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I morti di Lampedusa "sono cittadini italiani". I superstiti? Arrestati ed espulsi

"Solo i morti possono rimanere", è il titolo di un articolo di El Pais, scritto dal corrispondente in Italia Pablo Ordaz. Un articolo che sta girando molto e che denuncia un paradosso non rilevato da nessun giornale italiano. 
Venerdì scorso il premier Enrico Letta, parlando all'università di Siena ha detto che i morti della strage di Lampedusa (nel frattempo arrivati a 196, ma i dispersi sono ancora un centinaio) riceveranno la cittadinanza italiana:
“Oggi è un giorno di lutto che ha coinvolto tutta la nostra pooplazione e che coinvolge tutta l’Europa. I morti davanti a Lampedusa, uomini, donne, bambini, bambine da oggi sono cittadini italiani.”
Parole importanti e solenni. Esattamente nello stesso momento - e "non si tratta di una trovata giornalistica", scrive El Pais - la procura di Agrigento notificava ai 155 superstiti la denuncia per immigrazione illegale, reato che prevede una sanzione di 5mila euro e l'espulsione immediata dal Paese.
 
"I morti, però, potranno restare", considera amaramente il giornalista spagnolo. 
"La differenza tra gli uni [i morti] e gli altri [i superstiti] è solo di numero. Gli uni fanno parte di una notizia di impatto mondiale, mentre gli altri sono solo protagonisti della loro propria tragedia. La sottile linea tra Roma e l'oblio". 
Il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, si difende: “E’ un atto dovuto, non potevamo fare altrimenti”. Lo impone la legge. La stessa legge, la famigerata Bossi-Fini, in queste ore al centro della bufera, che impedisce di prestare soccorso ai naufraghi.
 
L'Italia è l'unico paese dell'Unione Europea dove l'immigrazione è un reato che prevede l'obbligatorietà dell'azione penale (carcere, condanna, multa ed espulsione).
 
In tutto il resto d'Europa, Spagna inclusa, essere clandestini non è un crimine. La colpa dei superstiti di Lampedusa è di essere ancora vivi. Se fossero morti non sarebbero stati perseguibili. E sarebbero, finalmente, cittadini italiani. 
 
 
 
LEGGI ANCHE: "Possiamo mica prenderli tutti qui, no?"
 
 
 
Foto: NoBorder/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.18) 7 ottobre 2013 14:47

    "...l’immigrazioneè un reato che prevede l’obbligatorietà dell’azione penale (carcere, condanna, multa ed espulsione)."

    Sì: in Italia l’immigrazione CLANDESTINA è un reato, e meno male...

    Chi paga ospedale, pensione, casa, etc per queste persone? Abbiamo forse dei soldi d’avanzo?


  • Di (---.---.---.44) 7 ottobre 2013 19:52

    Già, però anche ai clandestini si applica la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.


    Quella roba che parla di perseguitati politici o per motivi religiosi, gente in fuga da dittature o guerre.

    Prima di parlare di reato, bisognerebbe verificare l’identità di chi affermi di essere un esule ed escludere ogni diritto di accoglienza previsto dalla legge.
  • Di (---.---.---.24) 13 ottobre 2013 12:33

    Figli e … >

    Ci fanno sapere che Papa Francesco ha acquistato delle schede telefoniche internazionali da distribuire ai migranti del Centro di accoglienza di Lampedusa. Potranno così contattare i familiari e gli amici.

    Per usare le schede telefoniche bisogna avere il cellulare.
    A Lampedusa approdano tanti “disperati”, fuggiti per ragioni di pura sopravvivenza e stremati dalla fame, che non hanno più nulla e nessuno.
    Si deve quindi dedurre che, tra tanti “derelitti”, a beneficiare della generosità del Papa saranno solo quelli che, pur a rischio di affogare, sono riusciti a salvare l’ultimo bene: il cellulare. O no !?!

    Allora è il caso di ricordare che esistono migliaia di cittadini italiani (giovani e non) che i cellulari li vedono solo in vetrina.
    Non se li possono permettere anche se saprebbero farne altrettanto buon uso. Specie avendo in regalo delle “normali” schede telefoniche.

    Non serve richiamare l’attenzione dei media per praticare una Fede, senza miracoli

  • Di (---.---.---.42) 13 febbraio 2014 22:32

    "In tutto il resto d’Europa, Spagna inclusa, essere clandestini non è un crimine."

    se pensano di scrivere a un c*glione si sbagliano
    NON ESISTE NESSUN POSTO AL MONDO DOVE ESSERE CLANDESTINI NON è ILLEGALE.

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