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Il Bossi del 1994 non è lo stesso di oggi, forse era il fratello...

Leggendo cosa diceva il capo della Lega contro Berlusconi nel 1994 quando fece cadere il primo governo del telefonista di Arcore, sembra come se si trattasse di un altra persona, il fratello di Umberto appunto... anche la Lega di allora è molto diversa da quella di oggi.

Più in generale è la destra come valori che sembra non esistere più...

Il Bossi del 1994 non è lo stesso di oggi, forse era il fratello...

La LEGA di GianDomenico Bossi (nella foto mentre pesca le anguille sul Po).

Ascoltando quel che dicono Bossi e soci oggigiorno, vien da pensare che il Bossi che strepitava contro l’uomo di Arcore nel 1994 fosse un’altra persona, fosse il fratello sveglio.

Ebbene ho scoperto che quest’ultima constatazione, che sembra un battuta, corrisponde invece a verità.

Non tutti sanno quel che ho scoperto spulciando all’anagrafe del Bossi e cioé che l’Umberto ha un fratello il quale, a differenza del più conosciuto Umberto, non ha studiato alla Scuola Radio Elettra, scuola a cui peraltro, il capo della Lega si iscrisse per puro caso e con risultati scarsi.

Infatti Umberto era abbonato all”Intrepido, un fumetto famoso degli anni ‘70, che distribuiva moduli di iscrizione alla autorevole istituzione scolastica. E l’idea di iscriversi gli venne proprio in uno di quegli interminabili pomeriggi estivi passati in campagna a mangiare polenta fritta con le rane ed a leggere fumetti sotto un albero di pero.

Decise infatti di studiare un po’ , visto che non aveva voglia di far null’altro in quel periodo.

Suo fratello GianDomenico ha invece avuto un’altro percorso, di maggiore spessore culturale, che lo portò alla guida della Lega e poi agli inizi degli anni ‘90, sugli scranni del parlamento.

Alcune parti esemplificative di ciò che disse GianDomenico Bossi nel discorso alla Camera del21 dicembre 1994.

(Ndr: questo intervento del senatore Bossi è stato rimosso dal sito web della Lega, come anche la stessa esistenza di GianDomenico, cancellata per superiori ordini: non c’è più traccia neppure nelle foto)

“Onorevole Presidente del Consiglio io parlerò di cose politiche. Ritengo che la sua esposizione meriti poca considerazione in quel senso; soprattutto il fatto che lei abbia consegnato alla stampa prima del dibattito parlamentare il suo intervento direi sottolinea quanto debole sia in lei il senso dello Stato e delle istituzioni…”

“….La Lega decise di aderire al Governo Berlusconi, superando le legittime resistenze di suoi elettori e della totalità dei suoi militanti verso l’inquinante contiguità con la frangia fascista missina…”

“…La nostra fu una scelta che non era conseguente ad alcun accordo elettorale precedente. La Lega aveva sempre ribadito a Berlusconi che mai e poi mai avrebbe potuto governare con il trasformismo fascista, che mai e poi mai avrebbe stretto accordi elettorali con Alleanza Nazionale, onorevole Presidente, il partito neoassistenzialista e “democratico” (lo metto tra virgolette, considerando la vischiosità delle origini e l’oscurità del progredire di tale partito, direi del trasmutare di questi ultimi anni)….”

“…La Lega portava a Berlusconi la dote maggiore sul piano politico. La distruzione del sistema centralistico e partitocratrico: questa è la dote. Portava in dote la lotta di liberazione democratica che, avanzando a folate sotto una gragnuola di colpi del vecchio regime, aveva atterrato le oligarchie craxiane ed andreottiane…”

“..I patti richiedevano inoltre l’immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio della Fininvest e che favorisse il rinnovo strutturale della RAI-TV restituendo ai media la loro libera e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l’opinione pubblica. I patti richiedevano la netta separazione fra gli interessi personali del Capo del Governo e la sua funzione di altissimo pubblico ufficiale…”

“…Lei in campagna elettorale ha promesso milioni di posti di lavoro, ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale,…”Ho fatto un sogno: rendere perfettamente trasparente questa casa e restituire lo slancio alla società civile.” Si ricorda queste parole, Presidente Berlusconi? Lo sosteneva alla presentazione del Governo alla Camera. In realtà, il sogno non ha fatto sognare che lei; avrà consolidato il suo potere personale, ma non ha risolto uno solo dei tanti fattori di crisi del paese…”

“…Insomma, un Governo che ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità (la vecchia e collaudata massima di Bettino Craxi)! Si è trattato non solo di un Governo non intenzionato ai cambiamenti, ma di un Governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un Governo del controllo dell’informazione!…”

“…Questa non è e non sarà mai più, onorevole Berlusconi e onorevole Fini, la Camera dei fasci e delle corporazioni!Onorevole Presidente, mi consenta di ricordarle che lo Stato non è lei! E dopo di lei non c’è il diluvio…”

Dopo questo passaggio traumatico, i poteri che contano fecero fuori GianDomenico, troppo poco malleabile e stravagante – pensate che andava in giro in camottiera anche d’inverno – e misero al suo posto il fratello Umberto , che invece ebbe subito un certo feeling col silvietto di Arcore e la storia d’Italia prese un’altra piega.

