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Il Consiglio europeo boccia i rimborsi elettorali. Il Governo del "ce lo chiede l’Europa" che dice?

Anche l'Europa, tramite un comunicato del Consiglio europeo, boccia il sistema dei rimborsi elettorali italiani e l'opacità dei partiti italiani (qui il pdf del documento). E visto che per pensioni e articolo 18 abbiamo dovuto procedere in fretta, anche questa volta sui partiti si deve agire in fretta, visto che “ce lo chiede l'Europa”.

Dunque un tetto alle spese, rimborsi certificati, tracciabilità dei finanziamenti provati e chi sgarra perde il posto in Parlamento (niente furbate come le firme false in Lombardia).

Abbiamo dovuto aspettare gli scandali dei tesorieri per agire e il documento del Consiglio d'Europa: e ora i partiti dovranno agire in fretta anche per il monito del presidente sul “clima invernale”.

Borse in crisi (a Milano anche per la questione Fonsai), banche a rischio insolvenza, lo spread che torna a quota 400, la crescita che non c'è....
La cura del cavallo, sa ammazzando il cavallo.

Ma non certi cavalieri, come i supermanager di alcune aziende pubbliche che, nonostante i risultati, si aumentano lo stipendio (e le bollette degli italiani crescono!).

E ora pure quest'altra brutta notizia per Fornero e Marcegaglia: l'Ikeadelocalizza in Italia. Preferisce, anche per i costi del trasporto, il lavoro e la qualità italiana, rispetto alla qualità cinese. E l'articolo 18? Non importa, quello che preoccupa l'azienda sono i tempi della burocrazia.

E chi lo dice ora ai tecnici? 

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