• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Religione > Il pontificato "rivoluzionario" di Papa Francesco: maledire i mercanti di (...)

Il pontificato "rivoluzionario" di Papa Francesco: maledire i mercanti di morte non basta

 

Sento ovunque magnificare il pontificato “rivoluzionario” di Papa Francesco, ma a me sembra che non ci siano novità teologiche o dottrinali, né regole che permettano ai preti di sposarsi e alle donne di accedere all’amministrazione dei sacramenti, né l’eliminazione dello IOR diventato oscuro rifugio addirittura per correntisti della “banda della Magliana”, ma si tratti di un fenomeno di grande umanità (autentica nella figura di questo Papa), a cui masse di disperati, di malati, di disoccupati, abbandonate dalla sparizione della sinistra e di una qualunque rappresentanza sociale, emarginate da una feroce globalizzazione e deprivate dei diritti, hanno trovato l’unica speranza a cui aggrapparsi.

Sembra proprio che Francesco con questa estrema attenzione per gli ultimi e le critiche ai “faraoni” della Curia, si sia fatto molti amici tra gli emarginati, ma molti nemici in Vaticano e tra le oligarchie dominanti, al punto che alcuni hanno espresso il desidero che possa scomparire presto, in quanto figure come la sua non sono replicabili. Temo che la grande popolarità suscitata dall’approccio con i fedeli, svanisca con il personaggio e le speranze che suscita, se non sono seguite da riforme profonde, possono finire nel nulla o nella restaurazione.

Le parole più importanti del suo pontificato, secondo me, sono quelle contro i mercanti di morte che progettano, fabbricano, vendono armi, il cui teatro di profitti sono le guerre, le tensioni provocate tra religioni, le destabilizzazioni geopolitiche. Queste parole però non bastano e devono essere seguite, almeno da parte dei cristiani, dalla obiezione di coscienza, come è stato per l’aborto, a cominciare dai lavoratori nelle fabbriche di morte, dai tecnici che progettano ordigni, fino a coloro che ii commerciano, dimostrando che essere cristiani è una cosa seria e non solo una elencazione di principi, che risultano falsi e fasulli se non portano a cambiare radicalmente i propri comportamenti, pagando prezzi anche pesanti, senza i quali però non si cambia mai la storia.

Invitare “ex cathedra” i cristiani a testimoniare il loro credo di “non uccidere” a fare obiezione di coscienza, a trasformare il mercato della morte in manufatti di pace, ad uscire da ogni alleanza e intervento militare della nostra nazione, a far scomparire quell’esercito di mercenari che oggi abbiamo, da sostituirsi con una difesa civile territoriale capace di intervenire soprattutto ad aiutare i civili nelle calamità naturali, potrebbe essere una vera svolta. Vorremmo finalmente sentire dal Papa non solo la teoria, ma anche la strada per cambiare le cose,

Maledire mercanti e fabbricanti di armi non basta, bisogna che i cristiani facciano di più, a cominciare dalla eliminazione della figura dei cappellani militari.

Foto: Republik of Korea/Flickr

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità