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Il piano di Berlusconi: addio PdL, tutti insieme per l’Italia!

Tutto torna. Giuliano Ferrara ieri ha svelato il piano del Cavaliere riguardo alle prossime elezioni e in particolare per quanto concerne il futuro del PdL.

Silvio Berlusconi ha smentito tutto dopo le forti pressioni e l’irritazione dei colonnelli del partito, specialmente degli ex di Alleanza Nazionale. Ma la sua è una smentita di circostanza per calmare le acque nel partito, ma è tutto confermato. L’idea che ha in testa il Cavaliere è proprio quella raccontata dal Foglio. Eccola.

Punto primo. Silvio Berlusconi, in una sorta di Predellino 2, vuole sciogliere il Popolo delle Libertà. Via, tabula rasa. D’altronde, non è un mistero, non lo ha mai amato.

Punto secondo. Presentari alle elezioni del 2013 sotto un “cartello elettorale” unico per tutte le forze moderate, riformiste e liberali. I soggetti interessati, come è ovvio, sono Pd, PdL e Terzo Polo (secondo i loro nomi attuali).

Punto terzo. Questo cartello ha già un nome. Quello che propone Ferrara (leggi Berlusconi) è “Tutti per l’Italia”. Il nome è tutto un programma.

Riassume così Ferrara:

Pare dunque che Berlusconi stia accarezzando con cautela un progetto: sciogliere il Pdl (Popolo della libertà) e chiedere all’Italia moderata, riformista e liberale sotto tutte le latitudini di unirsi in un cartello elettorale tra soggetti diversi e distinti per il quale c’è già una proposta di nome: “Tutti per l’Italia”.

E conclude:

Cè alla fine un solo modo di collegare la rivoluzione di sistema del 1994, le migliori intuizioni liberalizzanti e riformiste della stagione controversa dell’Ulivo, le culture del centro cattolico e popolare, l’irruzione della politica come tecnica e competenza della nuova contingenza: questo modo consiste nel convergere sulle idee, sul programma di riforma, e attuarlo superando la storia anche molto onorevole di partiti e movimenti che hanno fatto e disfatto il vecchio bipolarismo della paralisi reciproca.

La proposta del Cavaliere ricalca quanto da lui stesso dichiarato nella giornata di ieri, e cioè la possibilità di arrivare un accordo con Pd e Terzo Polo. Certo, bisogna fare le cose con calma, si deve procedere a piccoli annunci e qualche smentita di circostanza, non si può fare un nuovo Predellino: non in quei modi, almeno. Così, piano piano, si arriverà in maniera quasi del tutto naturale alla grande lista.

Berlusconi è quindi pronto a sacrificare il proprio partito. Addirittura a scioglierlo. Dopo aver avviato tra mille problemi e senza troppa convinzione la stagione dei congressi, campagne infinite di tesseramenti, l’elezione del segretario Alfano e varie iniziative, il Popolo delle Libertà è destinato alla morte. E’ la fine, probabile, di una agonia: Berlusconi è ben consapevole dello stato di salute del PdL, e piuttosto che vedere ucciso e umiliato il proprio partito dalle urne elettorali preferisce cambiare le carte in tavola. E magari anche le regole. Lo aveva già fatto, con Forza Italia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.39) 3 marzo 2012 11:17
    Damiano Mazzotti

    Finalmente la plutocrazia e l’oligarchia burocratica e gerontocratica è manifesta...

    Ma secondo voi ha senso votare un politico perchè ha passato la vita a fare dei comizi?

    Sarebbe come se un imprenditore assumesse qualcuno solo perchè ha fatto moltissimi coloqui di lavoro ed è bravissimo a parlare...

    La gerontocrazia moorirà prima o poi... E in Italia si potrà avere ancora un presidente della repubblica vecchio (Monti o chi per lui), ma la prossima si dovrà tirara fuori un presidente del consiglio giovane, donna e capace, o l’Italia finirà nella pattumiera della storia.

    La prossima volta o si fa l’Italia democratica o si fa l’Italia degli affamatori.

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