• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > I ladri di politica e i giovani

I ladri di politica e i giovani

I ladri di politica e i giovani

Se si ha la fortuna di assistere o partecipare ad una delle rare conversazioni fra i giovani su fatti riguardanti la politica, si sentirà sicuramente qualcuno dire la fatidica frase: “I politici sono tutti dei ladri”; e se a sostenere questa tesi intervengono anche conduttori di programmi televisivi e radiofonici (lo Zoo di 105 in primis), si crea una sorta di circolo vizioso, a mio avviso, molto pericoloso: se all’inizio quella frase era una semplice congettura di qualcuno, a lungo andare, nei giovani è infervorata la convinzione che tutti i politici vogliono veramente farsi i propri affari a discapito della gente che li ha votati.

D’altro canto, però, non viene fatto assolutamente nulla per confutare questa affermazione e, come infatti si può notare ultimamente, i politici, o meglio una piccola parte di essi (se pur importante), sembrano più preoccupati ad inventare leggi su misura, ad personam o come le si voglia chiamare, piuttosto che ad occuparsi dei seri problemi della gente.

E’ inoltre cosa appurata che il mondo della politica, senza nessuna esclusione, sia ormai diventato una casta, e come tale, aperta solo a quei pochi eletti che vengono riproposti ovunque, senza dare alcun minimo spazio e alcuna minima fiducia ai giovani.

Per non addossare tutta la colpa alla casta, va anche detto che il disinteresse sulle vicende politiche del nostro paese è anche dovuto ad una sorta di pigrizia interiore e ad un grave rincoglionimento globale che non spinge i giovani a partecipare attivamente o ad informarsi o ancora peggio ad accrescere il proprio livello culturale.

A conferma delle mie ipotesi, da quanto emerge dall’ultimo sondaggio ISTAT sulla partecipazione politica (realizzato nel Febbraio 2009), il 23,3% della popolazione over 14, ovvero quasi un italiano su quattro, non si preoccupa mai di sapere nulla di politica; in questi dati, i giovani tra i 14 e i 24 anni, occupano una fetta importante e si dividono equamente tra chi è completamente disinteressato e chi invece è semplicemente sfiduciato.

Un altro dato importante rilevato in questa indagine, che ci permette di tirare un respiro di sollievo, è l’interesse della quasi totalità dei laureati e degli studenti universitari: il 62% degli uomini ed il 56% delle donne, almeno una volta a settimana, parlano di politica.

Sempre parlando di dati ISTAT, un’altra indagine rivela che il 93,5% della popolazione si affida alla televisione come mezzo di informazione politica; la cosa si commenta da sé: in un paese in cui la televisione, sia pubblica che privata, è completamente schiacciata dai poteri dei partiti, tutte le trasmissioni, a partite dal TG1 Minzoliniano fino ad arrivare ad Annozero, secondo me, non sono in grado di fornire una corretta e neutrale informazione, soprattutto ad un ragazzo che è molto più condizionabile di un adulto.

Credo sia giunto il momento di fermarsi a riflettere sul fatto che in questi giorni è presente una crisi grave quasi quanto quella economica, ovvero la crisi dei valori, che spinge la gente a formulare pensieri di una banalità e di una bassezza mai visti, come del resto lo è la frase: “Tutti i politici sono dei ladri”.

E’ ora che questi presunti ladri si rendano seriamente conto di quello che sta succedendo oggi nel nostro paese, ovvero che la situazione così com’è non va affatto bene e, prima che questo circolo vizioso si allarghi credo che sia opportuna un’inversione di marcia da parte dei nostri politici, per rivedere alcune delle proprie posizioni ma soprattutto alcuni del propri atteggiamenti nei confronti della gente; se non si interviene in tempo a colmare queste lacune c’è la seria possibilità che le generazioni future siano persino peggio della nostra.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares