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Il Presidente del Consiglio, imputato a tempo pieno

Ormai su tutti i giornali Berlusconi ha dismesso i panni da Presidente del Consiglio per indossare le sembianze di imputato a tempo pieno.

Non esiste un retroscena o una ricostruzione giornalistica in cui il Presidente del consiglio si occupi dei problemi che affliggono l’Italia. Tutti gli articoli dei quotidiani (siano essi di destra, centro o sinistra) parlano di un Silvio Berlusconi preso a definire la strategia difensiva con i suoi avvocati Niccolò Ghedini, Piero Longo, Gaetano Pecorella.

Il Ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano partecipa assiduamente a queste riunioni nella tripla veste di Guardasigilli, Avvocato, e esponente di spicco del partito di maggioranza il PDL (ottimo training per colui che a parer di molti sarà designato quale successore a palazzo Chigi).

Oggi sarà chiesto al gip di Milano Cristina di Censo il rito immediato per Silvio Berlusconi riguardo ai reati di concussione e sfruttamento di prostituzione minorile relativamente al filone del Ruby-gate.

Per il 28 febbraio prossimo è stato invece fissato il processo contro il Premier nell'ambito dell'inchiesta Mediaset, fermo dallo scorso 19 aprile, in attesa che la Corte Costituzionale si pronunciasse sul legittimo impedimento. Berlusconi in questo processo è imputato di frode fiscale, assieme ad altre 11 persone, tra cui il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.

Per il 5 marzo è stata programmata l'udienza preliminare nel palazzo di Giustizia di Milano sul caso Mediatrade. Il Cavaliere è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale, mentre Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e suo figlio Pier Silvio, vice presidente del gruppo, sono accusati di evasione fiscale.

Il prossimo 11 marzo riprenderà invece il processo Mills per corruzione a carico del Premier, sospeso anche esso in attesa che la Consulta si pronunciasse sulla legge sul legittimo impedimento.

Nonostante Berlusconi abbia dichiarato di non voler sfuggire ai processi e di non temere il giudizio dei magistrati in quanto si tratterebbe solamente di un accanimento della procura di Milano (anche se inchieste parallele sono portate avanti dai tribunali di Roma e di Napoli), tutta la strategia difensiva messa in atto dai difensori del Premier è congeniata in modo tale che i procedimenti non arrivino a giudizio. 

Contestualmente infatti è stato dato ordine alla maggioranza di governo di portare avanti “Il processo breve” disegno che per come è stato congeniato porterà all’annullamento di un numero enorme di procedimenti tra cui: aMilano, i processi per la scalata ad Antonveneta, per i diritti tv di Mediaset e quello relativo al caso Mills; a Roma, il crac della Cirio; a Parma quello della Parmalat di Calisto Tanzi; a Torino la strage della Thyssen. Dal 15 febbraio inizierà la discussione nella Commissione Giustizia della Camera.

Il cortocircuito tra Giustizia e potere esecutivo, innescato principalmente dalla condotta di Silvio Berlusconi ha portato il nostro paese a non avere più un governo ed una maggioranza capaci di governare.

Il Presidente del Consiglio passa il proprio tempo con i propri avvocati dimenticandosi di assolvere alle proprie mansioni, il Pdl porta avanti essenzialmente i disegni di legge congeniali a stoppare i processi del suo leader, alla Lega nord viene assicurato qualsiasi tipo di Federalismo (anche del più disgregante) in virtù dell’assenso accordato per le leggi salva Premier.

Berlusconi continua a ripetere che in un paese civile, tutti i capi di governo sono protetti da uno scudo che congela i processi che coinvolgono le alte cariche istituzionali consentendogli di governare. Parimenti il nostro Presidente del Consiglio dovrebbe sapere che in tutti quei paesi civili vigono ristrettissime norme sul conflitto di interessi, che se fossero esistite in Italia non gli avrebbero consentito di essere eletto.

Colui che ha alimentato le anomalie italiane adesso ne sta diventando la vittima principale.  

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.137) 9 febbraio 2011 11:43
    Damiano Mazzotti


    Se in Italia ci fosse stata una prevalenza (non una maggioranza) di giudici onesti, laboriosi, svegli e professionali, non si sarebbe arrivari fino a questo punto...

    Non si sarebbe arrivati ad approvare una legge elettorale truffaldina che ha permesso a Berlusconi di trattare i parlamentari come burattini o come segretari usa e getta...

    Qui le colpe ricadono a pioggia sulle nostr Università e sugli stipendi e privilegi da nababbi che i politici hanno garantito e garantiscono a chi lavora nei più alti gradi della Magistratura...

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