I Pirati al congresso ritrovano entusiasmo, fiducia e compattezza
Sabato e domenica si è svolto, a Bochum, il congresso del Partito Pirata Tedesco. L'opinione pubblica tedesca chiedeva ai Pirati di completare la propria proposta politica, colmando i vuoti in ambito economico e di politica estera. La Piratenpartei ha dato risposte concrete e sembra avere ritrovato entusiamo e fiducia dopo che gli ultimi sondaggi davano (e danno) il partito in netto calo. I Pirati sono riusciti anche a dare un'immagine di compettezza e di armonia dopo le tante polemiche personali che hanno caratterizzato i princiapli esponenti del partito negli ultimi mesi.
In questa situazione di crisi si è svolto il congresso federale della Piratenpartei a Bochum che ha visto la partecipazione di circa duemila pirati. Mai stati così tanti. Non si trattava di delegati, come ha, erroneamente, affermato il sindaco di Bochum che ha portato i suoi saluti all’inizio del congresso. I Pirati non conoscono delegati, chiunque può partecipare, ma può votare solo chi è in regola con l’iscrizione al partito.
Il congresso di Bochum aveva l’obiettivo primario di rilanciare un movimento che ha raggiunto troppo presto un successo inaspettato e di difficile gestione. Negli ultimi mesi molti cittadini si sono avvicinati ai Pirati senza troppa convinzione e senza conoscere esattamente alcune delle loro posizioni. Oggi, invece, i Pirati parlano di Neustart, di nuovo inizio. Desiderano tornare a fare politica e a parlare dei problemi dei cittadini. Per dirla con le parole del loro leader Bernd Schlömer: “Non c’è buona politica senza crisi”. E la crisi della Piratenpartei sembra, dunque, essere funzionale e propedeutica alla crescita del partito. Lo stesso Schlömer, prima del congresso, in un’intervista a n-TV si era augurato che il partito potesse prendere posizione negli ambiti in cui ancora i Pirati non si erano espressi o l’avevo fatto in modo incompleto (economia, politica estera, politica finanziaria). Schlömer aveva, quasi, ammonito i propri compagni di partito: “L’opinione pubblica mi domanda sempre dei temi più scottanti e delicati”. In gran parte i Pirati, come vedremo, hanno dato le risposte che l’opinione pubblica si aspettava. Ma andiamo con ordine.
Il congresso si è aperto sabato con il discorso del Presidente del Partito, Bernd Schlömer appunto, che ha chiarito in ben undici punti la filosofia e la politica dei pirati. Un discorso asciutto, senza fronzoli, schietto, di sostanza e privo di retorica. Esattamente quello che serviva in questo momento alla Piratenpartei. Schlömer ha anche chiesto scusa se in questi mesi in cui è stato alla guida del partito (è stato eletto lo scorso aprile) ha commesso degli errori che possono aver alimentato le tensioni interne. Insieme all’altro leader del partito Joahnnes Ponader, durante questo convegno, hanno fatto passare un messaggio di armonia e di compattezza, come ha evidenziato lo Spiegel Online. Schlömer, nel suo discorso, ha anche lanciato un messaggio di sano ottimismo in vista delle prossime elezioni in Bassa Sassonia (20 gennaio 2013) ed elezioni federali (settembre 2013): i cittadini voteranno i pirati perché i pirati sono di larghe vedute, tolleranti, sociali, liberali e sinceri. Ma vediamo quali sono le coordinate del pensiero pirata secondo Bernd Schlömer:
Si tratta di un vero e proprio manifesto politico che siamo sicuri verrà più volte citato e ripreso nei prossimi mesi nei dibattiti sul futuro della Piratenpartei.
Ai Pirati, al congresso di Bochum, veniva richiesto, principalmente, di completare il proprio programma politico. In particolare di prendere una posizione chiara sui temi economici. I Pirati hanno, almeno in parte, votato ed approvato i criteri guida del loro programma economico, i principi ai quali si devono ispirare per poi farsi portavoce proposte concrete. A parte il salario minimo, che resta un argomento sempre molto forte della proposta politica pirata, sono stati aggiunti tre concetti chiave che dovranno essere le linee guide del programma economico: libertà, equità e sostenibilità. Sebastian Nerz, vice presidente del Partito, ha dichiarato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che in questo modo il partito dimostra di non essere tanto a sinistra rispetto all’impressione che aveva lasciato intendere negli ultimi mesi. I Pirati, con il documento approvato al congresso, si fanno così interpreti di una concezione umanista dell’uomo che abbia i capisaldi nella trasparenza, nella giusta partecipazione e nella libertà. I Pirati si sono dunque schierati per una mediazione tra un approccio di sinistra ed uno socioliberale, come sottolineava sulla Welt Manuel Bewarder, che ha seguito l’intero congresso e commentato su Twitter.
Ma i Pirati hanno completato il loro programma prendendo in considerazione anche altri temi. Riguardo all’ambiente si sono espressi a favore di un’accelerazione dell’abbandono dell’energia nucleare che deve completarsi, secondo i Pirati, entro tre anni. Riguardo, invece, alla politica estera, che era l’altro buco nero della proposta politica pirata, si sono espressi sia a favore di una Costituzione europea sia per una maggiore partecipazione dei cittadini nelle decisioni e nei processi politici dell’Unione Europea. I Pirati si fanno dunque interpreti di un maggiore collegamento e vicinanza tra istituzioni europee e cittadini. Sempre riguardo alla politica estera, la Piratenpartei dichiara, oggi, di voler sostenere all’estero non esclusivamente gli interessi della Germania, ma di declinare la politica estera secondo gli interessi e le necessità dei cittadini in generale.
In conclusione si può dire che i Pirati abbiano colmato molte delle principali lacune del loro programma. Forse risulta ancora difficile spiegare chi siano veramente questi pirati, coma ha sostenuto, sempre Manuel Bewarder sulla Welt, ma è una questione che non troverà mai risposta finché la cercheremo nella tradizionali categorie politiche. Alla fine del congresso, credo si possa sostenere che i Parati abbiano rispettato le attese e abbiano messo a segno un ulteriore punto per la costruzione di un partito innovativo. Hanno tracciato la strada, indipendente e autonoma, che li porterà all’arrembaggio del Bundestag alle prossime elezioni federali del settembre 2013, prendendo le distanze dalla SPD e dai compensi milionari di Steinbrück, ironizzando su Angela Merkel, differenziandosi, con un approccio positivo, dal protestantesimo conservatore di Göring-Eckhardt dei Verdi. I Pirati tedeschi, per dirla con le parole di Peter Mücke della ARD, non vanno assolutamente sottovalutati.
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