• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Il fieno in cascina c’è, parola di Ministro

Il fieno in cascina c’è, parola di Ministro

Qualche tempo fa un ministro dichiarò che non ci si doveva preoccupare troppo per la crisi economica, perchè c’era abbastanza fieno in cascina.

Finalmente si è capito di quale cascina si trattava e dove si trova.

Ora sarebbe auspicabile riportarlo a casa questo fieno e restituirlo a chi è stato derubato con l’avvento dell’euro e che non ha più nulla, ma forse il Ministro non intendeva proprio questo, parlando di quella cascina.

Proviamo a vestirci da economisti e tentiamo di capire da dove viene e dove può portare la crisi.

Ogni volta che qualcuno si lamenta che non arriva a fine mese, c’è sempre qualche specialista in tv che vuole convincerlo che si sbaglia, perché stando attento a cosa mangia, a cosa compra, a come si veste, a dove fa la spesa, riuscirà certamente a sopravvivere.

Non ha il coraggio di dirgli che il suo tenore di vita non tornerà più quello di prima ma dovrà pian piano adattarsi, riducendo il cibo, il riscaldamento, il consumo energetico, i metri quadri della sua casa, dovrà rinunciare all’auto, a qualche giorno di vacanza, al cinema, alla pizzeria, agli indumenti nuovi, insomma dovrà cominciare a frequentare i barboni alla stazione e sperare che gli insegnino a sopravvivere senza soldi.

I potenti, o meglio i prepotenti, hanno sempre soccorso il popolo quando la fame stava per far saltare la convivenza civile, si sono inventati posti improduttivi, vedi la legge 285, hanno aperto fabbriche di auto anche dove servivano agricoltori e artigiani, vedi l’Alfasud, dove le campagne abbandonate sono poi servite a sotterrarci di tutto e di più, hanno gonfiato a dismisura gli organici di Comuni, Province, Regioni, Ferrovie, Poste, Enel, Telecom e di tantissimii enti inutili.

In pratica hanno distrutto il tessuto produttivo inoculando il cancro del posto senza un lavoro.



La novità di questa crisi sta nel fatto che chi siede ai posti di comando, è convinto che il popolo ancora non è sull’orlo del baratro, e basa questa sua convinzione su quanto possiedono gli italiani, infatti può guardare tutti i conti correnti, tutti i titoli, tutti i beni mobili e immobili, e da questo deduce che c’è un poco di crisi, ma non siamo alla fine.

Ai grandi dottori dell’economia
: se è vero che sapete anche quanti peli nel didietro hanno gli italiani che producono reddito e che possiedono qualcosa, è altrettanto vero che non sapete niente di tutta quella massa che non ha uno stipendio, non ha un conto corrente, non ha beni mobili, che non ha nulla insomma.

Voi però sapete quanti sono e avete fatto le vostre scelte: coloro che non riescono a farcela con le proprie forze, avete deciso di non aiutarli, condannandoli a una vita di stenti.

Sarebbe stato meglio condannarli a morte, gli avreste risparmiato tante sofferenze.

Tanti auguri a tutti gli ottimisti e buon appetito.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares