Italia-Spagna solo andata: cronaca di una vacanza annunciata

Sono appena tornato.
Questo buco di una settimana nel giornale in fondo un motivo ce l’ha.
Ero in ferie.
Sono stato alle Baleari, un gruppetto di isole praticamente colonializzate dagli Italiani degli ultimi anni.
Quanto c’è di Italia lì, ma soprattutto cosa c’è dell’Italia, non l’avrei nemmeno potuto immaginare.
Arrivo all’aereoporto di Ibiza verso le 14 e verso le 15 già avevo una ventina di flyers promozionali, ed una decina di braccialetti per entrare gratis nelle discoteche.
In una settimana sono riuscito a vederle tutte.
E’ come dicono, su di loro veramente ci campano proprio tutti.
I tickets delle discoteche li vendono perfino nelle mercerie, nelle salumerie, nei pub, nei taxi.
Le discoteche, tanto che sono adorate, mi sembrano musei: ad Ibiza non sono semplici locali da ballo, sono simulacri. I giovani di tutto il mondo che le frequentano non ci vanno per ballare, ma per adolarle: arrivano al cospetto delle Grandi Opere con questi bigliettini dai colori sgargianti, che vengono adulati come santini. I santi martiri si chiamano dj, ed i fedeli, per convenzione, si lasciano chiamare teenagers.
Ed anch’io mi sono lasciato travolgere dall’onda ibizenca.
In fondo sempre 25 anni ho: come potevo sottrarmi a tutto ciò?
Non andare all’Amnesia, allo Space, al Pacha o al Privilege quei benedetti giorni prestabiliti, sarebbe stato un po’ come accendere la tv per guardare quelle maledette repliche dei film di Mario Merola e Nino D’Angelo, quando su RaiUno sai che c’è la finale della Coppa del Mondo.
Solo che ad Ibiza tutti i giorni c’è la replica della finale della Coppa del Mondo, e l’isola non si stanca mai ogni giorno di mandarla in onda.
Per chi ci vive è replica, per chi ci arriva è un evento supermegagalattico.
Forse questo sarà il successo dell’ inconsapevolezza di Ibiza, dell’effimeratezza della sua felicità.
La felicità: ad Ibiza dura giusto 5 minuti, almeno quanto un palloncino di happy-gas che ti vendono a 5 euro alla cassa.
"Laughing Gas 5 Euro Only".
In pratica ti ferma una signorina (bona e che dà confidenza per ovvie circostanze), che ti invita ad aspirare questi palloncini gonfiati di Nitrous Oxide, l’N2O, il gas esilarante che viene usato in medicina per i suoi effetti anestetici e analgesici.
Los jovenes de todo el mundo ingeriscono ossido nitroso e sputano lo sballo.
Senza nemmeno sapere di cosa si tratta, ovviamente.
E come tutte le droghe, soprattutto.
Giustamente se sai cosa fai e chi sei non fai mica parte della massa.
E ad Ibiza che ci sei venuto a fare allora?
Tant’è che i giovani spagnoli, almeno il 70% del popolo delle discoteche, mi sembra che abbiano tutti la faccia conosciuta. Ci somigliano tantissimo nei loro usi e costumi. Sarà che anche li, su Telecinco, spopola il celeberrimo programma televisivo Uomini e Donne, di DeFilippiana memoria.
Lì si chiama Mujeres y Hombres.
Il titolo è l’opposto di quello italiano, ma la sostanza è la stessa.
E si ripercuote nello stesso modo di quello italiano nel rimbecillimento delle masse.
Per non parlare di Formentera.
Ci sono tanti, tantissimi italiani.
Non potrò mai dimenticare un bimbo di 5 anni di Roma che era dietro di me con l’asciugamano, piagnucolava con la madre, un po’ indaffarata un po’ snob per l’occorrenza, ed urlava: "Mammaaaa dove sono i vippesee, Mamma voglio vederliiiiiii, daiiiii"
I Vips? Cazzo, i Virus, Vorrai dire caro bimbo!
Pensai io.
Questi infettano tutti gli ambienti con i quali hanno un contatto, seppur delicato e fugace.
Formentera ha un mare a dir poco da favola.
