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Il poliziotto Tortosa, Salvini e le mille sfumature di grigio della democrazia

C’è un poliziotto che rivendica su Facebook gli atti commessi alla Diaz: "Io sono uno degli 80 del VII nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte". C’è un segretario di partito che disprezza le istituzioni, dicendo che la presidente Boldrini è “il nulla fatto donna”.

Esiste una legge in questo paese, esiste ancora un giudice?

Certo che esiste una legge. Ma non basta. Una legge, se è democratica, basta per fermare una persona, ma non per fermare le masse, quelle che hanno accompagnato, con applausi e consenso, le frasi del giovane poliziotto e del segretario.

Ma non è democratica quella legge che ”con giovane vigoria, con entusiasmo cameratesco” sta preparando il nostro Renzi.

Non è democratico il combinato disposto della legge elettorale con le disposizioni sul Senato, ma è solo distruzione della libertà del Parlamento, che diventa servo del premier.

E, se non c’è una legge, c’è l’illusione che il popolo, spontaneamente, rigetti queste sconcezze antidemocratiche.

A che serve dire che non si formano cultura e comportamenti, non si prendono voti con sconcezze antidemocratiche?

Cultura e comportamenti si formano. I voti si prendono.

Ci sono i media, che favoriscono l’andazzo delle cose, quello che vuole la pancia della gente. E quando cercano di spiegare e ragionare perdono il rapporto con le persone, che hanno bisogno di parole forti, di frasi ad effetto: hanno bisogno di bianco e nero e non di grigio.

Ma la democrazia è fatta di mille sfumature di grigio, che si nutrono di lotta e solidarietà, e non di tv.

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