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 Home page > Tribuna Libera > Il 2020 sarà l’anno della svolta per la verità per Giulio Regeni?

Il 2020 sarà l’anno della svolta per la verità per Giulio Regeni?

Oramai siamo a quattro anni di mancata verità e figurarsi la giustizia, questa sconosciuta. Ma qualche passo importante è stato compiuto sul caso di Giulio Regeni.

Grazie alla determinazione della famiglia, del team che affianca la famiglia di Giulio, grazie a chi non si arrende al tempo che inesorabilmente trascorre, grazie alla società civile, grazie a quella parte delle Istituzioni e della politica che non si arrendono a quella meschina normalizzazione dei rapporti diplomatici e politici con quel Paese, chiamasi Egitto, ove è stato compiuto l'omicidio di stato di Giulio. L'Egitto del dittatore Al Sisi è sempre più debole, gli egiziani iniziano ad alzare la testa, e quando il regime è costretto ad usare la forza della repressione per contrastare l'opposizione, significa che non ha il dominio assoluto sul proprio popolo. Nel 2020 sono attese importanti proteste contro il sistema corrotto, para mafioso al potere in Egitto. Qualcosa si è mosso nel 2019. E la conseguenza è stata la più grande ondata di arresti compiuti in questi anni, in Egitto.

E nel 2020 si replica. Rivoluzioni della fame, della libertà, della democrazia, c'è chi vuole portare l'Egitto sui modelli europei. In tutto questo contesto c'è l'altra sponda che continua a pungere la dittatura egiziana. Il caso di Giulio. Ammazzato, dopo essere stato torturato, abbandonato sulla strada, e da quel 3 febbraio 2016 sono iniziati i continui depistaggi. La Camera dei deputati italiana ha sospeso i rapporti diplomatici con l'Egitto, è partita la Commissione monocamerale d'Inchiesta sul caso di Giulio, la magistratura italiana ha messo nero su bianco che è totalmente inesistente la cooperazione giudiziaria tra Italia ed Egitto, poiché non esistono accordi.

Ciò non ha lasciato indifferenti, tanto che il primo contatto che vi è stato tra il capo del governo italiano ed Al Sisi, dopo quella denuncia, ha riguardato questo punto. Certo, gli affari continuano, il business, continua a crescere, ma in Egitto e anche in Italia, sanno bene che il muro che hanno alzato sta iniziando ad avere delle crepe e quando crollerà, crollerà travolgendo tutti i complici di quell'omicidio di stato. L'Egitto protegge il potere al governo, protegge i propri rami famigliari implicati in quella vicenda, protegge i propri amici coinvolti forse in qualche misura in quella terribile storia che da quattro anni grida vendetta. Ma nessuno vuole la vendetta. Solo giustizia e verità per Giulio. Nel 2020 qualcosa di importante si muoverà, i segnali ci sono, gli scossoni ci sono. Dire se sarà l'anno della svolta, è difficile, ma ciò non è da escludere a priori, soprattutto se in quel Paese il regime rischia il rovesciamento.

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