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Il futuro dell’editoria digitale è adesso

Siglato l’accordo tra l’Association of American Publisher e Google che pone fine a 7 anni di battaglie legali. Quali vantaggi per i lettori?

Data 4 ottobre 2012 il comunicato con il quale l’Association of American Publisher (ovvero il corrispondente U.S.A. della nostra AIE, Associazione Italiana Editori) e Google inc. hanno posto fine alla causa iniziata il lontano 19 ottobre 2005.

La ragione della battaglia legale iniziata dall’AAP contro Google (in realtà contro la sua consociata Mountain View) era in merito al cosiddetto copyright delle opere letterarie, che il gigante dei motori di ricerca aveva bypassato digitalizzando e inserendo, qualsivoglia pubblicazione nel proprio Google Books.

Dopo 7 anni di dibattimento e fasi alterne della vicenda (c’è stato anche un momento nel quale un giudice aveva bloccato un tentativo di accordo tra le parti) pare che si sia giunti ad un accordo.

Accordo, è bene sottolinearlo, che riguarda solo l’AAP e Google (e consociate), non qualsivoglia associazione o società; per dirla in altri altre parole: i termini di questo accordo sono validi solo per Google e consociate.

Ma cosa prevede l’accordo? Il testo è online sul sito dell’Association of American Publishers, e dichiara che:

“(…) Gli editori americani possono scegliere di mettere a disposizione o scegliere di rimuovere i loro libri e giornali digitalizzati da Google per il suo Library Project (Progetto Biblioteche). Coloro che decidono di non rimuovere le loro opere avranno la possibilità di ricevere una copia digitale per il loro uso.

Oltre al regolamento, gli editori degli Stati Uniti possono continuare a fare singoli accordi con Google per l'utilizzo delle loro opere a scansione digitale.”

Google, nell’ambito del suo Ricerca Libri, consentirà ai suoi utenti di “navigare”, e quindi di googlePLAY leggere, fino al 20% dei libri che poi potrà, se vuole, acquistare in versione digitale tramite Google Pay. Questo significa, a tutti gli effetti, che Google Books si trasforma nella più grande Libreria digitale del mondo (attenzione, ho scritto “Libreria” non “Biblioteca”).

Vi sarà inoltre una grande diffusione di testi senza copyright, che torneranno ad essere digitalizzati e proposti gratuitamente agli utenti, o almeno questo è nelle promesse iniziali del progetto cui ci auguriamo i responsabili di Google continueranno a tener fede.

GoogleBooks

Al momento in cui scriviamo abbiamo visto la notizia solo su pochi quotidiani ma non è stata rilanciata ancora da nessun telegiornale… Vi sembra un caso? Sarà stata una dimenticanza? Sarà che, come diceva un certo ministro del passato governo, “con la cultura non si mangia”?

O forse consideriamo le notizie soltanto secondo un diverso punto di vista, chissà… A me questa, scusatemi, sembra invece una notizia da prima pagina, da apertura di telegiornale. Soprattutto in questi giorni in cui il ministro Corrado Passera continua a parlare di “agenda digitale” e investimenti in tecnologia.

In parecchi faranno di questa opportunità un altro business, ma tutti gli altri (molti altri) potranno leggere tanto e gratuitamente. Non ci sarà nel Google Books gratuitamente Le 50 sfumature di grigio, ma forse non sarà una grave limitazione a fronte delle decine di migliaia di volumi “altri”.
Marinella Zetti

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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