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Il capodanno cinese nella capitale

Il Capodanno cinese, conosciuto in patria come Festa di Primavera o capodanno lunare, è una delle più importanti e sentite festività tradizionali.

L’origine di questa festività, viene fatta risalire ad un'antica leggenda, secondo la quale nei tempi antichi viveva in Cina un mostro chiamato Nian, che era solito uscire dalla sua tana una volta ogni 12 mesi per predare esseri umani. L'unico modo per sfuggire a questo tributo di sangue era spaventare il mostro, sensibile ai rumori forti e terrorizzato dal colore rosso.

Per questo motivo ogni 12 mesi si è soliti festeggiare l'anno nuovo con canti, strepitii, fuochi d’artificio e con l'uso massiccio del colore rosso. Il calendario tradizionale cinese è lunisolare, i diversi mesi iniziano con i novilunio. Questo comporta che la data d’inizio del primo mese, e dunque del capodanno, può variare di circa 29 giorni, venendo a coincidere con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno. Questo evento avviene solitamente fra il 21 gennaio ed il 19 febbraio del calendario gregoriano. A partire da questa data, le festività durano per quindici giorni, concludendosi con la tradizionale festa delle lanterne.

Oltre che in Cina, la festività viene celebrata in molti altri paesi e nazioni. Tale ricorrenza quest’anno in Italia ha assunto un'ulteriore importanza andandosi ad inserire all’interno del calendario di eventi dell’Anno Culturale della Cina. Nonostante la festività abbia inizio il 23 gennaio, l’Ambasciata cinese ha deciso di anticipare l’inizio ufficiale, dedicando la festa alle due vittime dell'agguato di Roma di Via Giovannoli, la piccola Joy e suo padre Zhou Zeng.

Un omicidio compiuto a sangue freddo e con motivazioni ancora da definire del tutto, in una periferia romana. L’unica certezza: due cadaveri. La tv ed i giornali hanno intervistato i cittadini che si sono detti sbalorditi ed impauriti al contempo. Così Il 14 gennaio Roma ha celebrato la chiusura dell'anno della cultura cinese in Italia (nel 2011 il governo cinese ha portato in Italia oltre duecento eventi per promuovere la conoscenza della cultura cinese: spettacoli tradizionali, mostre di arte antica e contemporanea, esposizioni di architettura, design, fotografia, forum sul cinema e la letteratura, convegni sullo sviluppo scientifico e tecnologico) ed accolto il nuovo anno del drago (in ossequio con i dettami dell'astrologia orientale, ogni anno è contrassegnato da un "segno" animale e da un ramo terrestre che vanno a costituire un ciclo di 12 elementi.Il capodanno cinese determina il passaggio da uno all'altro di questi elementi).

Il Drago, quinto segno dello zodiaco viene rappresentato con gli attributi di diversi animali e viene descritto come un animale positivo, dispensatore della pioggia sulla terra cui veniva associata la figura dell'imperatore che regna in modo virtuoso e assicura il benessere ai suoi sudditi. Diventato simbolo del potere regale nell'antica Cina, solo l'imperatore e il suo seguito potevano utilizzare l'immagine del drago dai cinque artigli, in genere rappresentato con il colore giallo.

Le caratteristiche del segno Drago sono temperate da uno dei cinque elementi cinesi di metallo, acqua, legno, fuoco e terra. Questo è l’anno del drago d’acqua che ha un effetto calmante sul temperamento coraggioso del Drago e gli permette di reindirizzare il suo entusiasmo, rendendolo più percettivo. Perciò i bimbi che nasceranno nel 2012 saranno persone: innovative, intraprendenti, flessibili, sicure di sé, coraggiose, appassionate, presuntuose, imprevedibili. (Fonte)

L’evento, patrocinato dall'Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Roma, ha avuto inizio da via Del Corso dove due lunghi draghi animati hanno aperto il corteo verso Piazza del Popolo che ha fatto da scenario a danze, acrobazie, arti marziali e canti tradizionali di circa 160 artisti. Così in un caldo ed assolato pomeriggio romano, nel pieno centro della città si sono svolti i festeggiamenti per una tipica festività orientale.

Tante le persone accorse per gustare balli ed esibizioni uniche nel loro genere; molti italiani e pochi cinesi. Secondo la tradizione orientale i negozi, le scuole e gli uffici dovrebbero essere chiusi per celebrare l’avvento del nuovo anno. Perciò dove saranno stati gli orientali? A guardarsi in giro si potevano notare esercizi aperti con porte spalancate e luci accese.

Perché non erano in piazza a festeggiare? Quando, di ritorno dal centro, ancora ubriaca di musica e colori ho provato a chiederlo al titolare di un casalinghi vicino casa mia non mia ha risposto. Quando ho posto la medesima domanda anche alla moglie è intervenuto il figlio: “Non parlano bene la lingua”.

Perciò ho provato a chieder spiegazioni a questo ragazzo alto, snello e dagli occhi a mandorla che mi ha spiegato: “Noi non amiamo questo tipo di cose. Sono una copia di quel che accade in Cina con meno festoni e felicità”. Deve aver letto lo stupore sul mio viso perché ha proseguito: “E’ meglio lavorare che prender parte ad un evento che non ti appartiene”.

Confusa e sbalordita ho pagato e sono uscita.

 

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