricabarile della coscienza del potere, ammesso che ve ne sia una, che tanto il popolino se ne disinteressa e quindi si fa un po’ come pare, anzi è proprio tanto comodo il disinteresse del popolino.

      Paolo, ti leggo spesso e i tuoi post sono sempre intelligenti e misurati. Per quanto capisca che uno alla fine si rompe pure di turarsi il naso e di essere costretto a pettinare il pelo che coartatamente gli cresce sullo stomaco (insomma comprendo lo sfogo e la provocazione), vorrei ricordare che il voto non è solo un diritto ma anche un dovere. Atto con il quale la popolazione si assume la responsabilità e dà il mandato.

      Il problema del popolo italiano è di cercare l’uomo forte che lo guidi e lo indirizzi, invece di creare una coscienza civica che nasca dal basso. 
      Non andare a votare è paradossalmente ritornare allo stadio bambino del "volevo un gatto nero, nero, nero...", fare i capricci perché l’uomo forte al quale deleghiamo i nostri problemi non ci ha accontentato a dovere, quindi non gli rivolgiamo la parola per dispetto.

      Solo che l’uomo forte se ne frega. Se non si va a votare, l’unica cosa che cambia per lui è di non aver il minimo di controllo sul suo operato, per scelta di ogni singolo elettore che ha rinunciato al suo diritto di espressione, spontaneamente.

      Capisco che le liste bloccate non lascino molta scelta, ma non è rinunciando tout-court a quel poco ancora prevista che si esprime attivismo politico. Si manda invece il segnale opposto: via libera.
  • Di (---.---.---.11) 18 aprile 2012 19:24

    Grillo al potere??? a voler cercare un precedente nella nostra storia mi viene in mente solo Tommaso Aniello d’Amalfi, noto come Masaniello.

    E l’articolo di D’Antrassi ne coglie proprio l’essenza e la pericolosità per la sinistra stessa più che per la destra.

    Ancora una volta la crisi di un regime - quello della cosiddetta seconda repubblica con la sua costituzione materiale - trova la sinistra inadatta a ereditare la guida del paese.

    Al pari di Bordiga nel 22, Togliatti nel 48 e Occhetto nel 94, Bersani sta dimostrando la sua immensa inadeguatezza e Grillo sta dando una mano ad affossare il tutto.

    Il vero peccato( Paolo ha ragione) è che forze sane, dalle quali potrebbe venire un rinnovamento della sinistra vengono assurdamente sprecate dietro un comico rancoroso, dall’eloquio politico violento. Anche quì per trovare un precedente, visto che ha largamente superato Pannella, bisogna andare al fascismo.

  • Di (---.---.---.11) 18 aprile 2012 19:38

    Grillo al potere??? a voler cercare un precedente nella nostra storia mi viene in mente solo Tommaso Aniello d’Amalfi, meglio noto come Masaniello.

    D’Antrassi ha ragione, ne coglie limiti e pericolosità. Ma è soprattutto la sinistra nel suo insieme a subirne gli effetti negativi.

    Ancora una volta la sinistra di fronte alla crisi del regime della cosiddetta seconda repubblica, con la sua costituzione materiale, si sta dimostrando incapace di ereditare il governo del paese. Come Bordiga nel 22, Togliatti nel 46/48, Occhetto nel 94, Bersani sta dimostrando tutta la sua immensa inadeguatezza. E Grillo aiuterà ad affossare tutto.

    La cosa che fa rabbia è che forze sane che (Paolo ha ragione) potrebbero dare un contributo decisivo per il rinnovamento della sinistra si disperdano dietro un comico rancoroso, dall’eloquio politico violento, quanto inconcludente.

     

  • Di paolo (---.---.---.74) 19 aprile 2012 12:46

    caro xxx.183 ,intanto ti ringrazio per l’attestato di stima e aggiungo pure che non mi ritengo immune , per principio , dalla tentazione cazzarolara ,soltanto chi tace è esente da questo rischio .

    Tuttavia non mi sembra questo il caso e ti spiego il perché .
    Se fossimo in un paese normale ,e sottolineo normale ,quello che tu dici non farebbe una grinza ,votare è un diritto ma anche (e soprattutto) un dovere civico .
    Ma noi non siamo un paese normale e quello che tu dici diventa uno stereotipo ,una affermazione priva di alcun contenuto reale .
    Il dovere del voto deve essere in relazione biunivoca col diritto di scelta . Se non c’è scelta , e i fatti dimostrano che siamo messi cosi’ ,a meno che non ci riferiamo al colore dei capelli , il voto diventa solo partecipazione formale o , peggio ancora , connivenza ,complicità nel mantenere lo status quo.Mi dici se voto Bersani piuttosto che Alfano o Casini ,per non dire Di Pietro o Grillo ,cosa cambia . Secondo me nulla se prima l’intera classe politica non acquisisce la percezione netta di essere sotto esame .Guarda la Lega ,è partita sparando col bazooka di "Roma ladrona" ed è arrivata a "Padania ladrona" . Perché ? ,perché se il popolo è un mero votificio prevedibile diventa ...... connivente .

    Quindi nessuna regressione allo stadio infantile ,gatti neri e uomo forte ecc... e non è vero che questo diventi un via libera a fare quello che vogliono ,perché tanto lo farebbero comunque ma almeno devono sentire il fiato sul collo .Sentire il vento che tira ,perché questi stanno facendo lo gnorri.Poi non sto dicendo che in futuro non si debba ritornare al voto, ci mancherebbe altro.