Ma non sapete quanto ho rimpianto il panorama della mia Napoli, che avrò maledetto almeno un diecimila volta al giorno nell’ultima settimana prima di partire.
Ogni giorno il tramonto di Formentera non muore né dietro una bel vulcano, né dietro una bella collinetta, né dietro una bella nuvola, né all’ infinito, magari dietro le onde.
Ogni giorno il tramonto di Formentera muore alle spalle di 50-60 megayacht di tutti colori, di tutte le grandezze, che trafficano (e perchè no, inquinano) in quello stupendo specchio di Paradiso.
Agli Italiani accorsi lì per ogni evenienza, quelli che cercano i "vippese", non resta che rimanere dietro quelle sterili boe gialle, aspettando che qualche divinità in perizoma o in topless arrivi dall’aldilà delle boe e scenda da tutto quel lusso in terra, magari per fare qualche eccitante foto con qualche scaltro paparazzo già pronto per il falso scoop.
Ciononostante io da inguaribile romantico ho provato a parlare un po’ di politica in giro, così per chiedere un po’ di opinioni, per provare ad illudermi che tutto sommato veramente ci possa sempre essere in ogni nuvola grigia un bordo d’argento.
Ho l’aereo per il ritorno a Napoli alle 14, prendiamo un taxi.
Un uomo, capelli brizzolati e sulla cinquantina, incredibilmente inizia a parlare di politica, ed inizia a farlo proprio con me.
"Has visto cosa ha dicho Zapatero su Berluscones?"
(Che si riferisse a questo l’ho saputo dopo.)
Io comunque risposi "Su chi? Sul libertino corruptor?"
Lui, capendo cosa io volevo lasciare intendere, mi guarda e dice: "L’Espana e l’Italia son similares, Vosotros habeis la Lega Nord e la Padania, nosotros l’ETA e le Pays Basque... Vosotros habeis Berluscones, Nosotros Zapatero...".
Ed io: "Zapatero? El Socialista?"
E lui "Asì, es un cabron, mira como has rebajado l’Espana".
Io concludo dicendo: " Amigo mio, cosa decirte. Cada Mundo es Pais".
Pago e me ne vado.
Tzè, poi pensai.
Ce l’avessimo avuto noi, "El Cabron".
Questo buco di una settimana nel giornale in fondo un motivo ce l’ha.
Ero in ferie.
Sono stato alle Baleari, un gruppetto di isole praticamente colonializzate dagli Italiani degli ultimi anni.
Quanto c’è di Italia lì, ma soprattutto cosa c’è dell’Italia, non l’avrei nemmeno potuto immaginare.
Arrivo all’aereoporto di Ibiza verso le 14 e verso le 15 già avevo una ventina di flyers promozionali, ed una decina di braccialetti per entrare gratis nelle discoteche.
In una settimana sono riuscito a vederle tutte.
E’ come dicono, su di loro veramente ci campano proprio tutti.
I tickets delle discoteche li vendono perfino nelle mercerie, nelle salumerie, nei pub, nei taxi.
Le discoteche, tanto che sono adorate, mi sembrano musei: ad Ibiza non sono semplici locali da ballo, sono simulacri. I giovani di tutto il mondo che le frequentano non ci vanno per ballare, ma per adolarle: arrivano al cospetto delle Grandi Opere con questi bigliettini dai colori sgargianti, che vengono adulati come santini. I santi martiri si chiamano dj, ed i fedeli, per convenzione, si lasciano chiamare teenagers.
Ed anch’io mi sono lasciato travolgere dall’onda ibizenca.
In fondo sempre 25 anni ho: come potevo sottrarmi a tutto ciò?
Non andare all’Amnesia, allo Space, al Pacha o al Privilege quei benedetti giorni prestabiliti, sarebbe stato un po’ come accendere la tv per guardare quelle maledette repliche dei film di Mario Merola e Nino D’Angelo, quando su RaiUno sai che c’è la finale della Coppa del Mondo.
Solo che ad Ibiza tutti i giorni c’è la replica della finale della Coppa del Mondo, e l’isola non si stanca mai ogni giorno di mandarla in onda.
Per chi ci vive è replica, per chi ci arriva è un evento supermegagalattico.
Forse questo sarà il successo dell’ inconsapevolezza di Ibiza, dell’effimeratezza della sua felicità.
