Il buon umore, elemento privilegiato di ogni essere umano

L’evoluzione e l’esperienza sono concetti astratti o hanno risvolti concreti e positivi nella nostra vita?
Per contribuire a dare risposta al provocatorio quesito, occorre prima delineare una sostanziale differenza: mentre la prima, l’evoluzione, opera ed interviene in tempi lunghissimi, la seconda, l’esperienza, si sviluppa con una durata decisamente più compatibile con il tempo individuale di permanenza umana sulla Terra. Per tali motivi, della prima non è possibile seguirne l’esito, della seconda si.
Possiamo affermare, senza timore d’essere tacciati di insensatezza: l’evoluzione è capacità di adattamento al contesto ambientale; l’esperienza - processo mediante il quale l’uomo, con l’avanzare dell’età, acquisisce lungimiranza, solidità, saggezza - é un apprendimento funzionale in progress.
Pur tuttavia, nel riconoscere l’autorevolezza scientifica della prima, esprimo la netta sensazione che la seconda (l’esperienza) dia solo eccezionalmente segno di sé, prescindendo dal trascorrere del tempo e dell’età del soggetto.
Non riesco infatti a notare nell’animale umano adulto (almeno quello in cattività) diffuse doti riflessive, solidità intellettiva, pacatezza, saggezza. Propongo così – per libera ed istintiva associazione di idee – un’analogia con il criceto (più che con la scimmia di Darwiniana memoria): quando si accapiglia col compagno di gabbia per un tozzo di cibo, quando si affanna a correre sulla ruota, pur restando inesorabilmente al palo.
Propongo pertanto, a fini selettivi, in alternativa ai concetti classici ed ufficiali mediante i quali viene attribuito il valore, un indicatore insolito, inusuale, essenziale per riconoscere l’esperienza nell’uomo: l’umore. Abbandonando solo per un attimo il concetto dell’esperienza applicata al lavoro o ad ogni altro aspetto economico, essa può trovare ottimale senso e spazio nelle dinamiche sociali. Giacché esse pretendono, per una loro lungimirante capitalizzazione, accettazione di sé, serenità, curiosità, disponibilità.
Di tutto ciò, il buon umore è indicatore privilegiato, fa intravedere lo “stato evolutivo” di una persona, il livello di pensiero, il “grado di libertà urbana” rispetto ai molti condizionamenti: innegabilmente un elemento irrinunciabile e rappresentativo di qualità umana.
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