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Il Festival dell’arpa di Viggiano. Tradizioni da conservare, coltivare e far conoscere

A volte siamo depositari di un patrimonio di cui non ci rendiamo conto dell’importanza. Piccoli paesini, del nord, del centro, del sud, che conservano gelosamente un tratto distintivo della propria cultura, lo coltivano, lo fanno crescere e ne fanno un volano per la propria immagine e un patrimonio per la propria cultura.

Ormai Viggiano è un nome riconosciuto in tutto il mondo grazie a una di queste tradizioni di cui scrivevamo. È, infatti, il paese dell’arpa e della musica. Scrivevamo ieri del Burattinaria Fest, dove racconto orale e teatro di figura si incontrano, e della riscoperta e valorizzazione delle proprie risorse e il fatto che un paese di 3500 abitanti nel mezzo della Val D’Agri possa vantare un patrimonio così importante dovrebbe essere da esempio a tanti altri comuni che lottano quotidianamente contro il calo demografico e la mancanza di un’idea turistica e culturale. Insomma con un po’ di impegno e volontà anche in paesi e regioni piccole si possono fare cose grandi.
 
Il Festival dell’arpa di Viggiano che si terrà da domani 3 agosto, fino a domenica 7 è arrivato ormai alla IV edizione e può vantare un rooster di artisti nazionali e internazionali di massimo livello. Il mondo intero dell’arpa si riunirà, quindi, in questo angolo della Lucania per festeggiare uno strumento magico con workshop, performance artistiche, incontri e ovviamente tanta musica.
 
Mamadou Diabate
 
India, Cina, Mali, Burkina Faso, Paraguay, Francia, Germania, Scozia, Polonia, Slovacchia sono i paesi da cui arrivano gli artisti, oltre, ovviamente, al diverse regioni italiane. Un percorso inverso, ma per certi versi simile, a quello fatto tra la fine del 1800 e il 1900 dai musicisti di strada viggianesi, che dopo un lunghissimo peregrinare - incarnato anche dai pastori che imbracciano arpe portative nei presepi del '700 napoletano custoditi nel Museo di San Martino - riuscirono a esibirsi negli Stati Uniti, in Russia e persino in Australia.
 
Sono stati allestiti 4 palchi su cui si alterneranno artisti che forse al grande pubblico non diranno molto, ma che sono colonne portanti dello strumento. E, in ogni caso, un ottimo modo per imparare qualcosa di nuovo; ci sarannoi nuovi griot africani Watinoma, la prodigiosa polistrumentista Phamie Gow (già al fianco di Philip Glass e Band of Horses), l’etno-folk della Skupina Banda, il duo Chanjuan Zhao e Benjamin Leuschner, il Daphne Chamber Group, l’eclettico Enrico Euron con Anne-Gaelle Cuif, la fanfara in stile Bollywood Jaipur Maharaja Brass Band. E ancora, l’incontro fra la tradizione celtica di Vincenzo Zitello e quella sudamericana di Lincoln Almada, l’elettronica medievale dei Rondeau de Fauvel, la preziosa tradizione popolare diLuigi Milano e dell’Orchestra Arpe di Viggiano, il connubio musica/poesia di Jul alias Giuliano Marco Mattioli e l’atteso recital di Mamadou Diabatè - vincitore nel 2009 di un Grammy Awards nella categoria best traditional world music - che oltre al live set (venerdì 5) riceverà il Premio Harpo Marx sabato 6 agosto. Ogni notte, inoltre, spazio alla scena contemporanea con il dj polacco/tedesco Darius Darek e il suo eccentrico “World Beat Party”. 
 
Anne-Gaelle Cuif
 
Insomma un appuntamento da non perdere, unendo casomai un bel giro per le terre lucane. Da ieri 1 agosto, all'Hotel dell'Arpa, ci sono, inoltre, gli stage diretti da Lincoln Almada (musica popolare, aperto a tutti gli strumenti musicali) e Anna Pasetti, autrice del saggio “L’arpa viggianese nella storia della musica e dell’arpa in Europa”. Dalle 15, i workshop aperti al pubblico con la partecipazione di alcuni protagonisti della rassegna: Alizbeta Lukacova (cimbalom ungherese), Chanyuan Zhao (guzheng cinese), Enrico Euron e Vincenzo Zitello (arpa celtica), Mamadou Diabate (kora africana), Michele Mastrotto (hammered dulcimer) e Luigi Milano (arpa popolare viggianese). Dalle 19, sulle terrazze che affacciano sull’Alta Val d’Agri (che in età preistorica era un lago), si tengono gli aperitivi MusicaInsieme, con l’esibizione dei partecipanti agli stage. I concerti, in più sono a ingresso gratuito.
 
Per maggiori info, comunque, si può consultare il sito dell’evento

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