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I lavoratori si ammalano soprattutto di lunedì

L’osservatorio dell’Inps sulla certificazione di malattia ha diffuso alcuni dati sulle giornate “perse” per malattia dai lavoratori italiani nel 2014.

Nel nostro Paese sono state perse 108,7 milioni di giornate per malattia, di cui 77,2 milioni nel settore privato (più del 70% del totale) e 31,5 milioni nel pubblico.

Ad assentarsi per ragioni di salute – con almeno un evento durante l’anno – sono stati 5,817 milioni di lavoratori, con una maggioranza in questo caso di dipendenti privati (4,06 milioni) rispetto a quelli pubblici (1,76 milioni).

Questi dati sono contenuti in un comunicato dell’agenzia Adn Kronos.

Oltre a quanto già rilevato, si può aggiungere che su un totale di 13,4 milioni di assenze nel corso del 2014 la durata delle malattie dei privati (9 giorni) sia stata in media più lunga rispetto a quella dei lavoratori del settore pubblico (6,5 giorni).

Il periodo più critico si rivela, ovviamente, il primo trimestre: nei mesi invernali del 2014 infatti sono stati inviati in totale 5,93 milioni di certificati di malattia (fra pubblico e privato) contro i 3,02 milioni del terzo trimestre.

Un lavoratore su tre si ammala di lunedì.

La distribuzione del numero degli eventi malattia per giorno di inizio del 2014 è simile per entrambi i comparti, con frequenza massima il lunedì, 2.576.808 eventi per il settore privato e 1.325.187 per la pubblica amministrazione, pari rispettivamente al 30,2% e al 27,2% del totale.

Con 19.510.110 giornate, e di cui 15.674.797 tra i lavoratori privati e 3.835.313 tra quelli pubblici, è la Lombardia la regione con più giornate di lavoro perse per malattia,

Sono stati 10.923.293, invece, i giorni di malattia nel Lazio, di cui 7.088.227 nel privato e 3.835.066 nel settore pubblico.

E’ stata la Valle d’Aosta, invece, a guidare la classifica delle regioni con meno giornate di malattia (247.434), seguita dal Molise con poco più di 378.000 giornate perse.

Di tutti questi dati è inevitabile che la maggiore attenzione si indirizzi sul fatto che un lavoratore su tre si ammali di lunedì. Peraltro occorre rilevare che, a tale proposito, non si sono riscontrate sostanziali differenze tra lavoratori pubblici e lavoratori privati.

Quest’ultimo dato non può che destare qualche sospetto, relativo alla veridicità delle malattie che si manifestano di lunedì. Per diradare tali sospetti sarebbe sufficiente una maggiore attenzione dei medici che rilasciano i certificati di malattia.

Sarebbero necessari anche maggiori controlli, da parte dei medici delle Asl, anche se per far questo sarebbero indispensabili risorse finanziarie più consistenti, messe a disposizione da parte dei datori di lavoro, perché sono questi ultimi a pagare quei controlli.

Non credo però che, per vari motivi, vi possa essere una maggiore attenzione dei medici e più controlli. Sarebbe più fattibile, in teoria, un maggiore senso di responsabilità da parte dei lavoratori, ed anche più aspicabile.

Ma è legittimo sperare che si verifichi davvero tale maggiore senso di responsabilità?

Questo articolo è stato pubblicato qui

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