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Il commissario Ricciardi: la serie Rai con Lino Guanciale

Lunedì 25, approderà su Rai 1, la nuova serie “Il Commissario Ricciardi”. Tratta dai gialli di Maurizio de Giovanni, la serie, diretta da Alessandro D’Alatri, racconta, nelle sei puntate, la vita e le indagini di Luigi Alfredo Ricciardi, tenebroso commissario della Regia Questura, interpretato da Lino Guanciale, volto noto in fiction di successo come “Che Dio ci aiuti”, ”L’allieva”, “Non dirlo al mio capo”.

Ricciardi è un maestro nel catturare gli assassini ed è aiutato in questo da una dote che, però, è anche la sua maledizione: proprio come sua madre, riesce a percepire gli ultimi istanti di vita delle persone vittime di morte violenta.

Prodotta da Massimo Martino e Gabriella Buontempo, Rai Fiction - Clemart srl, la serie televisiva vede, oltre alla partecipazione di Lino Guanciale, nei panni del protagonista, quella di Serena Iansiti (Livia), Maria Vera Ratti (Enrica), Antonio Milo (Maione), Enrico Ianniello (Dr Bruno Modo), Fabrizia Sacchi (Lucia Maione), Nunzia Schiano (Rosa), Peppe Servillo (Don Pierino), Mario Pirrello (Garzo), Adriano Falivene (Bambinella), Massimo De Matteo (Padre Enrica), Susy Del Giudice (Madre Enrica) e Marco Palvetti (Falco).

Napoli, 1932. Luigi Alfredo Ricciardi ha trent’anni ed è commissario della Mobile. Catturare gli assassini è la vocazione e l’ossessione di Ricciardi, che si porta dentro un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre: vede il fantasma delle persone morte in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero. Per questo, il commissario si dedica in modo totalizzante al suo lavoro, indagando sui casi più spinosi e complicati.

 lo stesso motivo, ha deciso di rinunciare all’amore, anche se l’amore arriva ugualmente, inaspettato e struggente: abita di fronte a lui e porta il nome di Enrica, una giovane maestra timida e riservata, ma, nello stesso tempo, determinata a conoscere e ad amare Ricciardi. A Ricciardi manca la maggior parte degli strumenti usati oggi per risolvere i delitti, ma è dotato di straordinarie doti intuitive. È circondato da un’aura di mistero, che allontana i suoi colleghi: sia il diretto superiore, Garzo, sia i subordinati. Uniche eccezioni, il brigadiere Maione, fedele e affezionato e il medico legale Modo, antifascista convinto che, nel corso della serie, rischierà la vita a causa delle sue idee politiche e sarà salvato proprio da Ricciardi.

La sua solitudine, che divide con l’anziana tata Rosa, sarà scalfita dall’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti. Una è proprio Enrica, che incarna la quieta normalità degli affetti familiari cui Ricciardi aspira; l’altra, Livia, rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente attratto. Quale delle due riuscirà a fare breccia nel cuore del commissario? 
Una potente contaminazione di generi - poliziesco, mystery e melò - per un racconto coinvolgente che, sullo sfondo di una Napoli in chiaroscuro, indaga sul senso ultimo della vita e del dolore.

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