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Burattinaria Fest. Tre giorni di festa, in Basilicata, per riscoprire le storie orali

Che le fiabe non siano solo cose da bambini dovrebbero saperlo anche i muri, ormai. I racconti orali sono il patrimonio di tante culture, tramandate a voce, appunto, di generazione in generazione e non sempre codificate o scritte. Un caleidoscopio di parole e significati, personaggi e luoghi che si intrecciano dando vita a storie più o meno fantastiche e che contribuiscono a solidificare una comunità.

Fiabe, favole, storielle, che però stanno perdendo, e forse hanno già perso, il loro carattere precipuo all’interno delle famiglie, sostituite dalla più comoda televisione e così a raccontare queste fiabe e mantenerle vive sono rimasti in pochi. Studiosi, perlopiù, appassionati e qualche anziano che ancora ricorda i personaggi fantastici (per noi, non per lui, probabilmente) che hanno popolato la propria vita.
 
La riscoperta e la continuazione di questa caratteristica di ogni paese (ché ogni paese ha le proprie storie da raccontare) sembra però essere diventata una sfida da vincere per alcuni sindaci.
 
In un piccolo paese della Basilicata, Rapone, poco più di mille anime e un verde da mozzarti il fiato, grazie ai PIOT (Progetti Integrati di Offerta Turistica) si sta cercando di far fronte a quello che è uno dei maggiori problemi dei piccoli paesi del sud, il calo demografico. Unire i racconti popolari alla bellezza dei luoghi, accendere un faro sul paese e far sì che quella maledetta tendenza si inverta. “Rapone paese delle fiabe” è il progetto voluto dal sindaco Lorenzo, per recuperare i luoghi del centro abitato e per riscoprire appunto alcune storie del paese, che sono, poi, patrimonio di tutti. Perdere il gusto di raccontare, di trasmettere valori e la storia di una comunità è una perdita per tutti, soprattutto in paesi piccoli ed è per questo che si cerca di non lasciarsi sfuggire dalle mani questo patrimonio. Per cominciare, l’amministrazione e l’associazione Antrocom Onlus Campania hanno deciso che non c’era modo migliore per far riavvicinare i giovani a queste storie che studiarle raccoglierle e soprattutto farle vivere per le strade del paese grazie a un Festival, il Burattinaria Fest – Festival del Teatro di figura, per la precisione. Tre giorni, da oggi 1 agosto a mercoledì 3, in cui il paese si riempirà di guarattellari, burattinai e marionettisti meridionali impegnati nel recupero e nella rivalutazione dell’antica tradizione teatrale popolare, ma anche cantastorie, animatori, attori, giocolieri, trapezisti e musicisti saranno i protagonisti del festival.
 
Rapone di notte
 
Si comincia lunedì 1 agosto, ore 17, in Villa comunale a Rapone, con un incontro dibattito dal titolo Rapone per un turismo culturale. Il recupero della memoria attraverso le fiabe e il Teatro di Figura a cui parteciperanno, tra gli altri, il Sindaco di Rapone Felicetta Lorenzo, l’Assessore regionale alle Attività produttive Erminio Restaino, il direttore dell’Apt Basilicata Gianpiero Perri, docenti universitari e guarattellari. Alla fine buffet di prodotti locali e musica e balli tradizionali.
 
Mattatore d’eccezione e guest star dell’evento sarà il maestro Bruno Leone, celebre guarattellaro napoletano e ultimo grande interprete di canovacci classici di Pulcinella che presenta al pubblico di oggi rielaborati con vera poesia e grande perizia. Nei giorni successivi, invece, il paese sarà invaso dagli artisti, appunto.
 
Amalia Ruocco si esibirà in danze aeree utilizzando tessuti e cerchi, LeggendARIATessuTango i titoli delle sue suggestive e seducenti performance. Il clown fantasista Guido Burzio, in arte Kaos, presenterà Aghi di spugna, performance clownesca dove gli strumenti del circo raccontano storie e interagiscono con il pubblico: giocolerie con palline, cerchi e clave di fuoco, equilibrismi, musica con sax, percussioni e voci, micromagie sono i protagonisti.
 
La compagnia di teatranti La baracca dei buffoni porterà tra le strade di Rapone uno spettacolo poetico itinerante, accompagnato da mangiafuoco e fachiro dell'Associazione Vulturbabylandia. Tra le compagnie di guarattellari ritroviamo Maridiluna dell'attrice e performer Roberta Di Domenico De Caro e della spalla musicante Antonio Aiese e la compagnia di Selvaggia Filippini.
 
I luoghi che faranno da palcoscenico alle rappresentazioni sono stati riprogettati come aree verdi per l’occasione e i personaggi caratteristici delle storie orali raponesi faranno da “padrini” dei vari luoghi: Scazzamauriedd, il folletto dispettoso, ospiterà Pulcinella nella sua dimora, la Villa Comunale; alla Neviera, tra le sette Masciare, le streghe, ritroveremo a ballare il sabba la ‘morte a tre facce’; vicino alla piccola Cappella del Calvario accanto all’ululato del Lupo comunale, versione locale del Lupo Mannaro, sentiremo l’abbaiare del cane guarattella e agli Uscigli vedremo Teresina fuggire dalle grinfie di Manalongh, il serpente che viveva nei pozzi e tirava giù i bambini che si sporgevano troppo.
 
Una delle caratteristiche del festival è il coinvolgimento appieno della comunità, che grazie all’idea di “Adotta un artista” ospiterà nelle proprie case gli artisti, appunto. Una festa, insomma, per tutti, grandi e piccoli, artisti e comunità che riempirà questa porzione di Lucania per tre giorni. E mi raccomando, quando parlate di masciare e streghe fate attenzione che non vi vengano a trovare di notte o dite la frase magica: Oggi è sabato!

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