GianDomenico dopo esser stato trombato ebbe un forte crollo psicologico ed ora lo potete trovare , quando non smaltisce enormi sbornie notturne dentro una capanna , alle foci del Po verso Comacchio che pesca anguille su di un bascone di un amico…

La LEGA di Umberto

«Le regole sono regole per tutti e vanno rispettate. Il mondo non può essere dei furbi». Questa è stata la dichiarazine di Milena Cecchetto, il sindaco leghista di Montecchio Maggiore. In questo paese della provincia di Vicenza otto bambini delle elementari e della materna, due italiani e sei stranieri, si sono dovuti accontentare di un menu differenziato. Non pasta alla zucca, hamburger, insalata e frutta come tutti gli altri. Ma una bottiglietta d’acqua ed un panino. «Riduzione del pasto», così l’ha chiamata il sindaco, perché i genitori dei piccoli non avevano pagato la retta della mensa.

Qualche giorno fa, alcuni attivisti, militanti della Lega Nord hanno distribuito al mercato di SanSepolcro (per una pura “coincidenza” fu li che venne fondato il fascismo) confezioni di sapone liquido con la dicitura ben visibile: "per lavarsi le mani dopo aver toccato un immigrato “!

Stesa cosa accaduta nella provincia di Arezzo. I militanti della Lega Nord hanno distribuito delle bustine contenenti sapone liquido con l’avvertenza di usarlo dopo aver toccato un immigrato.

Che dire? Poco o nulla. Se non che esistono comunque maiali di altri colori appartenenti alla porcilaia fascista.

Hanno tutti una cosa in comune: disturbi di memoria accompagnati a disturbi dell personalità. Prendi ad esempio La Russa e De Corato in quel famoso ritratto con la magliette innegianti al loro eroe del tempo, Antonio Di Pietro.

Sono indubbiamente due personaggi molto disturbati.

Come tanti leghisti che andavano in parlamento col cappio e dicevano cose inenarrabili sul loro futuro alleato Berlusconi ( “maiale mafioso” era la più tenera…), la destra allora era ancora legalitaria. Successivamente avvicinandosi al boss (nelle intercettazioni lo chiamano”il capo” neanche fosse Al Capone), hanno dimenticato i principi ed i valori e si sono modernizzati adeguandosi alla concezione proprietaria e gangsteristica della politica.

Oltre che alla memoria ed alla personalità, la porcilaia fascista di ogni colore ha un’altra cosa in comune: una certa irrefrenabile predilizione per l’illegalità ed il crimine organizzato.

Registrata dagli inquirenti una riunione degli uomini di Messina Denaro alla vigilia delle elezioni 2006: ‘Se vincono i comunisti ce ne dobbiamo andare’

La conversazione dei mafiosi viene registrata la mattina del 6 marzo 2006 e i fedelissimi del capomafia accusato di omicidi e delle stragi del 1993 di Milano, Roma e Firenze, commentano negativamente il ritorno dei ‘comunisti’. Sembra una riunione elettorale con i massimi esponenti di Cosa nostra che tifano per il Cavaliere. I favoreggiatori del latitante ripetono spesso che l’eventuale vittoria della sinistra li avrebbe “consumati”.

Con Ippolito è finito in manette anche Salvatore Messina Denaro, fratello di Matteo, il quale aveva costituito la base operativa dei favoreggiatori proprio nell’autofficina. Ippolito, dopo aver appreso le direttive politiche imposte da Matteo, commenta che “le leggi non sono più come una volta…” e aggiunge che “ora le cose sono cambiate…” e invita gli altri mafiosi a sostenere Berlusconi. L’uomo di cui si fida Messina Denaro insiste sul fatto che “se tornano i comunisti” i mafiosi “possono andar via da Castelvetrano. Anzi ce ne possiamo andare dall’Italia se salgono”. E poi conclude: “Prodi, questo babbu! ci consuma a tutti…”.

Tu devi votare Ignazio e Fidanza. Non facciamo cagate, quello sarà il nostro futuro“. Michele Iannuzzi, consigliere comunale del PdL a Trezzano, parla chiaro al telefono in un’intercettazione pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano. L’inchiesta è quella della Direzione Investigativa Antimafia che ha portato al suo arresto e a quello di Alfredo Iorio, imprenditore lombardo considerato un lobbysta della ‘Ndrangheta. Il quale ha già raccontato di aver pagato una serie di cene elettorali in cui era presenteanche Silvio Berlusconi.

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