La felicità: ad Ibiza dura giusto 5 minuti, almeno quanto un palloncino di happy-gas che ti vendono a 5 euro alla cassa.
"Laughing Gas 5 Euro Only".
In pratica ti ferma una signorina (bona e che dà confidenza per ovvie circostanze), che ti invita ad aspirare questi palloncini gonfiati di Nitrous Oxide, l’N2O, il gas esilarante che viene usato in medicina per i suoi effetti anestetici e analgesici.
Los jovenes de todo el mundo ingeriscono ossido nitroso e sputano lo sballo.
Senza nemmeno sapere di cosa si tratta, ovviamente.
E come tutte le droghe, soprattutto.
Giustamente se sai cosa fai e chi sei non fai mica parte della massa.
E ad Ibiza che ci sei venuto a fare allora?
Tant’è che i giovani spagnoli, almeno il 70% del popolo delle discoteche, mi sembra che abbiano tutti la faccia conosciuta. Ci somigliano tantissimo nei loro usi e costumi. Sarà che anche li, su Telecinco, spopola il celeberrimo programma televisivo Uomini e Donne, di DeFilippiana memoria.
Lì si chiama Mujeres y Hombres.
Il titolo è l’opposto di quello italiano, ma la sostanza è la stessa.
E si ripercuote nello stesso modo di quello italiano nel rimbecillimento delle masse.
Per non parlare di Formentera.
Ci sono tanti, tantissimi italiani.
Non potrò mai dimenticare un bimbo di 5 anni di Roma che era dietro di me con l’asciugamano, piagnucolava con la madre, un po’ indaffarata un po’ snob per l’occorrenza, ed urlava: "Mammaaaa dove sono i vippesee, Mamma voglio vederliiiiiii, daiiiii"
I Vips? Cazzo, i Virus, Vorrai dire caro bimbo!
Pensai io.
Questi infettano tutti gli ambienti con i quali hanno un contatto, seppur delicato e fugace.
Formentera ha un mare a dir poco da favola.
Ma non sapete quanto ho rimpianto il panorama della mia Napoli, che avrò maledetto almeno un diecimila volta al giorno nell’ultima settimana prima di partire.
Ogni giorno il tramonto di Formentera non muore né dietro una bel vulcano, né dietro una bella collinetta, né dietro una bella nuvola, né all’ infinito, magari dietro le onde.
Ogni giorno il tramonto di Formentera muore alle spalle di 50-60 megayacht di tutti colori, di tutte le grandezze, che trafficano (e perchè no, inquinano) in quello stupendo specchio di Paradiso.
Agli Italiani accorsi lì per ogni evenienza, quelli che cercano i "vippese", non resta che rimanere dietro quelle sterili boe gialle, aspettando che qualche divinità in perizoma o in topless arrivi dall’aldilà delle boe e scenda da tutto quel lusso in terra, magari per fare qualche eccitante foto con qualche scaltro paparazzo già pronto per il falso scoop.
Ciononostante io da inguaribile romantico ho provato a parlare un po’ di politica in giro, così per chiedere un po’ di opinioni, per provare ad illudermi che tutto sommato veramente ci possa sempre essere in ogni nuvola grigia un bordo d’argento.
Ho l’aereo per il ritorno a Napoli alle 14, prendiamo un taxi.
Un uomo, capelli brizzolati e sulla cinquantina, incredibilmente inizia a parlare di politica, ed inizia a farlo proprio con me.
"Has visto cosa ha dicho Zapatero su Berluscones?"
(Che si riferisse a questo l’ho saputo dopo.)
Io comunque risposi "Su chi? Sul libertino corruptor?"
Lui, capendo cosa io volevo lasciare intendere, mi guarda e dice: "L’Espana e l’Italia son similares, Vosotros habeis la Lega Nord e la Padania, nosotros l’ETA e le Pays Basque... Vosotros habeis Berluscones, Nosotros Zapatero...".
Ed io: "Zapatero? El Socialista?"
E lui "Asì, es un cabron, mira como has rebajado l’Espana".
Io concludo dicendo: " Amigo mio, cosa decirte. Cada Mundo es Pais".
Pago e me ne vado.
Tzè, poi pensai.
Ce l’avessimo avuto noi, "El Cabron".
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