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Il 1984 dell’Europa Unita

La recente risoluzione che condanna Fascismo e Comunismo pone anzitutto una domanda inquietante: un organismo politico qual è il Parlamento Europeo ha la potestà giuridica di formulare condanne su eventi della storia?

 Com’è noto, anche lo storico più imparziale, oggettivo ed estraneo agli eventi che ricostruisce, risente delle emozioni, delle passioni e degli interessi suoi e della realtà sociale in cui vive. Immaginiamoci quale intreccio di interessi si celi dietro la condanna storica espressa da organismi politici, i cui rapporti col passato sono in stretta continuità col presente attraverso partiti politici e ideologie in grado di orientare le forme stesse della percezione delle realtà. *

In calce alla Costituzione della nostra repubblica, alla quale hanno il dovere di essere fedeli tutti i cittadini italiani, c’è la firma di Umberto Terracini. Che faremo domani, stamperemo una nuova copia della nostra legge fondamentale, passando tratti di inchiostro di china indelebile sul suo nome e sulle centinaia di pagine degli Atti della Costituente che contengono gli interventi dei parlamentari comunisti o, come mi pare più giusto, chiederemo le immediate dimissioni dei parlamentari traditori, che col loro voto hanno infangato donne e uomini comuniste, che hanno contribuito a scrivere la Costituzione?

In quanto alla stucchevole discussione sulla data d’inizio della seconda guerra mondiale, se non fosse accecato dalla miseria morale, il Parlamento dell’Unione avrebbe dovuto partire da Versailles, dalla folle rapacità dei capitalisti vittoriosi, dalla feroce guerra scatenata in Spagna da tedeschi e italiani, complice l’inerzia dei governi occidentali convinti che le armate naziste si sarebbero poi rovesciate contro i bolscevichi.

Dal momento poi che il Parlamento europeo ha scoperto questa sua discutibile vocazione di tribunale della storia, è legittimo domandarsi quando pensa di riunirsi per imporre alla Germania di restituire alla Grecia il frutto delle sue passate e attuali rapine e dichiarare gli Usa criminali di guerra per le bombe nucleari lanciate sull’inerme popolazione giapponese.

* Piero Bevilacqua, Storia della politica o uso politico della storia? “Meridiana”, n. 3, 1988, pp. 172-73.

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