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Il "metodo giustizionalista" della Moratti

Voleva preparare una trappola la "moderata" Moratti, lei che non fa scrupoli a flirtare con i peggiori fascisti rimasti su piazza.

Ieri a Sky Tg24, durante il faccia a faccia con Pisapia, ha aspettato gli ultimi minuti, proprio per non avere la replica in diretta, per dargli del ladro.

Nemmeno il peggior giustizionalista sarebbe arrivato a tanto. Tra l'altro è stata un vera e propria calunnia. Ma per capirne di più raccontiamo brevemente la storia di Pisapia.

Fu arrestato da innocente come accade a tutti i cittadini che vengono coinvolti dagli errori giudiziari: scontò quasi cinque mesi di carcere preventivo. L'accusa era di un "concorso organizzativo in vista di un successivo sequestro di persona da compiere in danno di Willliam Sisiti, noto dirigente milanese del Movimento Lavoratori per il Socialismo". E il furgone rubato sarebbe servito per effettuare il sequestro. Il rapimento comunque non ci fu mai e Pisapia, al terzo grado di giudizio, fu assolto sia per il concorso organizzativo, per il fatto che il rapimento non andò mai andato in porto e per il furto.

Fu il PM Armando Spataro a rinviare a giudizio 163 persone aderenti a Prima Linea o presunte tali e il nome di Pisapia finì nella lunga lista. Il suo nome venne tirato in ballo dai pentiti Sandalo e Donat Cattin.

Purtroppo negli anni 70 molto spesso finirono in carcere persone innocenti proprio a causa dei falsi pentimenti. E alcuni furono definitivamente condannati anche per reati gravi: un nome a caso fu Adriano Sofri condannato definitivamente per l'omicidio di Calabresi pur dichiarandosi ancora oggi innocente. Ma questa come si suol dire, è un'altra storia.

Ma sono storie, come quella di Pisapia, che devono far riflettere tutti noi e andare cauti prima di esporre al pubblico ludibrio le persone, e questo vale per tutti, indistintamente dal proprio orientamento politico, classe sociale o nazionalità.

Per questo trovo vomitevole l'uscita infelice della Moratti, un metodo giustizionalista che tra l'altro loro non possono permettersi. Pisapia è stato un galantuomo e anche coerente con i propri ideali visto che conosce benissimo gli innumerevoli casi di malagiustizia, la fragilità del sistema giudiziario e la malvagità del sistema penitenziario. Nei dibattiti si è ben tenuto alla larga dal fare comizi sulla vicende familiari giudiziarie della mamma di quel bamboccione di Batman, sulla gente poco chiara candidata nelle liste che appoggiano proprio la Moratti - come quella brava persona che in una intercettazione telefonica fu colta ad augurare di morire come un cane a un esercente che si rifiutava di pagare il pizzo.

Ha fatto bene Pisapia a non gettarsi in quei dibattiti, visto che sa benissimo che in uno Stato di Diritto vige la presunzione di innocenza. L'avversario si batte sul profilo politico e ogni qual volta mancano le idee si scende a questo becero livello.

Ma detto questo io dico di più. Anche se per assurdo Pisapia fosse stato condannato definitivamente per quel reato, quale sarebbe lo scandalo? Una persona che nella vita commette degli errori non può più, una volta scontata la pena, partecipare alla vita sociale del Paese? Chi lo dice? Ricordiamo che gli anni 70 erano particolari e chi aveva partecipato attivamente ai vari movimenti, inevitabilmente finiva dentro. Solo chi pensava ai fatti propri, non si sporcava le mani, ne era immune.

Conosco personalmente persone che militavano in Lotta Continua che in quel periodo erano finite dentro mgari per oltraggio a pubblico ufficiale (in realtà difesa personale visto le grandi repressioni) e fanno politica, addirittura qualcuno è diventato sindaco, e hanno fatto cose importanti e conquistato la stima dei loro concittadini.

La dobbiamo smettere con questa ideologia legalitaria, anche perché uno può essere il peggior criminale anche se è sempre stato nei limiti della legge e nel passato si è comportato da cittadino integerrimo.

Ci sono persone uscite (per loro fortuna) dal carcere che sicuramente valgono molto di più rispetto ai tanti politicanti che vediamo in giro e sicuramente sarebbero degli ottimi amministratori della vita pubblica. Ma per carità diciamolo in silenzio perché a tanti di voi (anche a sinistra) sembrerebbe una bestemmia.

Stiamo attenti da chi si nasconde dietro la maschera della "legalità", sono i più pericolosi e ricordiamo che tutti posso sbagliare, ma non devono pagarla per sempre. Se solo cambiassimo il nostro modo di vedere, forse nessuno rincorrerebbe ai vari "metodi" per screditare il proprio avversario politico.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.141) 13 maggio 2011 10:04

    D’accordo su tutto tranne che sull’uso del termine " metodo giustizialista" . Non mi sembra francamente appropriato . Andrebbe bene se ,a un Pisapia condannato in via definitiva ,venisse rinfacciato un passato,anche se molto lontano , non proprio lodevole . Ma qui si tratta di pura e semplice diffamazione , mistificazione della verità , bugiarderia . Alla Moratti costerà sicuramente dei bei soldini anche se papà Silvio (il mandante) dispone di un forziere inesauribile .

    Quello che fa veramente specie è che la " moderata " Moratti , che mantiene il cognome per darsi un tono milanese , milita in un partito dove ci sono ex fascisti con storie non proprio cristalline , oltre ad altri ammenicoli vari di violazione delle leggi .
    Quindi cominciamo a chiamare questi metodi di aggressione con il vero nome ,ossia "cialtroneria" .
    ciao

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