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I costi aggiuntivi e vivi della ThyssenKrupp

Tutte e tutti avvertiti, non c’è crisi, grandi possibilità…“Ho io grazie Grandi appo te?” “Anzi meravigliose”. Rispondeva così Taide la puttana. Era l’ Inferno.


Questa è la notizia che viene da Dusseldorf ieri 9 settembre 2009
: ”Il gigante dell’acciaio ThyssenKrupp stima costi aggiuntivi per 2 miliardi di euro nell’esercizio finanziario 2008/09 e quindi pensa di vendere una parte notevole del suo patrimonio. Lo scrive il quotidiano ‘Die Welt’ nella sua edizione online. ThyssenKrupp, quindi, avrebbe intenzione di vendere la controllata, che ha un fatturato di 430 milioni di euro e ha 9.000 dipendenti che forniscono servizi di pre-assemblaggio per l’industria automobilistica, dei servizi e dell’industria alimentare”.

Per chi non ha memoria “olfattiva” aggiungo che nel dicembre 2007 un incendio nella sede torinese del colosso tedesco dell’acciaio ThyssenKrupp provocò la morte di sette operai, arsi vivi…A fine giugno i familiari delle vittime hanno raggiunto un accordo con l’azienda ottenendo un risarcimento che sfiora i 13 milioni di euro, ma rinunciando a costituirsi parte civile.

In sette morirono, tanti come i sette nani, una piccola parte di quei morti sul lavoro a decrescere, stando alle statistiche della Strega malefica o Biancaneve, 1200 suppergiù morti l’anno sul lavoro. Bianche s’intende le morti, smacchiettate dal lavoro nero di certe altre piccole, nane aziende.

La notizia non potevo non “assemblarla” con quante reperite nel web, con quelle che rendono leggeri non solo i veicoli, rammentiamoci per favore: “L’azienda ha ricevuto numerosi premi per la soddisfazione dei propri clienti e la qualità dei propri servizi, tra cui il QS9000, il TS16949 e la certificazione ISO14004, oltre ad aver ricevuto l’IIP. Nel 1999, inoltre, ThyssenKrupp Tallent Ltd è stata una delle tre aziende produttive del Regno Unito a ricevere il premio speciale “National Training Awards” per l’eccellenza dimostrata nello sviluppo delle risorse umane e … prodotti senza costi aggiuntivi e risparmio nei tempi di sviluppo”.

Il 20 novembre 2008 ci fu una bella macabra mostra fotografica a Roma, dove immagino si riversarono folle di piccoli medi e grandi imprenditori, “L’agenzia Contrasto e l’Anmil insieme per dire NO! alle morti sul lavoro” a cui partecipò Fini che inaugurandola dichiarò: “Non si può riconoscere nessuna attenuante per chi, avendone la possibilità, non fa nulla per evitare i rischi- ha aggiunto -quella degli infortuni e delle morti bianche è una questione prima che politicamente inaccettabile, moralmente inaccettabile”. Il duetto prevedeva una sottolineatura sui costi aggiuntivi, per cui di rimando il presidente dell’Anmil Pietro Mercandelli con fermezza disse: “I costi per la sicurezza non possono essere considerati costi aggiuntivi. E’ necessario invece che i datori di lavoro prestino più attenzione alle norme per limitare il rischio degli infortuni”.

Mai più morti come queste, l’hanno detto in tanti ai funerali e negli editoriali, dai palchi e dagli schermi, tuonato con commozione e convinzione.

Mai più avremmo dovuto dire e consentire il ricatto che il lavoro nobilita l’uomo, che il lavoro è un diritto magari un piacere se fatto bene, che si può morire, per alleggerire i costi aggiuntivi dell’azienda, magari di fame e con tanta dignità da documentare in una puntata a notte fonda come quella della televisione italiana, di una mamma Rai, una matrigna qualunque dell’etere.

I caduti sul lavoro, figurarci senza…ma si, non aggiungiamo altra pena. Cerchiamo di raggiungere il traguardo, Lisbona 2010, ci penserà Baffone, Boffo, Baffino a questi che piangono e magari fottono pure al Capezzone di chi ancora vuole vivere tra Tremonti e con la barca.

Ad ogni buon conto come si usa in Casa Democratica e Libera, leggetevi all’8 settembre quanto “è uscito nel mese di agosto, il primo numero della newsletter “Sicurezza e Prevenzione”, dedicata al tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Realizzata da questo Ministero in collaborazione con il Sole 24 Ore, la newsletter propone notizie, approfondimenti e interviste allo scopo di informare i cittadini rispetto alle novità legislative e alle iniziative del Ministero, fornire dati e analisi sul fenomeno infortunistico, diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro presso le aziende, i lavoratori, le associazioni di categoria e tutti gli operatori del mondo del lavoro”.

Le coscienze sono così scaricate,alleggerite insomma, senza costi aggiuntivi. Per giunta se non bastasse, leggibili gratuitamente on line.

Tutte e tutti avvertiti, non c’è crisi, grandi possibilità…“Ho io grazie Grandi appo te?” “Anzi meravigliose”. Rispondeva così Taide la puttana. Era l’Inferno.

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