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Il Piano Marshall del Mediterraneo: nasce l’osservatorio sull’immigrazione

Contatti con imprenditori, dialogo “people to people” con le amministrazioni locali e africane, avvio di progetti sul territorio. Una specie di Piano Marshall per il Mediterraneo.
 
Questi gli ingredienti dell’Osservatorio sugli immigrati, che si sta costituendo negli ultimi giorni a Lampedusa. Come dire, l’idea giusta al momento e posto giusto. Soprattutto, un’idea tempestiva: l’hanno avuta i membri dell’organizzazione non governativa U.C.E.E., che si occupa di coordinare professionisti tra paesi in via di sviluppo e Unione Europea. L’UCEE opera a Torino ed è formata da giovani, che con questa iniziativa vogliono “tentare di sviluppare da Lampedusa, punto d’osservazione privilegiato, un modo incisivo per cooperare. A livello istituzionale”, dicono i creatori di quella che si candida a diventare la prima “Agenzia per lo sviluppo del Mediterraneo”.
 
La proposta è stata accolta positivamente dal Comune di Lampedusa ed è anche al vaglio della Commissione Europea. Prosegue Paolo Saba, tra i responsabili: “Al nostro fianco ci sono imprenditori, organizzazioni professionali e le amministrazioni regionali di Piemonte e Lombardia”.
 
Anche la regione Sicilia ha risposto bene all’idea: “Solo la concertazione territoriale garantisce il miglior utilizzo delle risorse europee”, ha detto in merito Francesco Attaguile, direttore degli affari extraregionali. Insomma, tutti pronti per intervenire. Proprio da lì, dove il mare ruggisce di partenze, ritorni, morte. Ma anche di speranze.

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