    Concludo dicendoti che forse non stai percependo il clima del paese ,qui da un momento all’altro ,senza segnali concreti di svolta, salta il tappo e ti assicuro che sarebbe molto peggio che il non andare a votare .Non è un caso che molti dei nostri "politici" si sono già preparati vie di fuga nei posti più disparati del mondo.Mi scuso per la lungaggine.
    ciao

    • Di (---.---.---.116) 20 aprile 2012 01:48

      Caro Paolo, sono l’utente che ti ha scritto prima.

      Vedi, io capisco perfettamente il fatto che il nostro attuale diritto alla rappresentanza è un diritto fasullo, privo di reale scelta e anzi imputo ad esso il grave distacco tra la politica e il paese. Il parlamento è pieno di yes men perché, grazie alle liste bloccate, si è messa in condizione di eleggibilità effettiva solo gente che non rappresenta nessuno, volutamente, che non ha quindi potere contrattuale per dire no, ammesso che ne abbia voglia o interesse.

      Perché puoi avere anche migliaia di elettori alle spalle, ma se vieni candidato in una lista bloccata, senza preferenze, non puoi dimostrarlo. Diventi uno privo di dignità politica, che sta lì solo in quanto scelto dal capo al quale devi ubbidire, anche se hai portato voti al partito. Invece di avere la forza di un mandato, diventi un beneficato del gran capo. E’ una situazione di ricatto morale (se non peggio) molto forte, di cui Italia ed istituzioni dovrebbero liberarsi al più presto.

      Questa legge elettorale è però stata formulata e votata da eletti dal popolo, all’epoca in cui liste bloccate non c’erano. Questo per dire che non è caduta dal cielo e purtroppo rappresentava pienamente il volere del popolo italiano in un periodo in cui la scelta era più libera.

      Non credere che io non senta quello che sta avvenendo nel paese, anzi mi stupisco che stia avvenendo solo adesso. Non ho mai capito il premio di maggioranza, per dirne una, che permette a chi ha il 20% scarsi di consensi di governare come se avesse avuto il 70% di preferenze. Non ho mai capito più di tanto il maggioritario che, con la scusa della piena governabilità, avrebbe dovuto eliminare pastrocchi vari e spartizioni varie (pentapartito?). Mentre invece ha creato un sistema in cui, proprio perché ci sono i numeri, la torta se la mangiano in pochi senza dover rendere conto di niente e le opposizioni sono spogliate di ogni potere di veto/controllo.

      Quello che vorrei dire è che nessuna legge, pur sensata sulla carta, garantisce la serietà delle istituzioni se l’intento è quello di aggirarla, cercando cavilli e purtroppo questo è nel DNA italiano e non sarà non andando a votare che si risolverà il problema. Perchè da questo punto di vista, purtroppo, chi è al potere ci rappresenta perfettamente e semplicemente ha le mani libere per fare quello che vuole. Cosa che farebbe anche un pincopallino se messo nella stessa condizione.

      Oggi non è previsto il quorum alle elezioni politiche o amministrative. Non andando a votare, Paolo, non si esce dalla connivenza, non ci si può tirare fuori così facilmente purtroppo. 
      Non si può far finta di non sapere che se non si vota, sarà eletto comunque chi ha preso più voti degli altri e sappiamo tutti che determinate categorie di elettori sono motivate ad andare al voto, avendone un interesse diretto. In altre parole si sceglie di fare i puri consegnando con il proprio non-voto il paese nelle loro mani. Salvo poi lamentarsi di successive scelte e non ritenersi rappresentati.

      Io sono molto più pessimista di te. Ho seri dubbi che la nostra classe politica si faccia tanti problemi se a votare è solo il 10% degli aventi diritto. Per farsi simili scrupoli dovrebbero avere una dignità e il comportamento di molti di loro, salvo qualche eccezione, non fa ben sperare.
       
      C’è chi ha dimostrato di volere una poltrona ad ogni costo. Credi davvero che ottenerla con 10 voti o centomila faccia tanta differenza quando ci si mette su il cappello? Il nostro non è un paese normale. Non è tirandosene fuori che se ne esce.

      Resto comunque dell’opinione che il M5S non sia un’alternativa e non lo diventerà mai. Per i grillini rinunciare a Grillo è snaturarsi e perdere il solo motivo reale di consenso, oltre che la propria matrice identitaria.
  • Di paolo (---.---.---.100) 22 aprile 2012 08:42

    Concordo al 90% con quello che dici ,caro xxx.116. Non mi sembra che le due posizioni siano poi molto diverse ,tutt’altro. E’ solo una questione di metodo .
    Per tentare di uscire fuori dal tunnel in cui si è cacciato questo paese(leggi popolo italiano) non c’è altra via se non quella di creare una eclatante discontinuità nel voto che ponga un discrimine netto tra gli elettori e questa classe politica . O questo o la rivoluzione con tutti i rischi annessi e connessi, compreso l’uomo forte di turno.Gli arruffa popolo ,i demagoghi e i pifferai magici lasciano il tempo che trovano . Al dunque il sistema li narcotizza o li assimila (vedi Lega) .
    Il non voto deve essere una premessa di consapevolezza ,di condanna morale ,di emarginazione di questi politici corrotti e incoscienti che hanno perso ogni contatto con la realtà .

    Messi come siamo votare o questo o quello non fa alcuna differenza ,al limite sposti di qualche grado il timone ,ma la nave procederà verso la stessa direzione .

    L’astensione massiccia dal voto è un plebiscito contro la mala politica che deve servire ai politici ma soprattutto serve a ridare consapevolezza del proprio ruolo agli elettori .
    ciao

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