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Il Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan

Niente Murakami, niente Roth né Adonis. Stavolta l'Accademia Svedese è stata imprevedibile, se non altro dai Toto Nobel.

 di Eleonora Degano

CRONACA – La tradizione vuole che ogni anno il premio Nobel per la letteratura venga assegnato il primo giovedì dopo quelli per la Chimica e per la Fisica. Stavolta abbiamo dovuto aspettare fino al 13 ottobre per veder premiato Bob Dylan, compositore cantautore statunitense che nella lungimirante classifica di Rolling Stones è considerato il secondo artista più importante di tutti i tempi, subito dopo i The Beatles. I Toto Nobel non se lo aspettavano di certo, quest’anno: la ragione addotta dall’Accademia Svedese è “for having created new poetic expressions within the great American song tradition” [per aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della straordinaria tradizione della canzone americana].

Nel 2014 il riconoscimento è andato alla giornalista e scrittrice Svetlana Aleksievich, nel 2015 allo scrittore Patrick Modiano; meno inaspettato, se non altro per i suoi lettori, il premio del 2013 conferito ad Alice Munro.

Come vengono scelti i candidati? Dopo il premio a Bob Dylan risulta ogni anno un po’ meno chiaro. Si tratta di proposte fatte dai membri dell’Accademia Svedese (seguendo anche le vaghe indicazioni di Alfred Nobel), dai presidenti di istituzioni linguistiche di tutto il mondo e dai più importanti docenti di letteratura. Come ogni anno le previsioni hanno fatto il possibile per indovinare a quale scrittore sarebbe andato il prestigioso riconoscimento. Ecco qualcuno dei candidati, a vari livelli delle classifiche, che si sono nuovamente o per la prima volta visti sfuggire da sotto il naso il premio Nobel (qui li trovate tutti nella lista di Ladbrokes):

Il favoritissimo, Ngũgĩ wa Thiong’o
Lo scrittore kenyota 78enne è tra i più importanti autori africani contemporanei, non nuovo alla lista dei favoriti (se ne era parlato molto già nel 2014) ma sarebbe stato il primo kenyota a ricevere il Nobel per la letteratura. Nel 1975 la casa editrice Jaca Book ha portato un suo romanzo inl Italia per la prima volta con la pubblicazione di Se ne andranno le nuvole devastatrici. La sua ultima opera uscita nel nostro paese è Decolonizzare la mente (sempre Jaca Book, 2015).

Haruki Murakami
Lo scrittore giapponese, 67enne, è ormai da anni uno dei candidati top insieme al collega Philip Roth. I suoi libri vendono moltissimo, eppure finora i suoi lettori sono rimasti delusi. In realtà, è piuttosto raro che l’Accademia Svedese premi scrittori noti in questo senso. Tra gli autori contemporanei del Sol Levante Murakami è probabilmente quello di maggior successo, e nei giorni precedenti il Nobel le librerie giapponesi hanno cominciato a caldeggiare gli animi riproponendo tutte le sue opere. Gli unici giapponesi che hanno vinto il Nobel per la letteratura finora sono stati Yasunari Kawabata (1968) e Kenzaburo Oe (1994).

Philip Roth
A 83 anni è uno degli scrittori americani contemporanei più noti, famoso a livello mondiale e nelle classifiche segue Murakami e Adonis. In pratica è il Leonardo di Caprio degli Oscar. I suoi lettori speravano fosse il suo turno ma sono rimasti delusi. Ha vinto due volte il prestigioso premio National Book Award e in Italia è tradotto e pubblicato dalla casa editrice Einaudi: tra i titoli più famosi, anche da noi, ci sono Pastorale americana e L’animale morente.

Adonis
È un saggista e poeta siriano tra i protagonisti del dibattito culturale che circonda il mondo arabo degli ultimi decenni. Oggi vive a Parigi e il suo vero nome è Alī Ahmad Sa’īd Isbir. Insieme a Murakami e Roth era tra i tre favoriti: in Italia Adonis è tradotto dalla casa editrice Guanda che ha pubblicato Storia lacerata nel corpo di una donna, Violenza e Islam, La preghiera e la spada, Memoria del vento.

Joyce Carol Oates
Nella classifica Ladbrokes era al 12esimo posto, ma è una delle più famose scrittrici dell’America contemporanea. Ha pubblicato oltre 40 romanzi oltre a un gran numero di raccolte di poesie e di racconti. Come Roth è stata vincitrice del National Book Award, nel 1970, con il suo romanzo Quelli (edito in Italia da Rizzoli, 1973). Gli ultimi romanzi dell’autrice pubblicati in Italia sono Jack deve morire (Il Saggiatore, 2016) e Uccellino del paradiso(Mondadori, 2012). Interessante è che Oates fosse l’unica donna tra i principali favoriti del 2016.

Ismail Kadare
Poeta di origine albanese, 80 anni, sarebbe stato il primo premio Nobel per la letteratura di questo Paese, che nelle sue opere è protagonista costante. La pubblicazione più nota anche in Italia è Il generale dell’armata morta (1963), tradotto in 36 lingue e che nel 2005 è valso all’autore il Booker Prize for Fiction: nella classifica Ladbrokes Kadare era all’11esimo posto.

@Eleonoraseeing

Questo articolo è stato pubblicato qui

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